Boario Terme (Brescia) - Una cerimonia sentita e partecipata, con la presenza di studenti, associazioni tra cui gli alpini, paracadutisti, bersaglieri, fanti, marinai, autieri e avieri, associazione combattenti e reduci, Anpi, Fiamme Verdi, Anei, carabinieri, polizia e mutilati e invalidi di guerre, ha ricordato a Boario le vittime delle Divisione "Acqui", l'eccidio avvenuto nelle isole greche di Cefalonia, Corfù, Zante con 23 caduti della Valle Camonica.
Era l'ultimo appuntamento delle celebrazioni del 4 novembre, organizzate dal Comune di Darfo Boario Terme: dopo il ritrovo sul piazzale del centro congressi a Boario, il corteo verso il monumento alla Divisione Acqui dove si è svolta la cerimonia ufficiale con l'intervento del presidente provinciale della Divisione Acqui Celestino Violini, delle autorità, il sindaco Dario Colossi, l'assessore alla Comunità Montana Massimo Maugeri, i rappresentanti delle associazioni, quindi la Santa Messa nella chiesa Santa Maria delle Nevi.
L’Esercito Italiano durante la seconda guerra mondiale, tra il 12 ed il 26 settembre del 1943, subì la perdita di migliaia di soldati italiani della Divisione Acqui, dislocata nelle isole ioniche di Cefalonia e Corfù. Dopo l’8 settembre 1943 il presidio tedesco dell’isola intimò all’Acqui di arrendersi. Il comandante non solo rifiutò la resa, ma il 14 la intimò ai tedeschi. La risposta fu un violento attacco aereo alle postazioni italiane, contro le quali fu sferrata una violenta offensiva di mezzi corazzati. Pur combattendo con valore, gli italiani, inferiori per armamento e privi di protezione aerea, il 22 chiesero la resa, dopo avere perduto 55 ufficiali e oltre 3.000 militari.
I tedeschi, dopo la resa, fucilarono 4.800 soldati e 341 ufficiali, compreso il comandante della divisione. Altri 2.000 militari persero la vita, per l’affondamento della nave, mentre erano trasportati sulla terraferma.