Vogliamo investire nella manutenzione e nella cura dei i rifugi alpini perché rappresentano ciò che siamo: una terra plurilingue che collega l'Europa attraverso le Alpi. La passione per la montagna unisce infatti le persone attraverso l'amore per la natura e la cura del territorio".
Il rifugio “Edelrauthütte” fu costruito nel 1906 dalla Sezione "Edelraute" di Vienna del "Deutsch und Österreichischer Alpenverein, DÖAV". Oggi, di proprietà provinciale è gestito dai fratelli Anton e Michael Weissteiner.
Per la sua costruzione ex novo, nel 2012 era stato indetto un concorso di progettazione, vinto dallo studio di architettura MoDus Architects di Bressanone dell'arch. Matteo Scagnol, progettista e direttore lavori della nuova struttura, e Sandy Attia con Giorgio Cappellato. Come spiega, il nuovo rifugio “Ponte di Ghiaccio/Edelrauthütte” combina principi funzionali, simbolici ed ecologici in un impianto planimetrico di grande unità, chiarezza e semplicità. La caratteristica forma a “L” dell’impianto si inserisce molto bene nel paesaggio. Il rifugio presenta una facciata molto chiusa verso il lato del vento, ma si apre verso ovest e offre così posto a un terrazzo riparato che garantisce una vista molto affascinante sui dintorni.
Il nuovo rifugio si sviluppa su tre piani per un volume di 2.550 metri cubi e una superficie utile di 550 metri quadri. Al piano terra è posto l’ingresso con locali di servizio, la “Stube” e le camere del gestore. Al primo e secondo piano sono sistemate le camere con diversi numeri di letti per un totale di 80; il bivacco al secondo piano dispone di una superficie di 30 metri quadri ed è accessibile anche durante la stagione invernale grazie ad una scala esterna.
Il tetto a una falda con pannelli fotovoltaici integrati in combinazione con la turbina idroelettrica forniscono energia alternativa all’edificio. Inoltre, la grande copertura con la sua forma raccoglie in un unico punto l’acqua piovana permettendo, in modo semplice e diretto di raccoglierla in una cisterna collocata nel piano interrato.
Grandi pietre segnano la sua impronta e la sua dimensione, e il legno con cui è rivestito il nuovo rifugio è anch’esso un atto di rispetto e di continuità con la storia.
I lavori sono stati eseguiti tra il luglio 2015 e il giugno 2016 a cura delle imprese “Burgerbau Kg & Co.” e “Oberlechner & Messner GmbH”. L’intervento ha comportato un investimento di 1 milione e 722 Euro per i lavori, mentre l’esborso per gli arredi è di 252 mila Euro. È raggiungibile a piedi dal Lago di Neves/Selva dei Molini (2,5 ore) e da Fundres-Dun/Vandoies (3,5 ore).