Trento - All’
ospedale Santa Chiara di
Trento processi lavorativi, qualità delle cure e sicurezza dei pazienti si confermano di eccellenza. A certificarlo è la
Joint Commission International (JCI), l’accreditamento volontario più diffuso a livello internazionale e indiscusso punto di riferimento per le organizzazioni sanitarie. La consegna ufficiale del certificato di accreditamento è avvenuta oggi nell’Auditorium dell’ospedale Santa Chiara, alla presenza del direttore generale di Apss
Antonio Ferro, della direttrice amministrativa
Sara Girardi, del direttore dell’ospedale
Michele Sommavilla e dell’assessore provinciale alla salute,
Mario Tonina. Il Santa Chiara ha ottenuto per la settima volta l'accreditamento JCI. Il prestigioso riconoscimento, conseguito dopo la visita dei valutatori (survey) dello scorso 7-11 ottobre, premia l’impegno costante di tutto il personale e il grande lavoro di squadra di tutte le Unità operative e i servizi coinvolti. La consegna del certificato di accreditamento è stata un’importante occasione per condividere i risultati della survey.

Uno dei più importanti enti internazionali di accreditamento all’eccellenza ha dunque certificato l’elevata qualità dei servizi erogati dall’ospedale Santa Chiara ai cittadini trentini, riconoscendo dopo un lungo percorso di preparazione e verifica, il possesso di una serie di requisiti di carattere organizzativo e strutturale che permettono l’erogazione di prestazioni di elevata qualità sulla base di standard definiti e condivisi. Da anni punto di riferimento per le organizzazioni sanitarie, JCI ha accreditato quasi 1000 strutture nel mondo e 28 in Italia, tra cui il Policlinico Gemelli, l’ospedale pediatrico Bambin Gesù, l’Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer, l’Istituto Europeo di Oncologia, IRCCS Istituto Clinico Humanitas per citarne alcuni.
Elementi essenziali del metodo JCI sono il miglioramento continuo della qualità dell’assistenza e della sicurezza delle cure e i parametri da soddisfare che si riferiscono a tutti gli aspetti dell’organizzazione ospedaliera, dalla cura del paziente all’organizzazione e gestione della struttura, ossia le modalità dell’assistenza, l’educazione e i diritti del paziente e dei familiari, la sicurezza delle infrastrutture e delle pratiche assistenziali, la qualificazione e la formazione del personale, il controllo delle infezioni associate all’assistenza e la gestione delle informazioni e sei obiettivi internazionali di sicurezza del paziente: corretta identificazione del paziente, comunicazione efficace, gestione dei farmaci ad alto rischio, garantire l’intervento chirurgico in paziente corretto, con procedura corretta, in parte del corpo corretta, riduzione del rischio per le infezioni correlate alle pratiche assistenziali e riduzione del rischio di caduta del paziente.
Il manuale con gli standard viene rivisto ogni tre anni e a ogni aggiornamento si incrementano gli obiettivi, per stimolare l’organizzazione a impegnarsi nel miglioramento continuo e sistematico della qualità e sicurezza delle cure fornite ai pazienti.
La valutazione della conformità agli standard viene realizzata con la revisione di documenti, interviste agli operatori e ai pazienti, osservazioni sul campo applicando metodologie per tracciare il percorso di cura del paziente. In questo modo gli ispettori riescono a fare una valutazione accurata della conformità dell’organizzazione ospedaliera agli standard approfondendo come le politiche e le procedure stabilite dall’organizzazione vengono trasferite nella pratica quotidiana degli operatori, concentrandosi sulla coerenza fra quanto è dichiarato negli intenti e quanto viene effettivamente tradotto nei comportamenti di tutte le persone che operano all’interno dell’organizzazione e nella cura che viene erogata ai pazienti e come tutto questo è percepito e vissuto dal paziente.
Per questa settima certificazione JCI la visita dei valutatori si è svolta dal 7 all’11 ottobre 2024: per cinque giorni l’ospedale Santa Chiara, il Centro di protonterapia e Villa Igea (centro multidisciplinare day surgery e chirurgia ambulatoriale) sono stati valutati da un gruppo di surveyor che ha di volta in volta formulato suggerimenti utili per affrontare alcuni punti critici riscontrati, rendendo così la visita ispettiva un proficuo momento di crescita. Su oltre 280 standard e 1270 elementi misurabili sottoposti al vaglio, gli elementi ‘non completamente soddisfatti’ sono stati appena 35.
«Un’organizzazione sanitaria come la nostra – ha evidenziato Ferro – deve saper andare oltre l’autoreferenzialità, mettersi in discussione e analizzarsi a fondo per capire dove e come migliorare i propri processi lavorativi e la qualità dei servizi offerti. Questo prestigioso traguardo è frutto del lavoro di squadra di tutto il personale, dai clinici, ai tecnici, agli amministrativi. Sono loro il simbolo di una cultura organizzativa che fa del miglioramento della qualità e della sicurezza delle cure parte integrante del lavoro quotidiano. Tutti i nostri operatori hanno dato davvero prova di professionalità e affidabilità; qualità che noi conosciamo bene e che sono state apprezzate e riconosciute anche da un prestigioso ente internazionale di accreditamento».
Il direttore dell’ospedale Sommavilla, ripercorrendo le tappe dell’impegnativo processo che ha portato alla settima certificazione, ha ricordato quanto fatto in questi 22 anni dalla prima valutazione, sottolineando l’unicità di questo risultato a livello nazionale: «il nostro ospedale è uno dei pochi ospedali pubblici in Italia ad aver ottenuto la certificazione JCI. Ringrazio davvero tutti quelli che ai vari livelli si sono spesi tantissimo per raggiungere questo traguardo».
Ad illustrare nel dettaglio i pochi elementi di criticità riscontrati nella valutazione finale e gli annessi piani di miglioramento è stata Maria Grazia Allegretti – responsabile per Apss del percorso di accreditamento Joint Commission International – che ha anticipato anche quelle che saranno le novità previste dagli standard JCI per il prossimo triennio 2025 - 2028.
L’assessore alla salute ha chiuso la breve cerimonia ringraziando tutto il personale, sanitario, tecnico e amministrativo ed evidenziando come la certificazione di eccellenza qualifichi soprattutto il lavoro dei professionisti e rappresenti una garanzia per il futuro di tutti i cittadini trentini.