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A gennaio in Trentino si contraggono le assunzioni nella manifattura

Dichiarazioni di Andrea Grosselli, Lorenzo Pomini e Walter Largher

Trento - A gennaio in Trentino si contraggono le assunzioni nella manifattura. Dichiarazioni di Andrea Grosselli, Lorenzo Pomini e Walter Largher rappresentanti di Cgil Cisl Uil del Trentino nel consiglio di amministrazione di Agenzia del Lavoro.

“Il 2024 si era concluso con una contrazione media annua delle assunzioni nel comparto manifatturiero dell’8,5%. Oggi con i dati della nota di Agenzia del Lavoro sul mercato del lavoro trentino abbiamo la conferma che la tendenza prosegue anche all’inizio di quest’anno. Nell’industria in senso stretto registriamo infatti una riduzione dei neoassunti dell’8,2% sullo stesso mese del 2024. Anche il settore dell’edilizia segnala una sofferenza congiunturale con un calo a gennaio del 13,6% dei contratti di lavoro attivati in provincia. Così solo agricoltura e servizi contribuiscono alla ripresa generale delle assunzioni che a gennaio di quest’anno risultano in crescita rispetto allo stesso mese del 2024 dell’1,7%.
Ma sappiamo bene quanto questi due settori risentano di dinamiche stagionali e offrano spesso più posti di lavoro a termine tanto che il saldo occupazionale tra assunti e licenziati nel terziario anche a gennaio è negativo.

Sul fronte della qualità dell'occupazione, a gennaio si registra una ripresa delle assunzioni a tempo indeterminato e delle stabilizzazioni che rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente crescono rispettivamente di 56 e 121 unità (+7,4% complessivamente). Allo stesso tempo però i contratti più precari - contratti a chiamata e a tempo determinato - aumentano a gennaio rispettivamente di 66 e 210 unità (+3,3%). Se si osserva solo il contratto a chiamata, la tipologia più precaria di assunzione perché non prevede neppure un minimo di giornate retribuite garantite, rispetto al primo mese del 2024 è cresciuto del 7,7%.

Osservando i dati di Agenzia, per Cgil Cisl Uil del Trentino resta centrale dare maggiore qualità all’occupazione creata dalle imprese. Anche per questo resta prioritario rafforzare e ampliare la base produttiva legata al manifatturiero e ai servizi evoluti alle imprese, due settori che dopo il forte rimbalzo post-Covid da ormai due anni vivono in una situazione di profonda incertezza. Bisogna invece creare le condizioni per uscire da questo stallo. Per questo serve che la Giunta provinciale si assuma le proprie responsabilità e disegni un piano organico e di medio periodo per l’industria manifatturiera trentina. In mancanza di una strategia tutto il Trentino rischia di veder rallentare la propria dinamica economica e di assistere inerme ad una stagnazione di posti di lavoro qualificati e ben remunerati. Così la nostra provincia rischia solo di impoverirsi”.
Ultimo aggiornamento: 02/04/2025 06:32:32
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