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Libertà, pace, giustizia: 80 anni di Liberazione

Il messaggio delle Acli bresciane

Brescia - Una grande festa popolare, nazionale, con una forte richiesta di pace e giustizia: così la Acli bresciane si immaginano questo 25 Aprile, ad 80 anni dalla Liberazione del nostro Paese dal nazifascismo.

Le Acli ricordano e onorano, ancora una volta, il generoso sacrificio di centinaia di donne e uomini che hanno permesso la nascita della Repubblica Italiana: la Costituzione del 1948 è infatti un chiaro frutto di quella lotta per pace, libertà, giustizia sociale, eguaglianza, solidarietà, lavoro, dignità e democrazia. Per questo invitiamo la cittadinanza e tutte le istituzioni a celebrare con gioia e rispetto la festa della Liberazione, osserva la presidente delle Acli bresciane Stefania Romano.

Nel 1945, dopo la proclamazione della Liberazione, a Brescia nascono le Acli (a livello nazionale costituite l’anno prima), sebbene, già durante la Resistenza, le persone che avrebbero poi dato vita alle Acli bresciane erano attive, clandestinamente ma capillarmente, soprattutto nei luoghi lavoro e nelle fabbriche, a dimostrazione dell’inscindibile legame che le Acli hanno sempre avuto, e sempre avranno, con il mondo del lavoro.


Festeggiamo i nostri primi 80 anni in concomitanza con l’ottantesimo della Liberazione, a conferma della profonda relazione tra l’origine delle Acli e quella dell’Italia libera, ovvero l’affermazione convinta del valore insopprimibile della libertà che, oggi come ieri, è indispensabile per la dignità delle persone – aggiunge Fabrizio Molteni, vicepresidente delle Acli bresciane - un valore troppo spesso dato per scontato ma, paradossalmente, in questa nostra epoca, ancora messo in discussione nelle sue fondamenta da persone, movimenti, partiti politici, che teorizzano ed incitano all'esclusione, alla discriminazione, alla violenza”.

"Oggi come ieri, le Acli sono in prima fila per difendere la libertà, diffondere la speranza di un futuro giusto cercando di contrastare tutte le diseguaglianze e tutelando, nelle diversità, l’eguaglianza di donne e uomini, a partire dagli ultimi. Oggi come ieri, le Acli, con e nella comunità, sono impegnate nella cura e nella promozione della democrazia e della partecipazione, oltre che nella tutela dei diritti sociali e civili, per cercare di essere sale della terra e lievito nella pasta, per dare respiro all’invito, che ci interroga, ci sprona e ci impegna, di essere, da cristiani, nel mondo ciò che l’anima è nel corpo", conclude Romano.
Ultimo aggiornamento: 24/04/2025 00:45:58
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