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Beppe Rota ha presentato il suo libro alla conviviale del Panathlon Club di Vallecamonica

Boario Terme (Brescia) - Una ripresa alla grande per le conviviali del Panathlon Club di Vallecamonica. Infatti alla presenza di oltre sessanta fra soci, ospiti e amici del Club si è svolta presso il ristorante Aprica di Boario Terme una serata di alto livello per la presentazione del libro ‘Tra le maglie della vita’ di Beppe Rota, conduttore, autore, collezionista ma soprattutto amico dello sport.


Dopo una breve presentazione del presidente Bonino, Monsignor Carlo Mazza, vescovo Emerito di Fidenza, ha impartito la benedizione allo stendardo del Panathlon Vallecamonica e rivolta ai convenuti, spiegando anche il significato religioso e non del benedire. Monsignor Mazza, dopo la cena, ha poi raccontato ai presenti il suo primo incontro con Beppe Rota "non programmato, casuale ma ringrazio il Signore di aver incontrato questo strano personaggio, che si distingue tra gli uomini per la sua genialità, la sua particolarità. Ho incontrato tanti sportivi in 5 Olimpiadi, molti sono diventati amici e tra questi metto anche Beppe Rota, con la sua mentalità aperta, disponibile, familiare, originale con tanta qualità nell’anima, davvero un incontro che ha lasciato il segno in me e in lui".


E quindi il grazie di monsignor Mazza a Beppe Rota per la sua vita, la sua vocazione, la sua genialità. Le domande dei soci e degli ospiti hanno poi consentito al Vescovo di raccontare la sua esperienza come Cappellano spirituale in ben 5 Olimpiadi: "E’ iniziato tutto con Seul 1988 ma bisogna fare un ulteriore passo indietro con l’incarico che la CEI mi affidò come punto di riferimento della Chiesa nel mondo sportivo. Una cosa nuova per la Chiesa Italiana, sono così entrato gradualmente a conoscere le realtà sportive, ogni giorno lettura di Gazzetta, Tuttosport, Corriere dello Sport per avere uno sguardo d’insieme e in questo modo, quando incontravo i vertici del Coni o delle Federazioni, sapevo sempre di ciò di cui si parlava’. La curiosità dei presenti si è poi soffermata sulla presenza Olimpica di un uomo di Chiesa come il Vescovo Mazza ‘E’ stata un’esperienza fantastica sin dall’inizio quando il Coni mi chiese di fare il Cappellano dell’intera delegazione Italiana a Seul con un pass della Federazione Italiana di Ginnastica; mi piazzavo al Villaggio Olimpico, a Casa Italia e conversavo, chiacchieravo, chiedevo, con il classico stile del prete dell’oratorio, in ascolto, in condivisione con le ansie e le gioie degli atleti. E così ho conosciuto grandi atleti ma anche grandi uomini e donne’ Altra domanda rivolta al prelato sul rapporto tra sport e fede? ‘Sono molti i gesti religiosi nel mondo dello sport, dalla preghiera dell’atleta musulmano al segno di croce del cristiano; non possiamo entrare nella testa o nel cuore degli atleti per cui non sappiamo se è fede o superstizione, ma è comunque un gesto pubblico con un profondo significato religioso. Io credo nella sincerità di questi gesti’. E qui monsignor Mazza ha citato Pietro Mennea e la sua richiesta di una Bibbia e di un Crocifisso ‘Pietro passa il primo turno ma si ferma al secondo e deve tornare a casa e quindi mi restituisce sia la mia Bibbia che il Crocifisso e io gli chiedo dove li aveva portati; Mennea mi dice candidamente che li ha portati in pista ed un video che mi ha inviato successivamente ha testimoniato che sul tartan vicino ai blocchi c’erano proprio questi due simboli cristiani.

Durante la mia esperienza alle Olimpiadi ho incontrato molti esempi concreti di fede e alle Olimpiadi a Casa Italia il sabato e la domenica si celebra la Messa".


Un lungo applauso ha sottolineato la testimonianza di Monsignor Mazza al quale il Presidente del Club Ottavio Bonino ha consegnato il gagliardetto del Club di Vallecamonica e un libro sui ‘segni’ religiosi delle incisioni rupestri, scritto dal socio Ausilio Priuli. Successivamente hanno preso posto al tavolo dei relatori gli ospiti della Conviviale per parlare del libro di Beppe Rota ed è stato proprio l’autore ad aprire la conversazione: "Innanzitutto grazie ad Ottavio Bonino e Maurizio Gatti per l’invito, mi sento a mio agio qui, nel Panathlon, perché si parla di sport in modo speciale, una vera festa per me con Stefano Maccoppi, prima maglia della mia collezione, e Giorgio Gianola un incontro recente ma fondamentale per il mio libro, al quale penso da 20 anni. Permettetemi un saluto al mio papà dovunque lui sia, un grazie a mia mamma, un grazie a tutti coloro che sono entrati nel libro con le loro maglie e i loro pensieri per me. Grazie a Bruno Pizzul e Giovanni Malagò, Presidente del CONI, per la prefazione al libro, due persone che in poco tempo mi hanno fatto avere ciò che avevo chiesto loro. Per questo libro ho dato 20 anni della mia vita e l’ultimo grazie va a Giorgio Gianola perché senza di lui non ci sarebbe il libro".


E’ poi intervenuto l’Assessore allo Sport della Comunità Montana Massimo Maugeri che ha esordito dicendo che la sua prima intervista in Tv è stata fatta proprio da Beppe Rota nel 2010 ‘e oggi Beppe ci presenta questa sua gioia letteraria, perché Beppe usa sempre parole dolci, positive, allegre, rappresenta la gente normale nonostante la conoscenza e l’amicizia con tanti campioni internazionali. Sono contento di essere tuo amico, continua così perché abbiamo bisogno di persone come te’.


E’ toccato poi a Giorgio Gianola, ex giocatore di calcio professionista, raccontare il suo incontro con Beppe Rota e la genesi del libro ‘Ho conosciuto Beppe Rota nel 2019 e il libro è stato un percorso impegnativo ed entusiasmante, sono fiero di aver condiviso questo percorso, ci siamo ben integrati, io più razionale lui più creativo. E’ il giusto premio per una persona che da sempre mette gli altri prima di lui, aiutare gli altri è sempre il suo obiettivo’.


Stefano Maccoppi, ex calciatore professionista e fino a giugno 2023 allenatore nella serie maggiore in Svizzera, ha poi raccontato il primo incontro con Beppe Rota ‘Ero in ritiro col Piacenza nel 1995 quando Beppe alla fine dell’allenamento mi ha chiesto la maglia e da lì è nata la sua collezione, in pratica ho creato un mostro geniale’. Maccoppi si è poi soffermato sull’idea di ‘mister’ oggi: ‘Dobbiamo evidenziare maggiormente il lavoro dell’istruttore di calcio non dell’allenatore: il bambino non può essere chiuso in schemi, deve avere e mantenere la sua passione e l’entusiasmo per il pallone, il mister deve essere un educatore ed i genitori devono stare a casa. Il compito dei genitori è quello di responsabilizzare i loro figli e assecondare sempre il mister’.


Ha concluso la serata ancora il protagonista del libro Beppe Rota raccontando alcune amicizie nate nei 20 anni di carriera televisiva e non: l’incontro con l’indimenticabile Paolo Rossi a Sirmione nel 2016, la successiva cena con il campione del mondo e l’amicizia vera nata da quella serata che continua oggi con la famiglia di Paolo Rossi; l’incontro con il giornalista Idris recentemente scomparso e l’amicizia con Lara Magoni seguita nella sua carriera di sciatrice internazionale, per concludere con l’incontro forse più importante, quello con Papa Francesco ‘Dovevo scegliere una maglia da consegnare al Papa e, da argentino, ho fatto autografare al Santo Padre la maglia del Papu Gomez: avevo già incontrato pubblicamente Papa Woytila, ma l’incontro personale con Papa Francesco è stato un’emozione unica, una grande gioia.


Il protagonista della serata ha poi concluso con queste parole ‘Grazie a voi per questa serata tutta per me. Grazie Panathlon’. La consegna dei gagliardetti e le consuete foto di rito, hanno chiuso la serata unitamente agli avvisi del Presidente ai soci Panathlon riguardo le prossime conviviali: di ottobre (Il sentiero Italia del CAI) e novembre (Brescia Calcio Femminile), per finire a dicembre con la serata degli auguri.

Ultimo aggiornamento: 02/10/2023 05:23:21
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