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Caldo africano al suo apice: le previsioni meteo per Ferragosto e dopo

Temporali sempre più insistenti al Nord verso il weekend. Scatta la raccolta delle mele anche in Trentino

Brescia - Quante volte negli ultimi giorni, nelle ultime settimane, ci siamo chiesti ‘Quando finirà questo caldo asfissiante?’ Ebbene, oggi c’è la risposta. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, analizzando le ultime emissioni dei modelli meteorologici, conferma un cambiamento importante in arrivo.

Nelle prossime ore avremo ancora la canicola di Caronte, iniziata un mese fa, il 15 luglio: l’anticiclone africano, dal nome dantesco, sta monopolizzando il tempo con una delle più lunghe ondate di calore della storia recente italiana, se non la più lunga (vedremo quando finirà). Le massime, anche nel pomeriggio del 14 agosto, raggiungeranno i 39°C a Foggia e Siracusa, 38°C a Bari, Catania, Ferrara, Forlì, Lecce, Taranto e Terni. Avremo 37°C a Bologna e Firenze con il caldo africano diffuso da nord a sud e con picchi massimi in Sardegna e Sicilia fino a 41°C nelle zone interne.

Una vigilia di Ferragosto ancora rovente ma con qualche temporale in più sulle pianure del Nord-Ovest: non solo temporali di calore sulle Alpi e gli Appennini, confinati alle ore più calde della giornata, ma anche qualche rovescio sulle pianure piemontesi e lombarde.

Ferragosto, poi, sarà ancora bollente ma con qualche novità: un nucleo di aria ‘meno calda’ in quota si sposterà dalle Baleari verso la Sardegna portando, sin dal mattino, dei rovesci sull’isola; gradualmente questo ‘nocciolo di instabilità balearico’ si sposterà verso est causando un aumento delle nubi sul versante tirrenico ed al Nord-Ovest dove non si escludono isolati brevi piovaschi. I picchi di caldo saranno comunque elevati, fino a 37-38°C diffusi.

La data della fine del caldo africano di Caronte sarà domenica 18 agosto, con un bel 90% di attendibilità: è previsto un calo anche di 10 gradi in alcune zone del Centro-Nord, ma tutta l’Italia risentirà del passaggio del nocciolo di instabilità balearico; ci saranno anche dei temporali forti nel weekend, con i dettagli attesi nei prossimi aggiornamenti.

Intanto stringiamo i denti fino a sabato, poi gradualmente le temperature scenderanno (già in parte al Nord tra venerdì e sabato) in modo diffuso da domenica 18 agosto su tutto lo Stivale.

Finalmente, dopo 33 giorni, Caronte lascerà il posto a condizioni termiche più accettabili, stop ai roventi 41°, stop alle notti super tropicali insonni ed appiccicose.

NEL DETTAGLIO
Mercoledì 14. Al Nord: rovesci pomeridiani lungo l'arco alpino e sulle pianure adiacenti; solleone altrove. Al Centro: temporali pomeridiani all'interno, solleone altrove.
Al Sud: tutto sole e caldo estremo.
Giovedì 15. Al Nord: rovesci pomeridiani sulle Alpi e qualche nuvola in più; caldo. Al Centro: temporali pomeridiani all'interno con qualche nuvola in più, specie in Sardegna e sulle tirreniche; caldo. Al Sud: sole con qualche velatura, caldo estremo.
Venerdì 16. Al Nord: rovesci pomeridiani sulle Alpi e qualche nuvola in più. Al Centro: temporali pomeridiani all'interno, sole altrove; caldo. Al Sud: sole, caldo estremo.
TENDENZA: fine del caldo africano nel weekend, anche con temporali forti.

CALDO: COLDIRETTI, SCATTATA LA “VENDEMMIA” DELLE MELE, SULLE TAVOLE 2,1 MLD DI KG

E' scattata in Italia la “vendemmia” delle mele, il frutto più presente sulle tavole nazionali, con una stima di produzione di circa 2,1 miliardi di chili, in calo dell’1% rispetto allo scorso anno. A tracciare un bilancio è la Coldiretti sulla base dei dati Prognosfruit in occasione del via alle operazioni in Trentino Alto Adige dove si coltivano circa i due terzi del totale nazionale.

Sul raccolto 2024 pesano le gelate primaverili che hanno interessato proprio la regione maggiore produttrice. Si stimano cali del 7% in Trentino e del 9% in Alto Adige. Bene il Piemonte – continua Coldiretti - che è la seconda regione per produzione, con un aumento dell’8%. Netti, gli incrementi in Veneto (+33% sullo scorso anno, funestati da gelo e grandine) ed Emilia Romagna (+15% rispetto a un 2023 segnato dall’alluvione).

L’Italia è il secondo produttore europeo di mele, dietro la Polonia (-20%) e davanti a Francia e Germania, in una Ue dove si produrranno quest’anno 10,2 miliardi di chili di mele, in calo dell’11% rispetto alla passata stagione. Tre le mele più presenti sulle tavole, sono previsti in calo i raccolti – sottolinea la Coldiretti – di Golden Delicious (-10%) e Gala (-11%). In calo anche le mele bio (-6%) che rappresentano il 7% del raccolto totale nazionale.

Per garantire una maggiore costanza dei raccolti a favore dei consumatori italiani e di tutto il mondo che apprezzano le mele nazionali – sottolinea Coldiretti -, è necessario continuare ad investire in sistemi di difesa attiva e passiva dai cambiamenti climatici e dagli insetti alieni.

L’Italia vanta un rilevante patrimonio di biodiversità per quanto riguarda le varietà di mele, forte anche delle sei denominazioni di origine riconosciute dall’Ue: Mela Val di Non Dop, Mela Alto Adige Igp, Mela del Trentino Igp, Melannurca Campana Igp, Mela Valtellina Igp, Mela Rossa Cuneo Igp. Un patrimonio da scoprire – conclude Coldiretti - anche acquistando direttamente dal produttore in azienda o nei mercati di Campagna Amica.
A tracciare un bilancio è Coldiretti Trentino Alto Adige sulla base dei dati Prognosfruit in occasione del via alle operazioni in Trentino Alto Adige dove si coltivano circa i due terzi del totale nazionale. "Sul raccolto 2024 -afferma il presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige Gianluca Barbacovi- pesano le gelate primaverili che hanno interessato proprio la nostra regione, la maggiore produttrice aa livello nazionale. Si stimano cali del 7% in Trentino e del 9% in Alto Adige, tuttavia la qualità delle mele in tutta la regione è molto alta, anche grazie a un clima favorevole con temperature fresche e umide all'inizio dell'estate".

"L’Italia -aggiunge il presidente Barbacovi- vanta un rilevante patrimonio di biodiversità per quanto riguarda le varietà di mele, forte anche delle sei denominazioni di origine riconosciute dall’Ue tra cui la Mela Val di Non Dop, Mela Alto Adige Igp, Mela del Trentino Igp. Un patrimonio da scoprire anche acquistando direttamente dal produttore in azienda o nei mercati di Campagna Amica".
Ultimo aggiornamento: 14/08/2024 09:45:27
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