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Inflazione, a marzo spesa più cara per i trentini

Accelerazione sopra la media italiana

Trento - L’Istat segnala un aumento del 2,2%. A trainare la crescita i costi energetici e quelli per i servizi ricreativi. Cgil Cisl Uil: la Giunta guardi ai bisogni delle famiglie più che al proprio consenso.

I DATI
Nuova crescita dei prezzi in Trentino. A marzo l’Istat segnala un incremento dell’indice dei prezzi Nic del 2,2% su base annua, con un’ulteriore accelerazione rispetto a febbraio 2025. La media italiana si attesta a +1,9%, quindi il territorio si conferma ancora una volta tra quelli più cari d’Italia.

A trainare verso l’alto inflazione sono, in Trentino come nel resto del Paese, i prezzi dell’energia (+3,3%) e dei servizi ricreativi, in particolare quelli alberghieri e della ristorazione (+3,9%); i rincari sono sostenuti anche dall’aumento dei beni alimentari che in provincia si attesta a +1,8%.

L’andamento dei prezzi conferma le preoccupazione dei sindacati. Cgil Cisl Uil sottolineano ancora una volta il progressivo impoverimento delle famiglie, in particolare quelle a reddito fisso, le cui retribuzioni e pensioni non riescono a stare al passo con l’inflazione.
Continuano a crescere spese non comprimibili, come le bollette e il carrello della spesa. In questo quadro è chiaro che pur a fronte di incrementi contrattuali legati ai rinnovi è difficilissimo tenere il passo con l’inflazione”, fanno notare i tre segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Largher.

In questo quadro per le tre sigle è assolutamente necessario che la Giunta provinciale assuma provvedimenti urgenti per sostenere il potere d’acquisto. “I costi della casa, delle bollette e della spesa mettono in grande difficoltà una fetta consistente di famiglie. E’ ora che la Giunta ne prenda atto con misure concrete che vadano nella direzione di indicizzare l’Icef all’inflazione, integrare le misure di sostegno al reddito nazionali e politiche serie sulla casa, capitolo su cui ad oggi abbiamo assistito solo a mera propaganda. I piani contro lo spopolamento delle valli rischiano di essere inefficaci e sottraggono risorse ai territori in maggiore affanno per l’emergenza abitativa. Serva un piano straordinario di edilizia pubblica, ma anche interventi strutturali sul fronte delle abitazioni private per incentivare le riqualificazioni energetiche sostenere e l’acquisto della prima casa”, concludono.
Ultimo aggiornamento: 17/04/2025 08:11:09
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