L’accesso è consentito esclusivamente all’utenza interna nel rispetto delle norme anti-contagio già in essere.
Nel decreto del rettore si comunica anche che tutti gli appelli di esame (fatti salvi quelli che si svolgono nei laboratori) e le varie forme di verifica del profitto, così come anche le riunioni degli organi collegiali si terranno interamente a distanza, fatti salvi casi eccezionali e specifici (ad esempio la tutela di studenti con disabilità/DSA), preventivamente autorizzati. Sospese anche le trasferte del personale a livello sovraregionale, salvo i casi di indifferibilità e urgenza preventivamente autorizzati.
Un cambiamento importante, ma che non coglie l’Ateneo impreparato. L’Università di Trento dal 14 settembre aveva riattivato le lezioni in aula, seppur con un protocollo di sicurezza piuttosto stringente e varie limitazioni. In questo periodo, rispettando le regole di comportamento per accedere agli edifici dell’Ateneo, una parte dell’attività didattica era ripresa in presenza dopo il periodo del lockdown nel quale l’offerta didattica era solo in modalità online.
Ora, il nuovo Dpcm, riserva le lezioni in presenza solo al primo anno dei diversi corsi di studio. In questo modo l’Ateneo contribuisce al contenimento del contagio e anche ad alleggerire il carico del trasporto pubblico.
Studenti e studentesse del primo anno per accedere dovranno, come al solito, effettuare check-in e check-out attraverso la UniTrentoApp installata sul proprio smartphone. Trovano i QR-Code all’ingresso e alle uscite di ogni sede; i percorsi di accesso e uscita sono stati infatti diversificati proprio al fine di limitare assembramenti di gruppi studenteschi nei corridoi. Presenza e spostamenti all’interno dell’edificio dovranno essere quelli strettamente necessari per frequentare le lezioni.