Trento (A.Pa.) - Marcello Carli (nella foto), 51 anni, laureato in Economia Politica presso l'Università di Trento, imprenditore, scende in campo alle elezioni comunali di Trento.
Dottor Marcello Carli, scende in campo come candidato di una forza di centro moderata, quali sono gli obiettivi?
"Più che moderati noi siamo determinati. Sono sostenuto da una coalizione di tre liste, determinata a cambiare tutto per tentare di dare a Trento il futuro prestigioso che merita. Negli ultimi vent’anni la città è stata governata in modo mortificante e incolore; anzi più che governata è stata solamente amministrata. Solo noi che Trento la conosciamo bene ed abbiamo una coalizione con valori ed obiettivi condivisi abbiamo la possibilità di cambiarla davvero, mettendo anzitutto al centro un valore fondamentale che negli anni si è gravemente trascurato: la competenza".
Che risposte ha avuto in questi primi giorni di campagna elettorale?
"Devo dire di avere ricevuta un'attenzione che mi ha colpito e mi ha commosso. Soprattutto a colpirmi è stato il sostegno, un po' imprevisto nelle dimensioni, di tante e tanti giovani. Siamo gli outsider di questa campagna, ormai è evidente, e guadagniamo posizioni ogni giorno. Probabilmente non solo per merito nostro, ma anche perché abbiamo a sinistra troviamo Ianeselli che viene da un sindacato parecchio estremista. La sua coalizione è poi la fedele riproduzione di quella che ha ingessata la città per oltre 25 anni, cioè il tempo di una generazione. Oltretutto Trento di certo non avrebbe bisogno che a guidarla sia un sindacalista massimalista come lui. Dall'altra parte, a destra, c’è Baracetti che mi pare evidentemente poco addentro alle tematiche concrete ed inoltre troppo nervoso, forse anche perché logorato dal difficilissimo rapporto con la sua coalizione. Ed una coalizione così litigiosa ed incerta davvero farebbe fatica, molta fatica, a guidare una città ferita com’è la Trento di oggi."
L'emergenza Covid ha stravolto anche Trento sia dal punto di vista sanitario sia economico, come si dovrà intervenire in futuro?
"Altro che ipersindacalismo di Ianeselli e dilettantismo di Baracetti: dobbiamo ridare libertà economica alla città prevedendo una raffica di facilitazioni per i commercianti, i baristi, i ristoratori, i piccoli imprenditori: se riusciamo a farli stare in piedi, e a farli ripartire davvero, se non imponiamo regole assurde, salveremo non solo loro, ma anche migliaia di posti di lavoro.
Trento, come l’Italia e tutto il mondo, è stata profondamente ferita, e l’aiuto deve essere assai importante e deciso. E poi i lavori pubblici importanti. Perché gli investimenti in lavori pubblici hanno un elevato moltiplicatore economico e la loro realizzazione aumenta l’attrattività e la competitività della città.”
Ha già individuato le priorità per la città?
"La riqualificazione dell’ambiente urbano in termini di sicurezza è un primo punto. Lo dico perché una città per essere vivibile deve anzitutto essere sicura. Vorrei creare anche l’assessore alla sicurezza.
Poi i lavori pubblici strategicamente essenziali. La funivia per il collegamento col Monte Bondone, che farebbe diventare Trento una città alpina con tutte le conseguenti ricadute turistiche; poi lo spostamento dello stadio a sud e la creazione della cittadella dello sport.