In Trentino si lavora da tempo, con una maggiore attenzione alla componente femminile, nell'incentivare la nascita e la crescita di nuova impresa, ma c'è una questione culturale anche nella suddivisione degli ambiti lavorativi. Seicento donne lavoratrici ogni anno si licenziano per la nascita di un figlio e non tornano più al lavoro. Dobbiamo invertire il rottame per tornare al lavoro queste donne, perché ciò rende un doppio vantaggio, economico e sociale. È sicuramente un tema importante e prioritario, perché un figlio è un valore personale, ma anche un investimento per l'economia del futuro.
«L'intuizione di questo governo - ha detto Valentina Picca Bianchi - è stata di dare impulso e fiducia ai lavori del Comitato Impresa Donna presso il MIMIT, un punto di ascolto attento alle dinamiche dei vari settori d'impresa al femminile anche attraverso l'inclusione strategica dei corpi datoriali nel comitato stesso. Il futuro è già qui perché è un tempo buono, è un tempo di consapevolezza. Siamo tutti consapevoli che attivare il genere femminile non solo dal punto di vista di lavoratrici dipendenti, ma soprattutto come produttrici economiche e quindi imprenditrici, significa abbracciare una visione di futuro. Creare impresa vuol dire creare valore: un approccio che non solo valorizza le capacità individuali delle donne, ma porta benefici diffonde all'intera economia e comunità, costruendo un futuro sostenibile e prospero per tutti». «Tra gli obiettivi del Comitato sogniamo un mondo in cui le giovani donne siano ispirate a realizzare il loro potenziale imprenditoriale, un mondo in cui ogni ragazza possa credere in se stessa e avere accesso a risorse, istruzione e supporto necessario per ideare, iniziare e far crescere la propria impresa. E che alla domanda “che cosa vuoi fare da grande?” una giovane donna possa rispondere: “fare impresa”. Grande attenzione al tema del riconoscimento e della tutela della maternità anche per le imprenditrici, finora mai affrontate unitamente all'esigenza di una nuova e univoca definizione di impresa femminile, priorità del Comitato stesso. Si va verso la scrittura di un nuovo paradigma culturale».
«È un tema che riguarda l'intera società - per Tatiana Biagioni - non soltanto le donne. Le famiglie e le donne devono avere la possibilità e la libertà di scegliere; una strada è quella di defiscalizzare i costi legati al sostegno ed alla cura della famiglia. In attesa di elaborare infrastrutture sociali adeguate, occorre agire subito, trovando strade diverse. Anche alcune norme di protezione, anche importanti, vanno riviste e adeguate.