Trento - Il mondo della protezione civile si apre ulteriormente alla comunità trentina, con incontri itineranti nelle scuole e appuntamenti territoriali. L’obiettivo, per il 2025, è di favorire l’ingresso di nuovi volti tra le fila delle diverse strutture operative, guardando in particolare alle nuove generazioni. L’annuncio, in occasione dell’ultima riunione dell’anno della Consulta del volontariato di protezione civile, preceduta da un incontro con le autorità provinciali.
“Grazie, a nome della comunità trentina, per il lavoro che ogni giorno svolgete con professionalità, dedizione e passione” sono state le parole del presidente Maurizio Fugatti, affiancato dall’assessore Giulia Zanotelli (presidente della Commissione Protezione civile in seno alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome), dall’assessore Roberto Failoni, dal presidente del Consiglio provinciale Claudio Soini, dal direttore generale della Provincia Raffaele De Col e dal dirigente generale del Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna Stefano Fait.
“La Protezione civile trentina ha una marcia in più, data proprio dal nostro modello di autonomia, dalla sinergia tra istituzioni, volontariato, e le strutture professionali. La nostra capacità di camminare insieme e di unire le forze, ci consente di gestire in maniera efficace anche le situazioni straordinarie. Siamo consapevoli che le sfide che ci attendono sono complesse e, a volte, imprevedibili. Questo è il motivo per cui continueremo ad investire in formazione e tecnologie.
Il mondo della Protezione civile in Trentino conta 13mila operatori, di cui 12mila volontari. Nel corso del 2024 sono stati emessi 20 avvisi di allerta (19 gialle e 1 arancione) ed è stata gestita un’emergenza provinciale in seguito agli smottamenti che hanno interessato i territori di Vigolo Vattaro e Mattarello.
Accanto agli interventi sul territorio, sono state realizzate operazioni fuori provincia con la colonna mobile approdata a giugno nell’area dei Campi Flegrei colpita dal sisma ed a settembre e ottobre nell’Emilia Romagna calpita dalle alluvioni. Il direttore generale e coordinatore tecnico della Commissione Protezione civile delle Regioni e delle Province autonome, Raffaele De Col si è soffermato in particolare sul necessario coinvolgimento delle nuove generazioni per garantire nuova linfa alle strutture operative, il cui ruolo è centrale specialmente in una comunità autonoma come quella trentina.
“Il nostro approccio - ha osservato il dirigente generale Fait - si basa su una formazione costante, con esercitazioni settimanali, che ci permettono di essere pronti a intervenire in ogni situazione di emergenza. Le competenze di ogni realtà hanno un ruolo fondamentale e contribuiscono a rendere il sistema ancora più forte ed efficiente”. Il capo della Protezione civile ha osservato dunque come sia “davvero impressionante la qualità e l'intensità del lavoro che viene svolto, grazie alla professionalità che ciascuno porta nel proprio ruolo. Questo fa la differenza e ci permette di essere osservati con attenzione anche a livello nazionale”.