Trento - L'inflazione continua a salire anche a Trento, Nel mese di febbraio il tasso di crescita dei prezzi si è attestato all’1,6% in linea con la media nazionale. Ma per i sindacati questa non è una consolazione.
“Sono sempre le voci di spesa incomprimibili a pesare di più sulle tasche di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati - ricordano i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Largher -. I prezzi di beni alimentari ed energia continuano a crescere e impoveriscono la famiglie trentine a reddito fisso su cui grava anche un’imposizione fiscale che si divora una parte crescente degli aumenti contrattuali. Bisogna sostenere i consumi delle famiglie più deboli ed incentivare con politiche strutturali gli interventi che riducono le bollette”.
Se come detto l'inflazione secondi l'indice Nic, in Trentino cresce nella media nazionale, i prezzi dei beni alimentari a febbraio a livello provinciale sono aumentati dell’1,5%, mentre per energia elettrica, gas e altri combustibili i costi hanno registrato un balzo tendenziale a febbraio di ben il 5,9%.
Se per lungo tempo i prezzi dell’energia avevano visto una continua riduzione dopo i picchi registrati nell’autunno 2022, da maggio dello scorso anno hanno registrato una costante crescita anche in Trentino, tanto che oggi la bolletta elettrica e del gas secondo l’Istat pesa quasi il 74% in più di dieci anni fa.
Per i sindacati, se a ciò si aggiunge la spinta inflazionistica dei dazi e della conseguente guerra commerciale lanciata dall’amministrazione Trump, le famiglie trentine non possono certo dormire sonni tranquilli. Per questo i segretari di Cgil Cisl Uil si appellano alla politica. “La Provincia - affermano Grosselli, Bezzi e Largher - non può restare inerte a guardare. In primo luogo servono misure che integrino i sostegni nazionali per garantire che ogni famiglia, anche in condizioni non abbienti, possa far fronte all’aumento dei costi di prima necessità, in particolare energia e beni di largo consumo, e dall’altro rilancino i consumi per sostenere l’economia locale. Per questo chiediamo per esempio l'indicizzazione del welfare provinciale e dell’Icef al costo reale della vita.”
Inoltre per i sindacati servono politiche strutturali per la casa, in modo da ridurre la pressione sugli affitti, e per l’efficientamento energetico delle abitazioni, così da contenere l’impatto dei prezzi dell’energia. “Mentre a livello nazionale si riducono le detrazioni fiscali per il risparmio energetico - avvertono i sindacalisti - a Bolzano da anni sono attuate politiche strutturali di sostegno ai cittadini che investono nell’efficienza energetica. A piazza Dante basterebbe copiare quello che si va da Salorno in su”.