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Col braccialetto elettronico perseguita ex compagna, arrestato

Sorveglianza speciale per 35enne bolzanino

Bolzano - Sono oramai quasi all’ordine del giorno, purtroppo, le richieste di aiuto a seguito delle quali le Forze di Polizia sono chiamate ad intervenire d’urgenza per far fronte a situazioni di violenza e persecuzione.


Nella giornata di ieri gli Agenti della Polizia di Stato in servizio presso la Squadra Mobile della Questura di Bolzano hanno tratto in arresto un bolzanino 35enne, in esecuzione di una Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della Procura della Repubblica di Bolzano, indagato per il reato di atti persecutori nei confronti della ex compagna.

Nello specifico, nei giorni scorsi, l’indagato – già sottoposto al Divieto di Avvicinamento e di Contatto per le continue angherie alle quali ha sottoposto in maniera reiterata e violenta la parte offesa, in quanto le imputava la fine della loro relazione sentimentale – nonostante gli fosse stato applicato il “braccialetto elettronico”, aveva continuato a perseguitarla, violando le prescrizioni che gli erano state imposte e presentandosi più volte all’esterno del luogo di lavoro della vittima, facendo in tal modo scattare l’allarme del congegno elettronico.

Al termine degli atti di Polizia Giudiziaria, pertanto, il 35enne bolzanino è stato condotto presso la locale Casa Circondariale di Bolzano a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Vista la gravità di quanto emerso, il Questore della Provincia Autonoma di Bolzano Paolo Sartori ha avviato nei suoi confronti l’iter finalizzato all’emissione nei confronti dell’uomo della Sorveglianza Speciale.

Sono sempre più i casi in cui le Forze di Polizia sono chiamate ad intervenire per far fronte a violenti episodi di atti persecutori, che rappresentano in sé, tra l’altro, preoccupanti esternazioni di problematiche di carattere culturale, le quali troppo spesso colpiscono vittime non in grado di difendersi – ha evidenziato il Questore Sartori –. Questo episodio rafforza ancor più l’idea di come le situazioni di criticità che affliggono la nostra società debbano necessariamente essere affrontate facendo rete tra Istituzioni, Enti locali, Centri antiviolenza ed Associazioni di volontariato. La Polizia di Stato è da sempre in prima linea, anche con Progetti specifici, nell’indicare percorsi di presa di coscienza e di consapevolezza del disvalore di quanto commesso, con l’obiettivo, altresì, di aiutare le vittime a difendersi, a chiedere aiuto ed a denunciare le violenze subite”.
Ultimo aggiornamento: 05/10/2024 10:49:55
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