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Filt Funiviari, sindacati e imprese insieme per il riconoscimento tra i lavori usuranti

Trento - Funiviari, sindacati e imprese insieme per il riconoscimento tra i lavori usuranti. Presentato un avviso comune al Ministro del lavoro. Montani: “Molte operazioni sono svolte in condizioni svantaggiate, per altitudine e clima, difficile pensare di poterle fare in età avanzata”.


Passo avanti positivo nella partita per il riconoscimento del comparto dei trasporti funiviari, tra i lavori usuranti o gravosi. Nei giorni scorsi, nell'ambito della trattativa per il contratto nazionale di settore, sindacati e l'Associazione Nazionale Esercenti Funiviari hanno sottoscritto un avviso comune da presentare al Ministero del Lavoro che prevede per alcune figure quali gli addetti all'esercizio, ispezione e manutenzione degli impianti a fune, i conduttori di mezzi battipista e motoslitte, gli addetti agli impianti di innevamento artificiale, gli addetti alla manutenzione delle piste e del soccorso, la possibilità di rientrare tra le attività usuranti previste dall'articolo 2 del decreto interministeriale del 19 maggio 1999 o, in subordine, di implementare ed aggiornare l'elenco delle attività gravose.

Rientrare tra le attività usuranti permetterebbe a questi lavoratori di andare in pensione con quota 97, ovvero 61 e 6 mesi di età e 36 anni di contributi, o se riconosciuti tra i gravosi, con con 41 anni di contributi indipendentemente dall'età anagrafica se lavoratori precoci.


Una battaglia che Filt porta avanti con determinazione dall'ottobre del 2016. “Nel comparto del fune molte attività sono svolte in quota – spiega Stefano Montani, segretario della Filt del Trentino -, spesso in a temperature invernali proibitive, con numerosi sbalzi di altitudine e con lavorazioni pesanti su piloni che possono raggiungere altezze elevate. Riteniamo che queste operazioni debbano rientrare nell'elenco delle lavorazioni usuranti e/o gravose”.


La Filt del Trentino, insieme ai territori del Piemonte, Lombardia, Val d'Aosta e Veneto, ha impegnato nella scorsa legislatura i parlamentari del territorio a presentare un emendamento volto a far rientrare in tali tipologie alcune lavorazioni del comparto funiviario.


“I circa 7000 lavoratori degli impianti a fune, di cui un migliaio circa nel solo Trentino, auspicano di veder riconosciuto il loro lavoro come usurante; un obiettivo questo che se raggiunto permetterebbe anche di ringiovanire l'età media del settore evitando l'aumento di malattie professionali ed infortuni dovuti all'elevata età anagrafica degli addetti”, conclude Montani.

Ultimo aggiornamento: 03/04/2019 00:43:29
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