Vogliamo dimostrare che si può produrre valore anche agendo dalla dimensione “montana”, investendo su una chiara visione, su una buona organizzazione, sull’uso della tecnologia e soprattutto sull’entusiasmo dei giovani, ricercatori e studenti che animano le montagne.”
Messaggi importanti per la montagna che ben due Ministri hanno deciso di lanciare proprio da un piccolo comune rappresentativo dei tanti comuni di montagna del Paese, dove però - grazie all’alleanze tra istituzioni locali e centrali, di governo, amministrazione, formazione e ricerca - è stata istituita ed è cresciuta una realtà Universitaria come UNIMONT, che dimostra come sia possibile fare eccellenza anche dalle aree “marginali montane” se si lavora dall’interno, nei territori, puntando su giovani, formazione, innovazione e creazione di “connessioni” efficaci tra le piccole località di montagna e i centri urbani e di servizi nazionali e internazionali, “ponti” - anche virtuali - attraverso i quali le idee, le buone pratiche e le innovazioni “viaggiano” e vengono condivise, annullando le distanze, principale causa di marginalizzazione dei territori. "UNIMONT è una realtà particolare, complessa e importante per il sistema universitario, per la nostra Regione e per l'intero Arco Alpino nonché per tutti i territori montani" - dichiara Elio Franzini, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Milano in apertura all'incontro odierno - "UNIMONT rappresenta l'unica realtà accademica sull'intero territorio nazionale, punto di riferimento per le comunità montane e i decisori politici" aggiunge Marina Carini, Prorettrice delegata a Terza Missione, Attività Culturali e Impatto Sociale dell'Università degli Studi di Milano.
“Un patto tra le montagne e le città per “agganciare il locale al globale” in un’alleanza strategica che può rendere “centrali” i territori “marginali”, alleanza che, oggi, non solo è possibile, ma è necessaria per definire i nuovi modelli di sviluppo di cui necessitiamo. L’investimento è culturale prima ancora che economico, perché si tratta di cambiare paradigma: la montagna vista non più come area di “svantaggio” da compensare ma come territorio di unicità da valorizzare, attraverso metodi, strumenti e professionalità adeguate alle specificità dei luoghi. UNIMONT è il frutto della concreta declinazione di questa visione: un “ramo” di una grande università urbana che ha saputo mettere radici in una piccola comunità di montagna e che “sintonizzandosi” con la dimensione locale ne facilita le connessioni con le dimensioni sovra-locali: da quella regionale a quella nazionale, europea e internazionale, connessioni utili all’innovazione e sviluppo di questi territori”- ha dichiarato la Prof.ssa Anna Giorgi - Delegata del Rettore alla promozione delle attività didattiche, di ricerca e terza missione per la valorizzazione del territorio montano, che aggiunge: “ora serve il coraggio di proseguire su questa via, l’unica che può portare a veri e duraturi benefici per la montagna, perché punta e investe sulle persone che vogliono vivere e lavorare tra le montagne creando valore dalle risorse locali in modo tradizionale e/o innovativo ma in ogni caso, moderno e sostenibile. Questo è il messaggio che porteremo a Expo 2020 Dubai a ottobre".
Numerosi gli interventi dei membri del TTS dal professor Gian Vincenzo Zuccotti, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano - che ha evidenziato l'importanza del presidio sanitario in montagna, da garantire anche con strumenti innovativi e tecnologici quali ad esempio la telemedicina - ad Andrea Ferrazzi, direttore generale Confindustria Belluno-Dolomiti e Coordinatore Confindustria per la Montagna, Francesco Carrer, Vicepresidente Club Alpino Italiano, Matteo Carrer, Ricercatore in Istituzioni di Diritto Pubblico dell’Università degli Studi di Bergamo, Francesco Cesare Palermo, Avvocato esperto in diritto tributario degli Enti Locali, Lino Zani, esperto di montagna, e Massimiliano Ossini, Conduttore televisivo RAI. I rappresentanti del TTS hanno evidenziato le sfide attuali che i territori montani devono affrontare tra le quali, sanità, formazione specifica di capitale umano, imprenditoria, innovazione e digitalizzazione.
In conclusione all'evento si è svolta una tavola rotonda che ha visto la partecipazione di diversi esponenti dei territori montani, dal livello locale a quello nazionale tra i quali Alessandro Bonomelli, Presidente Comunità Montana Valle Camonica e Presidente Consorzio BIM Valle Camonica, Massimo Sertori, Assessore agli Enti Locali, Montagna e Piccoli Comuni della Regione Lombardia - che ha messo in risalto il ruolo degli enti territoriali per la messa a terra dei progetti e delle politiche di valorizzazione dei territori montani -, Alessandro Mattinzoli, Assessore alla Casa e Housing Sociale della Regione Lombardia, Dario Bond, Delegato del ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie nel Comitato Paritetico per la Gestione dell’Intesa per il Fondo Comuni Confinanti, Roberto Pella, Vicepresidente Vicario dell’ANCI, Marco Bussone, Presidente dell’UNCEM, Alessandro Panza, Membro della Commissione Sviluppo Regionale del Parlamento Europeo – che ha fatto emergere la necessità "che le leggi che parlano di montagna vengano scritte dalle persone che vivono in montagna" e che venga portato a Bruxelles una nuova concezione di montagna, contraddistinta dal concetto di aree periferiche, attuando una politica forte e consapevole in grado di valorizzare gli asset strategici dei territori montanti -, Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti - che ha sottolineato l’importanza di alleggerire la burocrazia e investire in ricerca per portare innovazione - e Eugenio Massetti, Vicepresidente Vicario di Confartigianato.