L’importante, comunque, è ottenere una fornitura più in linea con la propria situazione.
- Analizzare la supply chain e intervenire: è importantissimo analizzare come si sviluppa la propria catena produttiva, perché spesso è lì che si annidano alcuni degli sprechi più alti ed evitabili. Ci possono essere ad esempio dei passaggi che rallentano la supply chain, e che comportano delle spese inutili per l’azienda. Di solito si usa il termine “snellire” non per caso: una catena più corta e meno complessa, infatti, produce inevitabilmente un risparmio anche economico.
- Effettuare un controllo di gestione: il vero problema è capire dove si nascondono gli sprechi, e qui è bene rivolgersi ad un professionista specializzato nel controllo di gestione. Questo non è un costo ma un vero e proprio investimento, destinato a ripagarsi da solo nel medio periodo. Nel caso delle piccole aziende il controllo di gestione può essere fatto anche “in casa”, dunque dallo stesso imprenditore, a patto di studiare bene la procedura.
- Passare all’archiviazione elettronica: oggi le nuove tecnologie permettono alle aziende di abbandonare gli archivi cartacei e di passare all’archiviazione elettronica, su server installati in loco o meglio ancora su cloud. Proprio il cloud è una notevole fonte di risparmio, in quanto non si alimentano H24 i server interni, ricorrendo dunque a macchine esterne all’azienda. In linee generali, l’archiviazione digitale permette di abbattere i costi relativi all’impiego della carta, così da fare un favore anche al pianeta.
Ci sono anche altri consigli utili, come l’uso delle lampade a LED e l’abbandono del fax, facilmente sostituibile dall’invio dei documenti scannerizzati. Infine, l’acquisto di dispositivi ricondizionati (come i computer) permette di dimezzare le spese, senza per questo rinunciare alla qualità dei dispositivi.
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