Trento -
Assunzioni, le previsioni
occupazionali delle
imprese trentine: si accentua la difficoltà di
reperimento della manodopera.
In base ai risultati dell’indagine annuale del
Progetto Excelsior – realizzato da Unioncamere in collaborazione con il
Ministero del lavoro e delle politiche sociali e con l’
Unione europea – i fabbisogni occupazionali delle imprese trentine, nel corso del 2024, hanno registrato un sensibile aumento. Secondo i dati, pubblicati oggi da Unioncamere ed elaborati dall’Ufficio studi e ricerche della
Camera di Commercio di Trento, nel
2024 le previsioni di assunzione hanno infatti raggiunto quota 81.430, segnando un incremento di 800 unità rispetto all’anno precedente e di oltre 13mila se si considera il periodo pre-pandemia.
La difficoltà di reperimento interessa il
56,5% delle
assunzioni programmate delle
imprese, un dato superiore rispetto a quello registrato a livello nazionale (47,8%) e in aumento di oltre
30 punti percentuali rispetto al 2019. La causa prevalente è la "mancanza di candidati" con una quota del 40,2%, mentre la "preparazione inadeguata" si attesta al 12,1%. Le maggiori criticità riguardano gli operai specializzati (72,7%), i dirigenti e le professioni a elevata specializzazione (65,7%), le professioni tecniche (61,3%). Si confermano le difficoltà anche per le professioni non qualificate (50,0%) e i conduttori di impianti e operai di macchinari fissi e mobili (52,2%).
Con riferimento ai settori, a conferma anche della
vocazione turistica della provincia di
Trento, il comparto ricettivo e della ristorazione offre le maggiori opportunità di impiego con oltre 34mila lavoratori ricercati, principalmente “esercenti e addetti nelle attività di ristorazione” (23.780). Seguono il commercio (9.710), il comparto sanitario (5.790) e le costruzioni (5.670).
Le
professioni qualificate nelle attività commerciali e dei servizi (41,8%; 34.030 unità) rimane il gruppo professionale più richiesto; seguono le professioni non qualificate (19,4%; 15.780), in particolare addetti ai servizi di pulizia (11.590), e gli operai specializzati (10,2%; 8.300).