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'Bastardo italiano', polemiche dopo il pestaggio di Bressanone

18enne picchiato da sudtirolesi a Bressanone

Bressanone - Non si placano le polemiche dopo il pestaggio avvenuto a Bressanone (Bolzano). L'episodio sabato scorso, all'esterno del Forum di Bressanone dove si stava svolgendo il "Maturaball", una tradizionale festa dei maturandi per finanziare la gita scolastica di fine anno. Un 18enne è stato pestato con pugni e calci in faccia mentre era a terra, inerme, senza alcuna possibilità di reagire. Nessuno li ha fermati, qualcuno addirittura era intento a farsi un selfie mentre gli aggressori urlavano 'sporco italiano' al 18enne sanguinante sul pavimento. Il video della mattanza è finito sui social network scatenando una ridda di polemiche tanto che il deputato di Fratelli d'Italia, Alessandro Urzì, ha annunciato di voler sottoporre il caso "all'attenzione del ministro dell'Interno, Piantedosi".

“Scioccata dalla notizia del diciottenne picchiato durante quella che doveva essere una festa studentesca e si è trasformata, purtroppo per lui, in un’aggressione del branco in piena regola, con tanto di immagini immortalate da un telefonino e fatte girare sui social. E cosa ancor più grave, senza intervenire, come spesso accade, per sedare la rissa e salvare la vittima.
Allucinante che ancora oggi, nel mio amato Alto Adige cuore dell’Europa, considerato anche il superamento a livello politico delle antiche contrapposizioni, il giovane malmenato sia stato definito un ‘bastardo italiano’ dagli autori del pestaggio. Tanto più visto che il ragazzo è, viceversa, di madre lingua tedesca seppur con cognome italiano. Una vicenda di una gravità assoluta e che dimostra come in Alto Adige si debba ancora lavorare, specie con un dialogo interistituzionale, per realizzare ancora una vera convivenza specie innanzi all’insediamento di altre culture. La scuola e le famiglie in questo hanno un ruolo fondamentale. Un problema culturale figlio di un retaggio che deve essere superato, condannato da tutta la politica italiana e tedesca, e severamente punito, e che assume contorni ancor più preoccupanti a pochi giorni dalla prima giornata del Rispetto, istituita dal governo Meloni e che si terrà il 20 gennaio prossimo, giorno della nascita del giovane Willy barbaramente picchiato e ucciso durante una rissa. Una parola che ha usato anche il Presidente della Repubblica Mattarella nel suo discorso di fine anno, il cui senso non è stato evidentemente ancora compreso. Una battaglia che la politica deve combattere strenuamente e che può essere vinta solo con la deposizione delle armi della propaganda e del revanscismo storico nel nostro caso, che si supera solo con la promozione di un’integrazione fra i gruppi linguistici pur nel rispetto delle diversità e delle tradizioni familiari di ciascuno”. Così la senatrice Michaela Biancofiore, presidente del gruppo Civici d’Italia, NM, UDC, MAIE.
Ultimo aggiornamento: 16/01/2025 23:04:18
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