Da pochi mesi nella città camuna è stato costituito il Circolo Fratelli d'Italia "Luigi Pelamatti", le adesioni sono in crescita e - nonostante l'emergenza coronavirus - ci sono scambi d'idee su argomenti d'estrema attualità, pareri e competenze specifiche.
L'Arciere, storico riferimento culturale di Darfo Boario Terme, e il Circolo Fratelli d'Italia hanno unito le loro forze, pur giuridicamente distinte, la prima un'associazione culturale e il secondo un circolo regolarmente costituito, ma eticamente e idealmente uniti dai valori tipici che contraddistinguono la destra, quella sociale e intellettualmente onesta.
L'esecutivo è composto da Laura De Giorgi, avvocato; Diego Spreafico, presidente e vicepresidente di Fratelli d'Italia; dottor Alessandro Furloni, dottor Giorgio Grazioli, presidente de L'arciere, ed è coordinato dal cavaliere Giampietro Ghilardi.
"Questa città e il suo territorio - spiegano da L'Arciere e dal circolo Fratelli d'Italia di Darfo Boario - hanno visto passare treni carichi di fondi diretti verso nord, opportunità progettuali sfumate e mancanza di spirito d'iniziativa, se non per piccolissime briciole lanciate dal finestrino in corsa. Sicuramente riprovevole per Darfo Boario Terme, l'unica realtà che si fregia del nome di città in tutta la Valle Camonica. Una città così spenta, con fortissima vocazione turistica non è oggi minimamente accostabile a ciò che è stata in un passato non tanto lontano".
"Poteremmo parlare di infiniti argomenti e scelte scellerate operate dal governo locale negli ultimi dieci anni - proseguono dal circolo Fratelli d'Italia - ma le parole lasciano il tempo che trovano e per questo motivo abbiamo deciso di condividere un percorso comune con l'Arciere, tante sono le motivazioni che ci hanno spinto verso l'unione di chi sul territorio è sempre stato presente idealmente facendo proprie le battaglie di tutti al fine di soccorrere la Comunità rimasta orfana di svariate occasioni per colpa dell'Amministrazione sorda e cieca".
Quali sono i vostri obiettivi? "Vogliamo costruite piccole cose per arrivare con il tempo restituire a Darfo Boario Terme - conclude Laura De Giorgi - la giusta dimensione ed importanza che merita e che oggi appare una chimera".