Pisogne (Brescia) - Celestino Felappi, l'artigliere Alpino caduto in un campo di concentramento in Germania appena prima della Liberazione, il 16 aprile del 1945, è tornata nella sua Fraine e riposa nel cimitero del borgo di Pisogne.
La cerimonia di accoglienza delle spoglie ha visto una grande partecipazione di parenti, cittadini e autorità con in testa il sindaco Pisogne, Federico Laini, il responsabile del gruppo Anei Valle Camonica Fabio Branchi, gruppi alpini e associazioni combattentistiche e d'Arma. Il nipote Pietro Felappi si è battuto, superando anche le lungaggini burocratiche, per riportare nella sua terra lo zio Celestino e durante la cerimonia si è detto "orgoglioso di averlo riportato nel paese natale".
Celestino Felappi, nato nel 1920 a Fraine di Pisogne, dopo l'armistizio venne catturato dai tedeschi ed internato a Donnersberg. Sopraggiunse una malattia, venne curato da un amico Carlo Ducoli, che al riitorno in Valle Camonica rispettò le sue volontà, consegnò alcuni documenti ai familiari, dicendo che era morto in Germania.
La famiglia Felappi, in particolare il nipote Pietro, ha avviato nei mesi scorsi le pratiche per il rimpatrio delle spoglie del loro congiunto, inizialmente sepolte nel Cimitero Militare Italiano d’Onore di Amburgo. Questo importante passo è stato reso possibile grazie all’intervento dell’Esercito Italiano e all’associazione Onor Caduti.
Oggi la cerimonia, gli onori, quindi la sepoltura. Il sindaco di Pisogne, Federico Laini, ha parlato di "un figlio di questa terra che torna". Sono stati ricordati i sacrifici di miitari e alpini e le ferite difficili da rimarginare delle guerre.
di Ch. P.
Ultimo aggiornamento:
27/10/2024 23:44:35