Trento - A poco più di un mese dall’ultima protesta i metalmeccanici dell’industria trentina tornano a scioperare. Le tute blu di Fiom, Fim e Uilm incrociano le braccia per otto ore venerdì 21 febbraio.
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Il nuovo pacchetto di mobilitazione, indetto in tutta Italia unitariamente con articolazioni territoriali, è la risposta all’intransigenza con cui i datori di lavoro intendono gestire la trattativa per il rinnovo contrattuale nazionale.
Dopo l’alta adesione allo sciopero indetto tra dicembre e gennaio Federmeccanica e Assistal non hanno fatto alcun passo avanti per la riapertura del confronto con i sindacati, che resta l’obiettivo principale della protesta dei metalmeccanici.
Le controparti continuano ad insistere sulla loro contro-piattaforma rifiutando, nel concreto, qualsiasi ipotesi di aumenti contrattuali definiti per le lavoratrici e i lavoratori.
Il punto di maggiore distanza è proprio la questione salariale. Fiom, Fim e Uilm chiedono un aumento contrattuale in busta paga di 280 euro (al livello C3) e giudicano inaccettabile la richiesta di non prevedere nessun aumento definito nel contratto nazionale.
La piattaforma sindacale votata dalle lavoratrici e dai lavoratori punta ad un recupero del potere d’acquisto con aumenti retributivi certi, alla riduzione dell’orario di lavoro e al contrasto della precarietà.
“E’ il momento di scioperare tutti insieme, per riaprire la trattativa, negoziare le nostre richieste e riconquistare il contratto nazionale”, sottolineano le tre sigle invitando tutte le lavoratrici e i lavoratori ad aderire allo sciopero.