Brescia - Col peggioramento dei dati relativi all'andamento epidemiologico del coronavirus, nonostante la catastrofe socio-economica generata dalla gestione degli ultimi mesi e i relativi provvedimenti anti-Covid, si rincorrono sempre più insistenti le voci di un nuovo possibile lockdown.
L'antipasto è già realtà con tutta la serie di limitazioni, il coprifuoco ai locali negli orari di loro massimo profitto e gli insostenibili meccanismi di quarantena - tra scuola, contact tracing e altro - che obbligano a stare in casa persone di ottima salute ma che hanno come unica "colpa" il fatto di essere positivi asintomatici o addirittura il fatto di essere dei "contatti" di persone positive. Medici e scienziati spingono per la linea dura, e il momento della pausa scolastica di fine anno è intravisto come possibile pausa anche per tutte le altre attività, senza pensare alle conseguenze ancor più tragiche che potrebbe avere questa decisione al pari di altre scelte miopi, inefficaci e con poco senso di questo 2020.
“Credo che un lockdown a Natale sia nell’ordine delle cose: si potrebbe resettare il sistema, abbassare la trasmissione del virus e aumentare il contact tracing. Così come siamo il sistema è saturo”, il commento di Andrea Crisanti, virologo dell’università di Padova a Studio 24 su Rainews citando l’esempio della Gran Bretagna che ha paventato questa scelta.