Cles (Trento) - Assaporare un’esperienza che la vita di città ha ormai precluso alla maggior parte delle persone, poter toccare con mano cosa c’è dietro la frutta che acquistiamo al supermercato, trovare un’occasione originale per staccare dalla quotidianità in un periodo dell’anno che mette al riparo dai rischi di
overtourism e al tempo stesso permette di ammirare colori e profumi inediti, offrire un’originale esperienza educativa a bambini e ragazzi che può tornare utile poi quando si torna sui banchi di scuola. Quale che sia la motivazione dietro alla scelta, un dato appare evidente: i filari di mele della Val di non e della Val di Sole sono protagonisti di una nuovo fenomeno turistico. A renderlo possibile è
MelaColgo, un’esperienza autentica avviata lo scorso anno dalle Aziende per il Turismo della
Val di Non e della
Val di Sole in collaborazione con la
Strada della Mela e
Melinda.
Un viaggio nel cuore del territorio, iniziativa coinvolgente e diversa dal solito, esplorazione autentica dell’identità più profonda delle valli del fiume Noce. Ammantate dalle atmosfere autunnali, accoglieranno i visitatori che,
dal 13 settembre al 20 ottobre, avranno la possibilità di vivere in prima persona l’evento simbolo del territorio: la raccolta delle mele.
Le mele potranno essere ammirate, annusate, gustate. Al naturale o come ingrediente simbolo delle specialità locali, come torte, strudel o frittelle. Ma non senza “fatica”: l’assaggio, a MelaColgo, sarà solo il punto d’arrivo di un percorso “vero e partecipato”. I turisti saranno infatti gli attori stessi delle operazioni. Cammineranno tra i filari, stringeranno il cestino d’ordinanza e potranno raccogliere gli agognati pomi, diventando così
parte di un rito collettivo che si ripete ogni anno
(foto credit Dora Tavernario).
“Quando abbiamo lanciato l’idea di MelaColgo abbiamo guardato a ciò che succede da decenni in altri Paesi e altri comparti, a partire dal mondo del vino e dei territori più vocati, nei quali da tempo i turisti possono ammirare da vicino e partecipare direttamente alle attività di raccolta dell’uva” spiega
Fabio Sacco, direttore dell’
ApT Val di Sole.