Informativa

Noi e terze parti selezionate utilizziamo cookie o tecnologie simili per finalità tecniche e, con il tuo consenso, anche per le finalità di esperienza, misurazione e marketing (con annunci personalizzati) come specificato nella cookie policy. Il rifiuto del consenso può rendere non disponibili le relative funzioni.
Usa il pulsante “Accetta” per acconsentire. Usa il pulsante “Rifiuta” per continuare senza accettare.

-

Caldonazzo, la rimozione degli ossigenatori dal lago bandiera blu

Gli impianti “limno” non servono più: l’operazione di Servizio Bacini montani e Nucleo sommozzatori

Caldonazzo (Trento) - Il lago di Caldonazzo si prepara a chiudere un capitolo significativo della sua storia, con il recupero di quattro impianti “limno” che, dal 2021, giacciono sul fondale a una profondità compresa tra i 20 e i 30 metri. Queste strutture, fondamentali per il processo di ossigenazione del lago, hanno contribuito a trasformare un ecosistema compromesso dalla presenza di materiale organico in un corpo d'acqua riconosciuto con la “Bandiera blu”.

L’operazione di recupero è coordinata dal Servizio Bacini montani con il Nucleo sommozzatori del Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento, al lavoro dall’inizio di questa settimana. Le operazioni - importanti anche per la loro funzione addestrativa - si concluderanno la settimana prossima, con il recupero delle tubazioni da terra. La rimozione di questi impianti non è un compito facile, considerando la scarsa visibilità e la presenza di un consistente strato di fango sul fondale.

Il recupero dei “limno” rappresenta non solo un’operazione di pulizia, ma anche un passo fondamentale verso la riqualificazione dello specchio d’acqua.
Gli impianti furono installati alla fine degli anni Settanta come parte di un intervento pionieristico, ispirato a tecnologie sperimentate in Svezia.
Queste strutture sono state cruciali per l’ossigenazione dell’acqua, contribuendo a rimuovere i liquami che minacciavano l’ecosistema lacustre. La loro rimozione segna la fine di un’era di interventi per la salvaguardia del lago che oggi “respira” autonomamente dopo lo stop agli scarichi nel lago scattato con la realizzazione della cosiddetta “cicumlacuale” che ha servito gli impianti fognari di diverse località: Pergine Valsugana, Calceranica, Caldonazzo e Tenna. Oggi è in funzione un solo impianto di rimescolamento dell’acqua presente alla foce del fiume Brenta.
Alti circa 4 metri, i “limno” si ergevano con la loro forma a campana sul fondale all’altezza della località “Cà Rossa” e verso il centro del lago. La loro rimozione richiede operazioni piuttosto delicate, con l’impiego di lance termiche subacquee per il taglio dei cavi d’acciaio di ancoraggio al fondale (dove si registra una temperatura di 6 gradi e la visibilità molto ridotta) e l’impiego di appositi palloni di sollevamento. Costituiti principalmente da vetroresina, gli ossigenatori vengono trainati da un’imbarcazione e portati a riva per mezzo di una gru. Verranno smaltiti in discarica.
Ultimo aggiornamento: 10/10/2024 23:56:39
POTREBBE INTERESSARTI
In programma domani pomeriggio in piazza Dante a Castegnato
Cles (Trento) - Approda a Cles una nuova mostra, curata da Gabriele Lorenzoni e Federico Mazzonelli, dedicata a tre...
Ledro (Trento) - Sarà la ditta Civettini a realizzare il marciapiede di collegamento tra la scuola elementare di Concei...
Trento – Un percorso del gusto che si articola tra piazze, palazzi d’epoca e teatri, trasformando il centro storico (e...
Promesse, sogni e un obiettivo: vincere il Mondiale
ULTIME NOTIZIE
A Darfo Boario sono più di 50 i dipendenti interessati
L'appuntamento è in programma domani al Politecnico di Milano
Con Vermiglio, Joker2-Folie à Deux entra Robot Selvaggio