Attraverso la condivisione di informazioni, best practices ed esperienze all'interno di un network di portatori di interesse delle Alpi e degli Appennini, sarà infatti possibile raggiungere risultati di grande efficacia per i territori montani.
Per trovare una strategia che promuova il tema dello sviluppo degli ambienti montani, sono intervenuti anche alcuni rappresentanti del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, per esplorare ed individuare possibili sinergie tra la scuola superiore italiana, il sistema delle Università e della Ricerca.
I lavori sono stati moderati dalle tre università partner del progetto Italian Mountain Lab, in particolare Anna Giorgi (Professoressa Unimont/Università degli Studi di Milano) e Coordinatore scientifico Italian Mountain Lab; Cesare Emanuel (Rettore Università del Piemonte Orientale), Davide Porporato (Professore Università del Piemonte Orientale), Gianluca Piovesan (Professore Università degli Studi della Tuscia), Stefano Poponi (Professore Università degli Studi della Tuscia), Pierpaolo Danieli (Professore Università degli Studi della Tuscia) e Lorenzo Micheli (Italian Mountain Lab Advisor, Mountain-Hack).
Al tavolo di lavoro degli Stakeholder nazionali hanno partecipato: Claudia Sorlini, vicepresidente Touring Club Italiano e professore emerito dell’Università degli Studi di Milano; Carlo Personeni, presidente FederBim; Enrico Petriccioli, segretario Fondazione Montagne Italia; Massimo Sabatini, confindustria; Andrea Ferrazzi, confindustria Belluno Dolomiti; Gian Paolo Boscariol, rappresentante Club Alpino Italiano; Massimo Castelli, coordinatore nazionale Anci Piccoli Comuni; Daniele Formiconi, Responsabile Anci Area Riforme Istituzionali - Piccoli Comuni-montagna-Associazionismo.