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Il Primo maggio delle Acli bresciane

Messaggio di Stefania Romano

Brescia - Il Primo Maggio per le Acli ha sempre avuto un significato fondativo e quest’anno lo ha ancora di più: nel 2025 infatti, unitamente agli 80 anni della Resistenza e alla fine della dittatura nazi-fascista, festeggiamo gli 80 anni delle Acli bresciane, che iniziarono a strutturarsi in modo ufficiale proprio i primi giorni del maggio 1945, uscendo da quella clandestinità alla quale erano state costrette ad operare prima del 25 aprile 1945, nelle fabbriche e nelle azioni di Resistenza. Da allora sono sempre state al servizio delle lavoratrici e dei lavoratori, offrendo formazione, servizi, opportunità di crescita professionale e umana.

Guardiamo a questo Primo Maggio, per noi così speciale, con speranza, con postura generativa, oltre che con il rinnovato impegno di prenderci cura delle lavoratrici e dei lavoratori.
Un impegno che le Acli si sono assunte sin dalla loro origine - commenta Stefania Romano, presidente delle Acli bresciane – ribadiamo fortemente la convinzione che le Acli esprimono da 80 anni: il lavoro è la vera priorità per ogni democrazia, per ogni politica pubblica che deve dunque investire in formazione e innovazione, in progettualità e inclusione, senza temere la tecnologia ma guidandola responsabilmente”.

Le Acli nel mondo del lavoro sono nate, al mondo del lavoro hanno giurato una fedeltà intramontabile, nel mondo del lavoro continueranno ad operare, affinché tutti i lavoratori e tutte le lavoratici abbiano un lavoro dignitoso, sicuro, creativo, partecipativo e solidale, con un salario adeguato, con pari opportunità e condizioni per donne e uomini. Oggi più che mai c’è bisogno di rilanciare il valore del lavoro, che va oltre il mercato, il prodotto, il profitto.

“Con l’enciclica Laborem exercens le Acli sono convinte che, ‘il lavoro umano è una chiave, e probabilmente la chiave essenziale, di tutta la questione sociale’ – aggiunge Fabrizio Molteni, vicepresidente delle Acli provinciali – oggi resta un grande problema irrisolto: le morti da lavoro. A fronte di un impianto normativo tra i più avanzati al mondo, è necessario darne attuazione, quindi investire per fare informazione e formazione sulla sicurezza sul lavoro; servono maggiori e più stringenti controlli; va messa in campo una rinnovata alleanza sociale tra imprenditori, che non devono considerare la sicurezza sul lavoro un costo od un ostacolo, e lavoratori, che devono attenersi alle normative e non considerarle inutili orpelli”.
Ultimo aggiornamento: 30/04/2025 01:13:48
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