Trento - "
Sulla buona strada", sabato 15 marzo a
Trento la
manifestazione contro la
violenza stradale. Un appello alla sicurezza, una manifestazione contro la violenza stradale, per tornare «Sulla buona strada», per non trovarsi a piangere altre vittime – come recentemente accaduto con la morte dei
due giovani ciclisti Matteo Lorenzi e
Sara Piffer - e trovare una serena e pacifica convivenza tra automobilisti e ciclisti.
È questo il profondo significato dell'evento che si terrà sabato 15 marzo a Trento, promosso dal
Comitato Trentino della
Federciclismo e dalla
Fiab Amici della
Bicicletta di
Trento, che hanno trovato la collaborazione e il sostegno di molte altre associazioni, quali Legambiente Ciricolo di Trento, Acsi Ciclismo, Uisp, Io Rispetto il Ciclista, Rete Climatica Trentina, Tridentum Bike e Ciclostile, non ultimo l’appoggio di tanti professionisti ed ex professionisti trentini del mondo delle due ruote, come
Francesco Moser,
Maurizio Fondriest, Gilberto Simoni, Daniel Oss, Alan Marangoni, Gianni Moscon,
Nicola Conci, Letizia e
Giada Borghesi, Mattia e
Davie Bais,
Mattia Stenico e la Fondazione
Michele Scaponi, oltre alle tante società trentine che operano nel mondo del ciclismo. Tante realtà che danno forza a un appello rivolto principalmente agli organi della politica, espresso nella sede del Coni a Sanbapolis in occasione della presentazione dell’iniziativa. Il programma prevede il ritrovo alle 15 in Piazza Duomo a Trento.

Poi una pedalata lungo le vie della città, fino a raggiungere piazza Fiera, dove ci sarà un momento di dibattito e confronto. "
Questa iniziativa è nata dall’appello che ci è stato rivolto dalle società che operano nel mondo del ciclismo, dagli atleti e dalle loro famiglie, recentemente scossi dall’ennesimo dramma – ha commentato
Renato Beber, presidente del Comitato di Trento della Federciclismo -
Lo scorso anno quello di Matteo Lorenzi, recentemente quello di Sara Piffer, due ragazzi che hanno perso la vita facendo quello che più amavano, pedalare".
Il ciclismo è uno sport che si pratica sulla strada e, proprio per questo, va trovato il modo di permettere ai tanti praticanti di dare sfogo alla loro passione in sicurezza. "
Il nostro campo di gioco è la strada – ha aggiunto Beber -. Abbiamo bisogno di strutture protette per i più piccoli, per permettere loro di sviluppare le loro abilità in sicurezza. Ecco perché chiediamo con forza, ancora una volta, un ciclodromo nella città di Trento". Sabato si pedalerà con l’obiettivo di portare alla luce un tema di cruciale importanza. "
Quella di sabato speriamo sia un’invasione pacifica della città di Trento, che ha come obiettivo quello di difendere i diritti dei più deboli della strada – ha concluso Beber -.