Ad accogliere la delegazione v’erano il consigliere Stefano Andreis e il direttore Gianfranco Maraniello che hanno dato il benvenuto con una breve presentazione generale della struttura del polo museale roveretano.

Al termine della visita, che ha riguardato anche l’area espositiva destinata allo scultore Penone, il Generale Mennitti ha ringraziato il direttore e il suo staff per l’opera che con passione e professionalità compiono e per l’opportunità che hanno reso ai carabinieri del Trentino Alto Adige di interagire con il mondo dell’arte, con il quale l’Arma dei Carabinieri è strettamente legata non solo per l’iconografia popolare ma anche per reparti specificamente realizzati alle dipendenze funzionali del Ministero dei Beni Culturali (i Nuclei Tutela Patrimonio Culturale), che insieme alle stazioni carabinieri rappresentano i custodi del patrimonio nazionale.
L’Alto Ufficiale ha inteso chiosare il suo intervento - non a caso - citando le parole di Peppino Impastato [ucciso 38 anni fa (il 9 maggio del 1978) a Cinisi dalla barbarie mafiosa], “Bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore…” “…Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà.”