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Convenzione di Berna: lupo declassato come specie protetta

Tavolo di confronto in Lombardia

Berna - “La Convenzione di Berna ha declassato come specie protetta il lupo". Oggi hanno espresso voto favorevole ben 27 Paesi d’Europa, cui si sono aggiunti Lichtenstein, Andorra, Svizzera, Norvegia, Macedonia, Serbia, Armenia, Islanda e Ucraina. In totale, i voti favorevoli al declassamento del lupo sono stati 38, contro i 5 di Gran Bretagna, Monaco, Montenegro, Bosnia-Erzegovina e Albania. Due i Paesi astenuti, Tunisia e Turchia. La proposta è stata dunque approvata a larghissima maggioranza.
La decisione approvata oggi dalla Convenzione di Berna declassa il lupo e pone al centro le comunità montane e vallive, nell'ottica di tutela dei boschi e pascoli, ove questi animali si rendono sempre più spesso protagonisti di stragi di bestiame e di aggressioni all’uomo come accaduto anche in Valtellina.

L’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste della Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, propone un tavolo di confronto tra le Regioni interessate per definire una strategia comune. "In queste ore scriverò ai miei colleghi assessori per avviare questo percorso condiviso. È fondamentale superare approcci ideologici e affrontare con pragmatismo un problema che da troppo tempo penalizza gli allevatori dei nostri territori".
"Questo nuovo quadro normativo - conclude Beduschi - consente finalmente di attuare misure razionali, indispensabili per assicurare una coesistenza equilibrata tra attività umane e fauna selvatica, garantendo al contempo la sostenibilità ambientale e il futuro delle nostre comunità rurali".

LE REAZIONI


“Oggi, il Comitato permanente della Convenzione di Berna ha dato il suo via libera affinché il lupo passi da ‘specie strettamente protetta’ a ‘specie protetta’. Una revisione allo status di protezione che apre la strada a una proposta, quella di una modifica legislativa per adattare la Direttiva Habitat, fondamentale in zone come il nostro Trentino. Sarà difficile comprendere le ragioni di questa necessità per gli animalisti da salotto delle grandi città, così lontane dal mondo reale. Ma in territori come i nostri, dove il lupo sta proliferando, predando il bestiame e diventando sempre più pericoloso anche per l’uomo, questo intervento è fondamentale, così come dei seri piani di contenimento. La retorica lascia il tempo che trova e non è utile a nessuno: la convivenza tra uomo e natura è possibile, con i dovuti compromessi. Questo i trentini lo sanno bene e siamo certi che accoglieranno positivamente la notizia.
La Lega è dalla parte degli allevatori e degli agricoltori, a differenza di certa miope burocrazia che impedisce norme di buonsenso e si nutre di finti slogan ben lontani da chi ha davvero a cuore la natura”, dichiarano le parlamentari trentine della Lega Vanessa Cattoi ed Elena Testor.

"Una grande notizia che accolgo con soddisfazione, perché va a riconoscere le istanze e le problematiche avanzate soprattutto dal mondo agricolo e rurale lombardo, che ha chiesto a gran voce questa misura.
Ho piena fiducia nel lavoro del nostro Governo nazionale e di Regione Lombardia, che sapranno cogliere al meglio questa opportunità per monitorare e gestire una specie, quella del lupo, che ha creato non pochi problemi nei nostri territori, causando danni agli agricoltori, allevatori e cacciatori lombardi.
Seguirò con particolare attenzione ogni sviluppo futuro”,
commenta il consigliere regionale Carlo Bravo (Fratelli d’Italia), vicepresidente della Commissione Agricoltura, Montagna e Foreste di Regione Lombardia.

"Bene la votazione di questa mattina alla Convenzione di Berna circa il problema del lupo, una specie selvatica che sta diventando sempre più infestante, pericolosa e deleteria sia per gli allevatori che per i turisti", così il consigliere regionale lombardo della Lega Silvana Snider commenta la votazione alla Convenzione di Berna che declassa il lupo. E aggiunge: “Si tratta di un tema che mi ha sempre visto in prima fila in Consiglio regionale, facendomi portavoce dei disagi delle aziende agricole montane, volendo tutelare i nostri boschi e le nostre valli, ove questi animali si rendono sempre più spesso protagonisti di stragi di bestiame e di aggressioni all’uomo. Al riguardo ho condotto un lungo lavoro a Palazzo Pirelli, presentando in Consiglio regionale una mozione per individuare gli strumenti più adeguati a una migliore gestione del proliferare del lupo, collaborando con gli allevatori di montagna in modo da giungere ad una strategia unitaria e condivisa con tutti gli interessati a livello locale, regionale, nazionale ed europeo. Il voto di questa mattina”, prosegue il consigliere leghista, “dimostra che, come Lega, una volta di più avevamo visto giusto, volendo salvaguardare consuetudini secolari come il pascolo e l’allevamento in alpeggio che rischiavano di scomparire in queste zone a rischio, con il conseguente spopolamento delle valli alpine della Lombardia. Quello del lupo è un problema che va affrontato senza se e senza ma, evitando di cedere alle illusioni di un discutibile animalismo. “Il lavoro è ancora lungo ma la Lega continuerà a sostenere le istanze dei territori per arrivare ad una revisione delle leggi che compromettono la permanenza degli allevatori in montagna”.
Ultimo aggiornamento: 03/12/2024 21:30:36
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