A evidenziare l'importanza di questa acquisizione per l'intera Asst e per il sistema sanitario provinciale è il dottor Claudio Barbonetti, dall'inizio di ottobre direttore della Medicina nucleare e Radioterapia oncologica.
"Oltre al risparmio di tempo e alla riduzione dei disagi per i pazienti - spiega - il miglioramento ulteriore si ha soprattutto nelle prospettive terapeutiche, in quanto fino ad oggi per effettuare una radioterapia di questo tipo era necessario spostarsi presso i centri di riferimento oncologico del milanese, non disponendo di tale tecnica neppure l'ospedale di Lecco. Con questa implementazione ci allineiamo alla migliore offerta oggi presente fornendo un servizio di elevata qualità alla cittadinanza". Il reparto ha attualmente in cura circa 50 pazienti, 500 quelli che accoglie ogni anno, che potrebbero aumentare, in quanto circa 60-70 si dovevano rivolgere ai maggiori centri ospedalieri della Lombardia, poiché questa strumentazione è presente soltanto nella metà delle unità operative di radioterapia della regione.
L'installazione della nuova strumentazione a corredo dell'acceleratore lineare ha comportato anche la ristrutturazione del bunker, il locale che ospita l'apparecchiatura, per adeguarlo, in termini di spazi e allestimenti, alle mutate necessità. L'intervento complessivo ha comportato una spesa totale di poco superiore ai 350 mila euro, coperta grazie alla generosa donazione della signora Sandra Colombo, comasca di origine ma residente ad Aprica, scomparsa nel 2018, che aveva espresso la volontà di sostenere il reparto.
"Con questa nuova strumentazione, che ci porta ai livelli delle maggiori strutture ospedaliere del Milanese, si realizza la volontà della signora Sandra Colombo - sottolinea il direttore generale Tommaso Saporito -, una persona generosa e di grande sensibilità alla quale si deve la cospicua donazione. Le rendiamo omaggio per il suo gesto e utilizzeremo parte della somma ancora a disposizione per migliorare ulteriormente il reparto come da lei espressamente richiesto. Ringrazio il dottor Francesco Stiglich, già direttore della Medicina nucleare e Radioterapia oncologica, e tutto il personale per aver dato avvio al progetto e per averlo seguito nella sua realizzazione".
Nei giorni scorsi si è conclusa la formazione per il personale che eseguirà questi trattamenti e dalla prossima settimana il servizio sarà operativo. La radioterapia stereotassica corporea può essere utilizzata quale trattamento di varie patologie neoplastiche, tra le quali i tumori del polmone, della prostrata e del pancreas, le metastasi isolate dei linfonodi dell'addome e delle pelvi, le metastasi surrenaliche o dei corpi vertebrali, in alcuni casi i tumori del fegato.