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Raddoppio della linea Bolzano-Merano

Il progetto svelato nell'audizione della IV Commissione legislativa del Consiglio provinciale

Bolzano - Il progetto di raddoppio della linea ferroviaria tra Bolzano e Merano è stato oggetto di un'audizione nella IV Commissione legislativa del Consiglio provinciale. L'assessore provinciale alla Mobilità e alle Infrastrutture, Daniel Alfreider, il direttore del Dipartimento, Martin Vallazza, e il direttore generale di Sta - Strutture Trasport Alto Adige SpA, Joachim Dejaco, hanno presentato il progetto ai rappresentanti delle organizzazioni nei settori agricoltura, ambiente e tutela dei consumatori, nonché ai presidenti delle Comunità comprensoriali, Luis Kröll e Roselinde Gunsch Koch.

“Anche la metà occidentale dell'Alto Adige ha il diritto di essere ben collegata”, ha sottolineato Alfreider. Il raddoppio della linea ferroviaria Bolzano-Merano creerà la possibilità tanto attesa di rendere la ferrovia competitiva anche in questa parte della provincia come spina dorsale della mobilità pubblica, ha affermato l'assessore provinciale. “Un secondo binario permetterà nuovi collegamenti più veloci e più frequenti tra i due centri più grandi della provincia”, ha sottolineato Alfreider.

Sondaggio: quasi l'80% degli intervistati è favorevole al raddoppio
Un sondaggio online e telefonico condotto tra giugno e luglio 2023 su 1000 cittadini di età compresa tra i 16 e i 99 anni nella Val d'Adige, in Val Venosta, a Bolzano, a Merano e nei dintorni di Merano mostra che il 79% degli intervistati è favorevole al raddoppio. Gli intervistati desideravano soprattutto maggiore sicurezza sui treni e nelle stazioni, collegamenti più rapidi tra Merano e Bolzano e anche più collegamenti. Anche più di tre quarti degli automobilisti erano a favore di un miglioramento (Foto USP- Dipartimento Mobilità)

“Molti vogliono il raddoppio perché la ferrovia non è più competitiva e attraente con questo vecchio tracciato”, ha spiegato il direttore di Dipartimento Vallazza. Anche il direttore generale della Sta Dejaco vede un grande potenziale: ‘La gente vuole collegamenti ferroviari veloci, frequenti e affidabili, per questo è necessario il potenziamento a doppio binario’.

Tempi di percorrenza più brevi, più collegamenti e una nuova stazione a Sinigo
È previsto il potenziamento a doppio binario tra Bolzano-Bivio e Merano-Maia Bassa. Il tracciato sarà rettificato. È inoltre prevista una nuova stazione ferroviaria a Sinigo. L'obiettivo è ridurre i tempi di percorrenza e aumentare la frequenza dei treni. Secondo i calcoli attuali, per il secondo binario sono necessari circa 25 ettari di terreno.

Per tenere conto delle richieste dei Comuni interessati e dei proprietari terrieri, dal 2023 si sono già tenuti sei incontri con i rappresentanti dei nove Comuni e dell'Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti. Inoltre, si sono svolte quattro giornate informative per le parti interessate e sono state effettuate ispezioni in loco con il gestore della rete ferroviaria italiana RFI e le Comunità comprensoriali.

GLI INTERVENTI
Audizione sulla “Linea ferroviaria Merano-Bolzano” organizzata dalla 4° commissione legislativa. Introdotta dalla presidente della commissione Waltraud Deeg e dal vicepresidente Zeno Oberkofler, l’audizione era stata richiesta da Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion), che ha chiarito: “Per me era importante che i rappresentanti dei proprietari dei terreni interessati potessero finalmente presentare ufficialmente le proprie preoccupazioni in Consiglio.
La ristrutturazione della linea ferroviaria di Merano è ben accolta da tutti, ma è necessario trovare una variante che rispetti il territorio in collaborazione con i cittadini coinvolti – tutto il resto sarebbe irresponsabile".

Primo a prendere parola è stato l’assessore a Infrastrutture e mobilità Daniel Alfreider, che ha illustrato la struttura attuale della linea, caratterizzata da diversi ostacoli, tra cui i passaggi a livello e cambi necessari, le esigenze e le aspettative degli utenti, spiegando: “Il progetto per l'ampliamento della linea ferroviaria da Bolzano a Merano crea la tanto attesa opportunità di rendere finalmente competitiva la ferrovia come asse portante della mobilità pubblica anche nella parte occidentale della provincia, poiché il secondo binario offre il potenziale per nuovi e più veloci collegamenti tra i due maggiori centri della regione”. La situazione attuale e i miglioramenti che porterà il potenziamento sono stati illustrati dal direttore generale di STA Joachim Dejaco e dal direttore del Dipartimento Infrastrutture e mobilità Martin Vallazza: il doppio binario e la rettifica permetteranno un aumento della velocità e un cadenzamento di 4 treni l’ora; in merito al consumo di terreni ci si è confrontati con sindaci e proprietari nell’ambito di incontri, infodays e comunicazioni sul web; la conclusione del progetto è prevista entro il 2035.

Il punto di vista del Bauernbund è stato riportato da Kurt Hafner e Dominik Bachmann, rispettivamente Obmann della sezione locale e della Bauernjugend (sezione giovani contadini) di Terlano, Hannes Dosser, Obmann del distretto di Merano, Oswald Karbon, rappresentante del distretto di Bolzano: i contadini sono favorevoli al potenziamento della linea, che ritengono tuttavia possibile anche senza il secondo binario, ovvero tramite miglioramento della tratta attuale, digitalizzazione e nuova galleria del Virgolo; fondamentale è anche la comunicazione, che finora sarebbe mancata, così come un interlocutore di RFI; c’è timore per il danneggiamento dei terreni nel corso dei lavori. Gertrud Adami ha illustrato la posizione dell‘Associazione per cultura e cura della Heimat Valle dell’Adige, critica tra l’altro sullo spostamento delle stazioni di Terlano e Settequerce e sugli interventi sui ponti che comprometterebbero il paesaggio.

Si sono poi espressi i rappresentanti degli enti locali: il sindaco di Terlano Hansjörg Zelger ha chiesto il mantenimento della relativa stazione nella posizione attuale e di portare avanti il costituito tavolo istituzionale, il presidente della Comunità comprensoriale Burgraviato Alois Peter Kröll ha detto che il servizio bus non è una soluzione sostitutiva e si è espresso per il ripristino della stazione di Sinigo, la presidente della Comunità comprensoriale Val Venosta Roselinde Gunsch ha sostenuto che la velocità del collegamento è fondamentale per promuovere l’utilizzo del treno.

Le posizioni di ambientalisti e consumatori sono state riportate da Hanspeter Staffler della Federazione ambientalisti Alto Adige, che ha evidenziato la necessità di compromessi sul tracciato e di un progetto ecologico con misure compensative vincolanti, Gunde Bauhofer, direttrice del Centro Tutela Consumatori Utenti Alto Adige, secondo cui un tempo di percorrenza breve e l’assenza di ritardi, ora legati al binario unico, sono determinanti per l’attrattività del servizio ferroviario, e Verena Troi del Gruppo ambientalista Valle dell’Adige, che ha chiesto che 3 treni l’ora si fermino nei paesi e che le stazioni non vengano spostate.

Relatori e relatrici hanno risposto poi alle domande di consiglieri e consigliere, tra l’altro sulla richiesta di maggiori fermate per il quartiere Casanova (Anna Scarafoni), sul ruolo e il contributo finanziario di RFI (Franz Locher e Waltraud Deeg), la ripresa dei lavori del tavolo di confronto e il trasporto bici (Hannes Rabensteiner), il coinvolgimento dei rappresentanti dell’agricoltura (Brigitte Foppa), le tempistiche del progetto (Madeleine Rohrer), la necessità di un processo partecipativo e le stime dei costi (Franz Ploner), la possibilità di accedere a studi di fattibilità e le modalità di collegamenti più veloci (Andreas Leiter Reber), il tavolo istituzionale (Waltraud Deeg). In merito ai costi, è stato risposto tra l’altro, si parla di 10 milioni per km2, ovvero più di 300 milioni €.

L’audizione è stata conclusa dalla presidente Deeg con la richiesta di trasmettere regolarmente alla commissione informazioni sullo sviluppo del progetto.
Ultimo aggiornamento: 19/02/2025 00:58:00
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