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Orobie Film Festival: riconoscimento a Unimont di Edolo

Motivazione: per la valorizzazione e lo sviluppo dei territori montani

Bergamo - Unimont di Edolo premiata alla 19esima edizione di Orobie Film Festival, il Festival internazionale del cinema dedicato alla montagna, organizzato da Associazione Montagna Italia. Il riconoscimento è stato ritirato dalla professoressa Anna Giorgi.

Orobie Film Festival promuove tre concorsi, uno cinematografico, uno fotografico ed uno dedicato ai racconti di montagna intitolato a Walter Bonatti.
La Giuria del concorso fotografico, costituita dal presidente Marco Caccia con Claudia Carrara, Mauro Gritti e Piero Gritti ha visionato tutte le fotografie giunte in concorso, selezionato 21 scatti e premiato la seguente.

Premio Concorso fotografico, con il sostegno della Provincia di Bergamo

Vince lo scatto “Sotto il Morteratsch” di Roberto Bellini
Giorgia Gandossi, consigliera alla montagna della Provincia di Bergamo, ha consegnato il premio all’autore.
L'immagine ci offre lo straordinario spettacolo di una galleria glaciale! Attualissima e spontanea la domanda: per quanto tempo ancora i ghiacciai ci potranno offrire la loro presenza utilissima alla vita dell'uomo e la bellezza di spettacoli come quello in immagine? Questo il messaggio sotteso alla foto di elevata qualità nella distribuzione prospettica di luci ed ombre con i raggi del sole al centro, nei colori ben distribuiti dallo scuro al chiaro. Al centro dell'immagine il sole che illumina il cammino gioioso dell'uomo sul ghiacciaio...


La seconda edizione del Premio Letterario Walter Bonatti - Racconti di montagna ha riscosso molto successo. Tra tutte le opere giunte, la Giuria, composta dal Presidente Angelo Corna con i membri Massimiliano Passi e Marco dalla Torre, ha premiato i seguenti racconti.

3° premio - La montagna del signor Jahn – Enrica Tais
In una narrazione tra passato e presente, l’io narrante si impegna a capire l’animo di Jahn, pittore austriaco a cavallo tra il XIX e il XX secolo. Jahn era anche un eccellente alpinista, ma soprattutto desiderava cogliere la vera dimensione della montagna «fatta di vento, di sussurri impercettibili, silenzi profondi».
In questo tentativo di comprensione, al protagonista del racconto non resta che ripercorrere le vie di Jahn, percorsi dalla terra al cielo «passando per le vene più nascoste».
Narrazione suggestiva ed elegante, che si muove tra alpinismo e arte, cercando di cogliere l’intimità dell’animo.

2° premio - Scarpe da tennis – Fabiola Gravina
L’amicizia di lunga data aiuta a comprendere e a superare le asperità di carattere. Camminando, il protagonista ascolta gli strali dell’amico Franco contro la frequentazione di massa della montagna, con tutta l’impreparazione connessa e l’inadeguatezza dell’equipaggiamento: le scarpe da tennis che fungono da titolo ne sono un simbolo riassuntivo.
Un incidente occorso ad altri li costringe e fermarsi. Il sarcasmo risentito di Franco lascia il passo a un nascente senso di paternità. «La montagna ha anche questo pregio, favorisce la riflessione».

1° premio - Non ti perdono – Valeria Cecchini
Il breve racconto narra con la potenza delle emozioni la paura, il terrore paralizzante di perdere la persona amata, compagno di vita e di cordata. La stessa passione dell’alpinismo, che entrambi condividono, permette l’agguato del pericolo.
Il flusso di coscienza, che contiene l’intera narrazione, si apre con tonalità livide e oniriche, per sciogliersi inaspettatamente al suo concludersi.

Hanno consegnato i premi: il Presidente di Giuria Angelo Corna e il membro di giuria Marco Dalla Torre, vicepresidente Vicario nazionale del GISM.
Da quest’anno, infatti, il Premio si avvale dell’importante collaborazione del GISM – Gruppo Italiano Scrittori di Montagna | Accademia d'Arte e Cultura Alpina - Delegazione per la Lombardia e la Svizzera Italiana.

Come indicato dal suo statuto, l'associazione “ha lo scopo di esaltare e di diffondere i valori ideali dell'alpinismo, di ispirare l'amore per la montagna e di promuovere ogni iniziativa atta a favorirne la conoscenza e la salvaguardia, nel rispetto dei valori naturali dell'ambiente e delle genti montanare”.

La Giuria cinematografica, presieduta da Piero Carlesi con Nicola Bionda e Giuseppe Spagnulo, ha valutato i 15 film in concorso e premiato i seguenti titoli.

Premio Concorso cinematografico Sezione Terre Alte del mondo

The Great White whale di Michael Dillon

Senza ombra di dubbio siamo davanti a un capolavoro. Una grande avventura che emoziona lo spettatore e lo tiene incollato allo schermo per tutta la durata immedesimandosi nell’impegno e nell’audacia dei protagonisti che affrontano ogni avversità per raggiungere la loro meta. Un’opera epica, di grande levatura firmata da un grande regista.

Premio Concorso cinematografico - Sezione Paesaggi d’Italia - I custodi dei confini di Luigi Tassi
Le montagne devono unire gli uomini e non dividere. Questo il messaggio di pace del film quanto mai attuale, vista la situazione geopolitica in cui si trova oggi l’Europa. Sul confine di 1200 km tra Italia e Austria, sulle creste dove si è combattuta una guerra cruenta e tragica, non ci sono più i doganieri ma solo i custodi dei rifugi che difendono il territorio non più dai nemici ma tutt’al più dalle aggressioni all’ambiente naturale, agevolando le frotte di turisti che scalano montagne e percorrono sentieri.

Hanno premiato Carlo Personeni, Presidente Consorzio del Bacino Imbrifero Montano del Lago di Como e Fiumi Brembo e Serio e Ester Pedrini, assessora alla cultura del comune di Seriate.

Premio Concorso cinematografico Sezione Orobie e Montagne di Lombardia e Premio Fondazione Riccardo Cassin

Mirella d' arte e di montagna di Paola Nessi
Mirella Tenderini è indiscutibilmente personaggio storico dell’alpinismo e della sua cultura, rappresentante della storia dell’alpinismo lombardo e in particolare lecchese che hanno segnato pagine epiche.
Il film ne tratteggia con precisione e cura la sua vita, personale e professionale, ricca di episodi e storie affascinanti.
Hanno premiato Marta Cassin della Fondazione Riccardo Cassin e Giorgia Gandossi, consigliera provinciale alla montagna.

Durante la cerimonia di premiazione sono stati consegnati anche altri riconoscimenti, a vari enti e personaggi che si sono contraddistinti nel mondo della montagna e che sono stati ospiti questa settimana al Festival.

Premio Montagna Italia – Walter Bonatti a Mirella Tenderini

Motivazione: per la sua energia vitale, audace e instancabile, dedicata a montagna e cultura.
Hanno premiato Ester Pedrini, assessora alla cultura del comune di Seriate, Oriana Ruzzini, assessora alla transizione ecologica, ambiente e verde del Comune di Bergamo e Giorgia Gandossi, consigliera provinciale alla montagna.

Premio Montagna Italia per la cultura a UNIMONT - Polo Alpino dell'Università degli Studi di Milano

Motivazione: Per la valorizzazione e lo sviluppo dei territori montani
Ha ritirato il premio la professoressa Anna Giorgi, responsabile di UNIMONT
Ha premiato Carlo Personeni, Presidente Consorzio del Bacino Imbrifero Montano del Lago di Como e Fiumi Brembo e Serio.

Riconoscimento Montagna Italia per i giovani all’ITIS Paleocapa

Motivazione: per il progetto “Alla scoperta delle Alpi Cozie” realizzato dalla Prof. Chiara Spanio con i suoi alunni.
Hanno presenziato la prof. Chiara Spanio, la prof. Mara Chiocchi e gli alunni che hanno partecipato al progetto.
Ha premiato Oriana Ruzzini, assessora alla transizione ecologica, ambiente e verde del Comune di Bergamo

Riconoscimento Montagna Italia | PER IL SOCIALE alla Croce Bianca Bergamo

Motivazione: per l’impegno nel ricordo di Matteo Carminati.
Hanno presenziato: Vicepresidente di Croce Bianca Bergamo, Roberto Marauto, Marco Carminati, papà di Matteo, e Arianna Rota, mamma di Matteo
Ha premiato Ester Pedrini, assessora alla cultura del Comune di Seriate.

Riconoscimento Montagna Italia per il sociale per il progetto “A Spasso con Luisa” - Sport e medicina sulle Orobie

Motivazione: il progetto avvicina i pazienti che hanno subito un trapianto d’organo alla pratica sportiva.
Hanno presenziato: Silvio Calvi, Giuliano Losi, Gianni Alfieri
Ha premiato Oriana Ruzzini, assessora alla transizione ecologica, ambiente e verde del Comune di Bergamo.

Riconoscimento Montagna Italia per lo spettacolo a Silvia Lorenzi

Motivazione: per la produzione e l’interpretazione della performance “Vette di Latte”.
Ha premiato Carlo Personeni, Presidente Consorzio del Bacino Imbrifero Montano del Lago di Como e Fiumi Brembo e Serio.
Altri riconoscimenti erano previsti, ma purtroppo i referenti non sono riusciti a presenziare.

Riconoscimento Montagna Italia per la storia al Museo dei Tasso e della storia postale

Motivazione: per la conservazione della memoria e per la diffusione della storia di un’eccellenza orobica.

Riconoscimento Montagna Italia per la storia a Sergio Boem

Motivazione: per l'attività di ricerca e ricordo attorno ai "dimenticati di Cima Cady", che hanno vissuto la tragedia non solo della Grande Guerra ma anche della montagna.

Mauro Penasa ha ricevuto ol riconoscimento Montagna Italia per i giovani in merito al progetto “EAGLE TEAM”.
Motivazione: per il supporto ai giovani atleti nell'alpinismo di alto livello.
A seguire, si svolgerà la performance artistica “Vette di latte” del Soprano Silvia Lorenzi, commissionata all’artista tempo fa proprio da Montagna Italia. La performance narra e canta la poetica storia dell’amore tra Mom e Nero: lei vive sui monti, lui percorre le pianure... lei meditativa, lui irrequieto... Dove li porterà il loro amore?
Ha dichiarato l’artista: “Vette di latte è una performance di circa 35 minuti, che parla di montagna attraverso una favola per adulti e che vuole avere dei significati latenti che ognuno può scoprire a seconda della propria sensibilità. Mi piacerebbe che fosse un momento di emozione per tutti coloro che assisteranno alla performance in cui la voce sarà al centro.”
Per concludere la serata, la novità 2025 di OFF sarà la maratona di film storici: fino alle due di notte il pubblico potrà godere della visione di cinque opere che raccontano le imprese dei grandi alpinisti.

Verso dove
Un uomo cammina per luoghi più o meno conosciuti, vaga come cercasse di calpestare porzioni di terre ignote, mai calcate prima. Cammina e osserva il mondo che scorre davanti a suoi occhi cercando di fissarlo di congelarlo in uno spazio e tempo “altro”, sulla celluloide della sua vecchia cinepresa. Quest’uomo è Kurt Diemberger, alpinista e cineasta di vette rarefatte e terre lontane. Ha 82 anni, non vive nel passato, ma nell'”adesso”, come se esplorasse di continuo la terra che scorre sotto i suoi passi, per luoghi a lui cari, l’Austria, l’Italia, le Dolomiti; come se continuasse ad indagare in quello sguardo del suo “io” che osserva.
Verso dove racconta questo viaggio non chiedendo a Kurt una direzione, quanto piuttosto chiedendogli conto del suo stato percettivo, dell’esistente, in un presente compenetrato di sguardi contemporanei e antichi, di visioni che costituiscono il suo “ora”, il suo passato e il suo futuro.

G-IV Montagna di luce
Il film documenta la spedizione del Club Alpino Italiano al Gasherbrum IV, la “montagna di luce” (7925 metri), in Karakorum. Insieme a Riccardo Cassin, il capospedizione, c’erano Walter Bonatti, Carlo Mauri, Giuseppe de Francesch, Toni Gobbi, Giuseppe Oberto, il medico Donato Zeni e Fosco Maraini, cui si deve anche il resoconto della mirabile impresa. Mirabile, perché Bonatti e Mauri conquistarono la vetta il 6 agosto 1958, salendo dalla terribile cresta nord-est, una via mai più ripetuta.

Everest senza maschera
Fino al 1978, l’Everest era stato scalato molte volte, ma sempre con l’ausilio dell’ossigeno supplementare per ovviare alla difficoltà di respirazione dovuta all’altitudine. A 25 anni dalla conquista effettuata da Hillary e Tenzing, gli scalatori Messner e Habeler dimostrano invece che è possibile farlo senza le bombole, cambiando per sempre la storia dell’alpinismo. L’ascensione, in cinque ore e mezzo dal Colle Sud, è stata portata a termine l’8 maggio 1978.
Il film è narrato in italiano, con accento british, da Ian McNaught-Davis, storico presentatore scientifico della BBC e alpinista di buon livello.

La congenialità
Nonostante la differenza di età, Simone Moro e Tamara Lunger condividono un obiettivo simile e i loro ruoli sono chiari: lui il mentore saggio, lei la studentessa entusiasta. Ma mentre la squadra si dirige verso il Kanchenjunga per tentare la più alta traversata oltre gli 8000 metri, i loro ruoli iniziano a scambiarsi.

Holy mountain
L’Ama Dablam (6812 metri) è senza dubbio una delle montagne più belle al mondo, famosissima anche perché sorge isolata nella valle lungo la quale si inerpica la via di accesso al campo base dell’Everest. Ma è la stessa montagna sia per gli alpinisti che si recano nel Khumbu, sia per gli sherpa che in quelle vallate vivono? È questa la domanda alla quale Reinhold Messner propone la sua risposta con questo film. E il “re degli Ottomila” lo fa raccontando per immagini tre storie vere, compresa la straordinaria operazione di salvataggio di una spedizione neozelandese, composta anche da Peter Hillary, di cui fu protagonista nel 1979 insieme al dottor Oswald “Bulle” Oelz.
Ultimo aggiornamento: 26/01/2025 11:52:55
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