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Chiari: ecco il progetto di ampliamento dell'istituto Einaudi

Chiari - L'istituto superiore Einaudi di Chiari (Brescia) sarà ampliato. Il progetto - per un costo complessivo di 3 milioni di euro a carico della Provincia e la compartecipazione del Comune di Chiari - è stato illustrato dal consigliere delegato all’Edilizia Scolastica, Filippo Ferrari, e dall'architetto Giovan Maria Mazzoli, dirigente della Provincia di Brescia.


scuola - chiari -IL PROGETTO


L’area di intervento è un appezzamento di terreno a ridosso dell’Istituto Istruzione Superiore Einaudi, sito in Chiari in Via Fratelli Sirani, in posizione Nord rispetto al centro storico del paese. L’area di progetto è un terreno attualmente libero ed incolto, adiacente all’IIS Einaudi, accessibile da Via Fratelli Sirani - Via Ricci.


INQUADRAMENTO TERRITORIALE


Il Comune di Chiari si trova al centro della parte settentrionale ed occidentale della Bassa Bresciana, quasi al limite con la Provincia di Bergamo, molto vicina alle rive del fiume Oglio e non distante dal lago d’Iseo. Chiari è la seconda città più grande della Bassa Bresciana dopo Orzinuovi. Il territorio di Chiari risulta ben collegato, grazie alla presenza di infrastrutture come BreBeMi, varie strade di carattere provinciale e la rete ferroviaria. In particolar modo l’A35 attraversa il territorio comunale a sud del centro abitato, lungo di essa sorge la barriera di Chiari-Est ed il casello di Chiari-Ovest. Chiari è inoltre attraversata dalla strada statale 11 Padana Superiore che passa vicino al centro storico cittadino e che collega Torino con Venezia. Chiari è circondata da un "anello" di tangenziali in quanto a nord-est è presente la tangenziale Chiari-Nord conosciuta come "Viale Mille-Miglia", per l'ovest la Tangenziale Chiari-Ovest conosciuta come "Viale Zanini" ed è presente la variante SS11 per la zona sud. Per quanto riguarda la ferrovia, il territorio comunale è attraversato dalla linea Milano-Venezia lungo la quale sorge la stazione di Chiari, il cui piazzale è dotato di due binari. La stazione è attiva dal 1878 ed insieme a Rovato è la stazione di riferimento per l'ovest bresciano.
Chiari confina con i comuni di Castelcovati, Castrezzato, Coccaglio, Cologne, Comezzano-Cizzago, Palazzolo sull’Oglio, Pontoglio, Roccafranca, Rudiano ed Urago d’Oglio. Il comune amministrativo è composto oltre che dal capoluogo, anche da le frazioni di Monticelli e Santellone.


INQUADRAMENTO URBANISTICO


L’area oggetto di intervento è interna al TUC, ovvero nel Tessuto Urbano Consolidato, ed è destinata dal PGT vigente del Comune di Chiari ad area da adibire a servizi sovracomunali, precisamente alle attrezzature per l’istruzione superiore all’obbligo (con riferimento all’art. 38 delle NTA del Piano delle Regole).
Di fatto l’area, inizialmente di proprietà del Comune di Chiari, è stata recentemente acquistata dalla Provincia di Brescia. La disciplina comunale urbanistica individua in tale proprietà l’ampliamento dell’istituto Einaudi (già previsto nell’ ex PII-C-15/2008 e poi riconfermato nel PGT vigente) per la quale è consentito l’insediamento di attrezzature per l’istruzione superiore nonché destinazioni ad esse connesse e compatibili, riconosciute dalla Provincia come servizi di livello sovracomunale (art. 7.3. delle NTA del Piano dei Servizi).
Internamente all’ex PII-C-15/2008 viene individuata ad est un’area da destinare a Verde attrezzato, da attuare attraverso realizzazione eventuale di campi da gioco per bambini e ragazzi fino all’età della scuola dell’obbligo, i campi “Robinson”, le attrezzature sportive adatte, per tipo e categoria, ai ragazzi fino a 14 anni (art. 7.1. delle NTA del Piano dei Servizi).
Nella progettazione di trasformazione dell’area è vincolante l’esistenza della fascia di rispetto dell’elettrodotto ad alta tensione (regolamentata dall’art. 39.4 delle NTA del Piano delle Regole), e della Zona di rispetto da pozzo dell’acquedotto (regolamentata dall’art.

39.2 delle NTA del Piano delle Regole).
In sintesi l’insediamento del un nuovo corpo di fabbrica destinato all’uso scolastico è compatibile con le prescrizioni di tutela dell’area di rispetto del pozzo di captazione, nonché osservante delle disposizioni inerenti il rsipetto delle distanze dall’elettrodotto.


RELAZIONE DI PROGETTO LOTTO I - 2 milioni di euro


Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo corpo architettonico che ospiti spazi didattici e di servizio ad ampliamento dell’esistente e limitrofo Polo Scolastico IIS Einaudi di Chiari.
Ad anticipare l’azione progettuale, sono state di fondamentale importanza tutte le operazioni di analisi del contesto in cui l’opera si inserirà, nonché lo studio delle funzioni e le destinazioni d’uso da insediare con le esigenze richieste da ognuna di esse.
Come precedentemente citato, il contesto è caratterizzato da un tessuto urbano composto da fabbricati di ridotta altezza fuori terra (massimo tre piani), e da alcune aree inedificate che ospitano terreni incolti e prati.
Le destinazioni d’uso da insediare, cosi come richiesto dalla committenza, corrispondevano a spazi didattici, divisi tra aule e laboratori, accompagnati da spazi di servizio, ed aule insegnanti.
In particolare, l’indirizzo del corso di studi che l’edificio dovrà ospitare ha influenzato molto le scelte progettuali: infatti è previsto l’insediamento al suo interno dell’istituto agrario.
Questa fase di metaprogetto inziale, ha portato allo sviluppo ed alla generazione di una architettura che dialoga con il contesto in cui si inserisce, emergendo dal terreno in maniera delicata e quasi mimetica.
Ne è nato un edificio disposto sull’asse Nord-Sud, di un solo piano fuori terra, con una eventuale futura porzione interrata; la copertura è stata prevista calpestabile, piana ed a verde, come fosse una continuazione del terreno circostante. Per accedere alla copertura, oltre ad un collegamento verticale interno al fabbricato, sono state pensate due ali terrazzate poste sul fronte principale (prospetto ovest) del fabbricato. Tali lingue, ospitano una scala ed che oltre a permettere di raggiungere la copertura, fungono anche da collegamento per i giardini didattici posti sui terrazzamenti.
Al fine di portare la luce naturale all’interno dell’edificio anche nelle aree che non affacciano direttamente verso l’esterno, sono stati inseriti dei patii .
Dal punto di vista distributivo interno, al piano terra sono state collocate tutte le funzioni che richiedevano maggiori requisiti areo-illuminanti e una maggior praticità nella fruizione.
In particolare, al piano terra trovano posto:
• numero otto aule didattiche della superficie utile di circa 50 mq ciascuna;
• numero tre locali adibiti ad uso del personale (ufficio/sala riunioni, bidelleria e spazio polifunzionale);
• servizi igienici per gli studenti divisi per sesso;
• servizi igienici dedicati per persone con difficoltà motorie;
• servizi igienici per i docenti;
• numero due patii utili al fine di portare illuminazione naturale negli spazi interni;
• spazi di collegamento orizzontale quali atrio ed ingresso;
• collegamenti verticali quali scala e ascensore per accesso al piano copertura;
• locali tecnici e depositi.


FUTURA ESPANSIONE PIANO INTERRATO LOTTO II 1 milione di euro ancora da finanziare Contributo Comune 10% ( 100mila euro)
Al piano interrato dove si accede attraverso una rampa esterna carrabile potrebbero trovare collocazione in un secondo lotto di ampliamento tutti quegli spazi adibiti a laboratorio:
• uno spazio destinato al deposito della strumentazione e di eventuali macchinari a servizio delle attività didattiche;
• numero quattro laboratori per le esercitazioni e le attività didattiche di carattere pratico;
• uno spazio destinato alla vinificazione ed allo stoccaggio, strettamente connesso con i laboratori didattici;
• spogliatoio e wc separato per ambo i sessi;
• un wc destinato a persone disabili;
• un patio utile al fine di portare illuminazione naturale negli spazi interni;
• collegamenti verticali quali scala e ascensore per accesso alla quota di giardino esterno
• uno spazio esterno coperto dedicato al ricovero di mezzi agricoli ed eventuale attrezzatura da utilizzare per gli scopi didattici.


La copertura sarà di tipo verde intensivo, ovvero dei giardini pensili con inverdimento intensivo, caratterizzati da specie vegetali variegate con alta capacità di sviluppo nell’ambiente di insediamento.
Oltre alle erbacee possono essere impiantati cespugli, arbusti di media altezza e alberature. In questo contesto sarà eventualmente anche possibile realizzare strutture d’arredo e percorsi pedonali, rendendo questo tipo di copertura una struttura pienamente fruibile.
L’alimentazione della copertura avviene mediante specifici impianti a goccia o pioggia o sub-irrigazione per il mantenimento minimo della vegetazione e la scelta viene effettuata sulla base delle specie impiantate. Un ulteriore motivo della scelta di questa tipologia di copertura, oltre alla questione di impatto ambientale e visivo, è anche garantire uno spazio fruibile agli studenti per eventuali esperimenti didattici di carattere botanico, nonché sfruttabile per momenti di relax e di aggregazione. La copertura piana verde, inoltre, rispetto ad una copertura tradizionale, ha ottime capacità di isolare naturalmente la copertura, abbassando i consumi per il riscaldamento e per il raffrescamento. Questo consistente risparmio per il condizionamento degli ambienti è dovuto al fatto che mediamente un tetto verde in estate mantiene una temperatura inferiore rispetto ad un sistema di copertura tradizionale. Un altro vantaggio economico sta nel fatto che la copertura verde riesce a proteggere il manto che impermeabilizza la copertura e ne rende molto meno frequente la necessità di sostituzione. I vantaggi ambientali invece sono l’abbassamento delle temperature intorno al tetto dato che le piante per vivere sottraggono energia termica all’atmosfera. Questo significa combattere l’effetto isola di calore, la sensazione di afa e l’innalzamento delle temperature dei centri urbani. Un altro beneficio è legato alla capacità del manto verde di assorbire e drenare le acque meteoriche abbassando il carico della rete fognaria. Le piante inoltre riescono a depurare l’aria da inquinamento e polveri sottili.
La struttura portante della costruzione sarà composta da strutture in acciaio tipo CFS (Cold Formed Steel) realizzate con il sistema ad aste (stick built) composte da un unico profilo.
L’intero fabbricato è stato pensato per essere autonomo sia rispetto ai fabbricati esistenti, che rispetto ad eventuali successivi ampliamenti. Proprio a tale proposito, l’edificio cosi come è stato concepito, è si autonomo ma anche studiato per poter essere ampliato in una fase successiva, senza andare ad intaccare e/o rovinare il suo linguaggio e la sua funzionalità.

Ultimo aggiornamento: 10/05/2019 00:59:48
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