Due (su tre categorie) i progetti locali a trionfare: l’Hotel La Briosa di Bolzano (Architettura sperimentale), nato dalla proposta progettuale degli architetti altoatesini Felix Perasso e Daniele Tolpeit e la scuola materna di Sluderno (Architettura privata), progettata da Roland Baldi di Roland Baldi Architects.
Quasi tutti sold out i Klimahouse Tours, visite guidate agli edifici sostenibili dell’Alto Adige più virtuosi, organizzate in collaborazione con la Fondazione Architettura e ottima la partecipazione al Klimahouse Congress, organizzato con l’Agenzia CasaClima, che quest’anno ha dedicato grande attenzione all’accessibilità di tutti alla casa di qualità. Le due giornate di congresso hanno visto la partecipazione di esperti di livello nazionale e internazionale, come Timo Leukefeld, esperto dell’abitare energetico nel futuro di Freiberg e Joost Nieuwenhuijzen, Direttore della European Federation for Living di Amsterdam.
Riscontro positivo anche per la giornata dedicata ai committenti privati che hanno colto l’opportunità di venire in fiera per farsi consigliare gratuitamente dei tecnici CasaClima e per lo spazio divulgativo di Isola Ursa che, ancora una volta, ha coinvolto tanti studenti e persone interessate ad approfondire i temi di responsabilità e impatto ambientale. Highlight assoluto l’incontro di sabato 11 che ha visto la partecipazione di personaggi di livello come Enrico Giovannini, direttore scientifico Asvis (Associazione per lo Sviluppo Sostenibile), già ministro alla Mobilità sostenibile del governo Draghi e del campione di ciclismo Francesco Moser.
“Con questa diciottesima edizione, Klimahouse ha più che confermato il suo ruolo di leader per l'edilizia sostenibile a livello nazionale”, afferma il Direttore di Fiera Bolzano Thomas Mur. “Oltre all'elevato interesse dei media, si è chiaramente notato il clima positivo tra espositori, visitatori e partner: un segnale incoraggiante per l'irriducibile spirito di innovazione insito in questa fiera”.
Protagonisti indiscussi dei quattro giorni sono stati però i 400 espositori, le startup, le associazioni e le istituzioni, tutte accumunate da un obiettivo comune: la riscoperta di materiali e tecnologie tradizionali e naturali ma anche lungimiranti come il legno, per trovare nuovi modelli per un futuro più verde delle nostre città. Grande tra di loro l’entusiasmo per questa edizione. “È stato il nostro primo anno a Klimahouse, dopo essere venuti in visita l’anno scorso. Abbiamo avuto un ottimo riscontro e una altrettanto ottima affluenza. Si è dimostrata una fiera molto tecnica e quindi giusta per noi e per i nostri prodotti”, afferma Emanuela Carluccio della piemontese Dierre Spa.
“Quest’anno la differenza l’ha fatta il pubblico, estremamente specializzato e soprattutto con un’apertura mentale inaspettata. Credo sia il sintomo di un cambio di rotta a livello nazionale a cui Klimahouse è riuscita a dare spazio e voce. Torneremo sicuramente anche l’anno prossimo!”, aggiunge Michele Farina di Isolareflex – Boero.
“Per noi è stata un’edizione particolare – un evento nell’evento - perché abbiamo deciso di portare molte novità all’interno di uno stand-laboratorio aperto. Un investimento importante che ha dato ottimi frutti e ci ha permesso di mostrare l’ampiezza delle nostre competenze. Klimahouse si conferma un appuntamento fondamentale per porre le basi del lavoro di tutto un anno”, conclude Aldo Guardini di Roverplastik.
In attesa di Klimahouse 2024 - che si terrà dal 31 gennaio al 3 febbraio - sarà possibile rivivere l’esperienza immersiva della fiera riguardando gratuitamente i principali appuntamenti di questa edizione on demand, sul sito web di Klimahouse.