Edolo (Brescia) – La Fondazione Cortina, in collaborazione con il Centro Addestramento Alpino – Scuola Militare, è lieta di annunciare i risultati ottenuti dal “Campo Alta Quota 2023” sul ghiacciaio del Monte Bianco a oltre 4.000 m di quota assimilabile. Questo progetto nato come momento addestrativo innovativo ha visto la partecipazione congiunta del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), delle Università di Bologna e di Milano e della Società Italiana di Medicina di Montagna.
Il Campo Alta Quota ha rappresentato una piattaforma unica di ricerca multisettoriale su cui accademici e militari hanno collaborato per affrontare le sfide poste dall’ambiente montano, che ha consentito di replicare le condizioni estreme tipiche dell’ambiente artico. In tal senso, il “laboratorio” in alta quota, organizzato e sviluppato con approccio scientifico ha approfondito aspetti correlati con le scienze ambientali (elaborazione e integrazione delle rilevazioni complessive in ambito glaciologico e ecologico con il monitoraggio meteo nivologico), con la fisiologia clinica (come la quota e la temperatura producono effetti su cardio-vascolarità e pneumologia attraverso la raccolta dati e anamnesi individuali prima, durante e dopo l’attività) e con le scienze neurocognitive / human performances (lo studio dei condizionamenti ambientali – grande freddo – sui processi neurologici, valutando il deterioramento dei processi cognitivi).
Con il “Laboratorio Alta Quota” del 20 agosto 2024, presso il Lagazuoi EXPO Dolomiti nel primo pomeriggio e poi in Piazza Dibona a Cortina d’Ampezzo, saranno resi fruibili i risultati scientifici delle ricerche.
Al riguardo, alcuni aspetti sono già stati condivisi attraverso l’abstract dello studio “Physical and cognitive fatigability during military training at high altitude”, presentato il 4 luglio a Glasgow e che, tra l’altro, concorre per la premiazione nell’ambito del XV Congresso Nazionale organizzato dal SISMES (Società Italiana delle Scienze Motorie E Sportive), che si terrà a Chieti tra il 19 ed il 21 settembre 2024.
Il progetto ha messo in luce l’importanza delle sinergie tra le istituzioni militari e accademiche nel campo della ricerca, integrando anche realtà industriali che potranno orientare lo sviluppo di materiali ed equipaggiamenti. Infatti, la finalità della ricerca risulta essere orientata da un lato allo studio degli adattamenti fisiologici del corpo umano nel “grande freddo” e dall’altro allo sviluppo di nuovi materiali che favoriscano l’efficienza in condizioni tanto estreme.
La Fondazione Cortina e il Centro Addestramento Alpino, che per l’evento del 20 agosto hanno ricevuto il patrocinio della Regione Veneto e della Regione Valle d’Aosta, intendono proseguire su questa strada, rafforzando ulteriormente la collaborazione con il CNR, le Università di Bologna e Milano, e la Società Italiana di Medicina di Montagna, ampliando i campi della ricerca. Infatti, l’obiettivo è continuare a esplorare le frontiere della ricerca in ambiente artico proprio per accelerare l’innovazione tecnologica.
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