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Le Acli trentine sull'ospedale Cavalese

L’auspicio delle Acli è infine quello che la nuova struttura rientri in una strategia sanitaria provinciale

Cavalese (Trento) - Il confronto pubblico legato al nuovo ospedale di Cavalese non deve ridursi ad una mera questione urbanistica ed edilizia, ma deve coinvolgere le politiche sanitarie ed il ruolo di presidio della salute che si intende affidare alla nuova struttura. In questi ultimi anni abbiamo assistito ad un progressivo peggioramento della qualità e delle prestazioni sanitarie nei territori delle valli di Fassa, Fiemme e Cembra con pazienti spesso dirottati su altre strutture presenti in Trentino e spesso anche fuori provincia.
Questa situazione si è accompagnata inoltre al preoccupante ricorso alle strutture private, oppure alla semplice rinuncia dell’utenza alla prevenzione, agli accertamenti e alle cure.

Partendo da queste considerazioni le Acli trentine, unitamente ai Circoli delle Valli dell’Avisio, ritengono pertanto che la nuova struttura sanitaria debba fornire adeguate risposte ai bisogni legati alla salute, alla prevenzione e alla cura nel quadro di una strategia provinciale che valorizzi la sanità pubblica e la dimensione territoriale della stessa.

"Nel merito della localizzazione della nuova struttura ospedaliera va ricordata inoltre la funzione di servizio che questa dovrà continuare a garantire nei confronti della comunità locale anche in considerazione delle esigenze relative a buona parte dell’utenza proveniente dalla valle di Cembra. Tale priorità deve pertanto spingere il legislatore a prevederne una collazione in una posizione il più possibile baricentrica rispetto alle richieste della comunità cembrana.

Sulla base di queste premesse, le Acli si erano più volte espresse in favore dell’ipotesi di ristrutturazione della sede esistente a Cavalese, sia per una questione economica che di logistica. Riteniamo pertanto che la ristrutturazione del complesso esistente, magari inserendo nello stesso la possibilità di alloggi per il personale sanitario e un possibile ampliamento da realizzare nelle vicinanze della struttura attuale – raggiungibile senza il ricorso ad una nuova bretella stradale – possano rappresentare la soluzione ottimale per garantire il servizio sanitario alle vallate dell’Avisio. L’auspicio delle Acli è infine quello che la nuova struttura rientri in una strategia sanitaria provinciale che assegni a Cavalese un ruolo di presidio e rilancio della sanità pubblica"
, la Presidenza delle Acli trentine e le Acli delle Valli dell’Avisio.
Ultimo aggiornamento: 28/02/2025 16:43:19
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