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Case di riposo di montagna: vincolare una quota dei sovracanoni

In Regione Lombardia audizione e proposta di contributi grandi derivazioni idroelettriche alle RSA convenzionate e di derivazione pubblica

Pisogne (Brescia) - "Vincolare una quota dei sovracanoni delle grandi derivazioni idroelettriche alle RSA di montagna convenzionate e di derivazione pubblica": è la proposta del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Diego Invernici, componente della Commissione speciale ‘Valorizzazione e tutela dei territori montani e di confine’ convocata in una seduta congiunta con la IX Commissione ‘Sostenibilità sociale, casa e famiglia’ per approfondire il tema legato alle RSA in aree montane, turistiche e logisticamente svantaggiate.

Oggi abbiamo ascoltato diversi rappresentanti di case di riposo dei territori montani di Bergamo, Brescia e Sondrio - spiega Invernici -. Tutte realtà che rappresentano presidi importanti per territori fisiologicamente meno presidiati da servizi per la terza età, sempre più strategici in una società che invecchia come la nostra. Tra i problemi comuni che affliggono il settore figurano la difficoltà nel reperire e trattenere il personale, la richiesta di ulteriori posti di accreditamento per fare fronte alla crescente domanda e ai costi di gestione, pensiamo anche solo alle bollette per il riscaldamento, lievitati negli ultimi anni”.

Per dare quindi un sostegno concreto a questo settore – prosegue Invernici – la proposta è quella di vincolare una quota dei sovracanoni delle grandi derivazioni idroelettriche ai costi energetici delle RSA di montagna.
Introdurre una misura come questa significherebbe dare una maggiore stabilità a queste realtà. Oltre che trattenere sul territorio le risorse che per diritto sono della montagna”.

Il consigliere Diego Invernici lo scorso anno è già stato protagonista di una mozione volta a chiedere per le aree interne agevolazioni per l’attivazione di servizi di housing sociale nei territori sprovvisti di RSA. “In una società che invecchia dobbiamo prestare maggiore attenzione a questi servizi”: prosegue Invernici.

In audizione congiunta sono intervenuti rappresentati di UNEBA Lombardia (Unione Nazionale Enti di Beneficenza e Assistenza), RSA Fondazione Mons. Giacomo Carettoni di Ponte di Legno (Brescia), RSA Fondazione Onlus ‘Ninj Beccagutti’ di Esine (Brescia), RSA Fondazione Don Stefano Palla Onlus di Piazza Brembana (Bergamo), RSA Fondazione Onlus Casa di Riposo Città di Sondrio e RSA Fondazione Sant’Andrea Onlus di Clusone (Bergamo).
Per la Fondazione di Esine è intervenuta la presidente Teresa Federici che ha portato all’attenzione, inoltre, la necessità di potenziare le cure intermedie, ovvero l’attività che segue le dimissioni ospedaliere. Oggi nella struttura i posti accreditati sono 7, ma potrebbero essere innalzati a 17. Per la popolazione anziana e fragile alla Fondazione Ninj Beccagutti di Esine si offre anche un percorso riabilitativo forte di un team qualificato di fisioterapisti e medici tanto da essere diventato un punto di riferimento non solo per gli ospedali locali. “Il potenziamento di questa struttura potrebbe ridurre o alleggerire la pressione sugli ospedali – ha concluso Invernici – consentendo anche un risparmio per il sistema sanitario regionale”.
Ultimo aggiornamento: 24/10/2024 22:51:11
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