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Presentato il Grest 2025 della diocesi di Brescia

Il messaggio nell'anno giubilare

Brescia - E' stato presentato ieri al teatro dell’oratorio di Buffalora di Brescia ai sacerdoti, ai coordinatori e agli educatori dei Grest della diocesi del Grest 2025. Sono stati esplorati il tema dell’estate, il sussidio e gli strumenti, le musiche e i balli e il materiale pastorale per un’estate in oratorio all’insegna della condivisione.

È negli anni Settanta che nasce l’esperienza dei Grest.
Oratorio feriale, oratorio estivo, gruppi ricreativi estivi, giornate ricreative estive, centro ricreativo estivo: la denominazione (inizialmente, ma anche successivamente) è molto varia, ma necessaria per identificare un’esperienza di vita di gruppo nel tempo libero dell’estate. A metà degli anni Ottanta nascono le prime sussidiazioni. Il 1988 resterà la tappa particolarmente significativa per la storia dei Grest lombardi: l’occasione di ricordare il centenario della morte di don Bosco porta la commissione interdiocesana a produrre il primo sussidio regionale della storia intitolato: “Il cortile dei sogni”. Per alcuni anni l’esperimento sembra prendere corpo in un lavoro di condivisione comune, che porterà in un secondo momento a una sussidiazione differenziata secondo le esigenze delle diverse zone lombarde.

Ecco allora prendere forma, nella Diocesi di Brescia, Grest come (solo per citarne alcuni): “L’albero della gioia” (1989), per approdare nel 1995 a “Maclock” o a “Girar tra stelle” nel 1996; fino, per citarne alcuni, a “Gibidream” nell’anno del grande Giubileo del 2000, “Giadadesso” nel 2001 e “Freide: orco che pace” nel 2002. Nel 2007 con “Musica Maestro!”, la Diocesi di Brescia torna a proporre una sussidiazione unitaria, con il resto delle Diocesi lombarde. Negli anni, poi, il tavolo di confronto di ODL grazie al lavoro di un’apposita commissione regionale, è giunto a ideare e sviluppare un progetto estivo condiviso (che prende il nome di Cre-Grest) con titolo e sottotitolo biblico e una tematica specifica per ogni estate. È in questo solco che si inseriscono esperienze più recenti, quali, ad esempio, quella di “Nasinsù” (2009), “Pianoterra” (2014), “Bellastoria” (2019) attraverso cui si approfondiscono gli obiettivi del tema, la formazione per gli animatori adolescenti, le musiche e le danze, i momenti di preghiera, di gioco con particolare attenzione ai bisogni e alle necessità delle differenti fasce d’età. Arriviamo così all’estate pandemica del 2020, quando con “Summerlife” gli oratori lombardi sono le prime agenzie educative a riaprire i battenti e a favorire l’aggregazione in presenza dei ragazzi per giungere, infine, al Grest dello scorso anno “ViaVai”. Sul tema del Grest 2025*: “TocToc. Io sono con voi tutti i giorni (Mt 28,20)” Certo, non è forse il massimo dell’originalità proporre come tema del Grest 2025 il Giubileo, ma non si poteva non considerare un evento così importante per la Chiesa?

Il Giubileo, infatti, è un anno di grazia in cui possiamo guardare alle tante opere di Dio compiute nelle vicende dell’umanità e nella nostra vita per aprirci più consapevolmente al presente e – soprattutto – al futuro, per convertirci. Toc toc, io sono con voi tutti i giorni “Toc toc”, allora bussiamo anzi, entriamo, nell’esperienza del Grest, alla scoperta del Giubileo senza dimenticare che la porta a cui bussare e attraverso cui passare è Gesù. Dio, infatti, in Gesù, ha scelto di camminare con noi e di donarci sensi e sentimenti nuovi per guardare la vita e il mondo, per trovare salvezza. “Io sono con voi tutti i giorni”, il sottotitolo del Grest tratto dal Vangelo di Matteo, vuol proprio significare questo: il Giubileo ci mostra il volto misericordioso e fedele di Dio che ci ama a tal punto da rimanere a camminare con noi. Lui, che ha bussato alla porta della storia e che bussa ogni istante a quella del nostro cuore, si è fatto “passaggio” per noi. Parlare del Giubileo al Grest è provare a risvegliare nei bambini e nei ragazzi che ci sono affidati le domande serie dell’esistenza, le stesse che, durante l’esilio in Babilonia, agitano la coscienza del popolo di Israele: “Per chi è Dio e cosa c’entra con la mia vita? Come mai tutto questo male? Cosa resta alla fine di tutto?” e mostrare loro il volto di un Dio fedele che ci ama. È la possibilità di un annuncio che può intercettare e provocare la spiritualità di bambini, preadolescenti, adolescenti e giovani trasformandosi in messaggio di Speranza. Le parole chiave per dire Giubileo Durante l’esperienza di questo Grest 2025 proviamo, quindi, a lasciare che la realtà, con la sua forza e le sue contraddizioni, provochi la vita dei nostri ragazzi e – accogliendo la sfida di educare in modo contro-culturale (compito a cui come cristiani siamo chiamati) – aiutiamoli a sperimentare nella quotidianità gli insegnamenti del Vangelo vissuto, mostrando loro Qualcuno che affascina di più e che, troppo spesso, è messo in ombra tra le mille vicende del mondo. Abbiamo fatto allora questo tentativo: quello di ricercare alcune parole chiave che qualificano l’esperienza del Giubileo e di snocciolarle a partire dalla Parola di Dio in chiave pedagogica ed esistenziale perché possano parlare a tutti e diventare strumento utile per educare. Ne abbiamo trovate sei: il riposo, la memoria, la riconciliazione, il raduno, il rito e la festa. Proviamo a declinarle. 1. Il riposo Liberiamo subito il campo da equivoci: non si tratta del riposino pomeridiano o di una notte di sonno ristoratore. La logica è quella del riposo sabbatico espressa nel Libro del Levitico (Le 25). Il Giubileo può essere considerato come un’occasione di riposo attraverso cui riscoprire che l’uomo vale più di ciò che fa o produce e che solo riposando può accorgersi di ciò che ha e che gli viene donato da Dio. Riposare è contemplare la bellezza e la bontà di quel che ci circonda. Al Grest il riposo corrisponde a vivere con serenità ogni momento, avendo cura dei tempi che lo contraddistinguono (anche di quelli dell’informalità) lasciando spazio al tempo lento, attraverso cui si sviluppa la capacità di osservare, di pazientare, di godere di ciò che abbiamo. 2. La memoria Fare memoria è riportare al cuore il bene ricevuto. È la logica espressa da Deuteronomio 8 in cui il lettore è invitato a ri-cor-dare, per l’appunto. È un invito a partire dal passato, dalla fedeltà di Dio, per guardare al presente e al futuro.
È riconoscere di avere una storia (quella della nostra famiglia, della nostra comunità…) fatta di luci e ombre ma che possiamo assumere con responsabilità affinché cambi, in meglio. Al Grest la memoria si dispiega nella possibilità di condividere occasioni di dialogo dei propri vissuti anche confrontandoli con quelli di altre generazioni. 3.

La riconciliazione
Nel Giubileo del popolo di Israele, la riconciliazione corrispondeva al condono dei debiti, alla giustizia per tutti. Per noi può corrispondere alla capacità di ricucire gli strappi. Lo possiamo fare perché siamo certi che Dio rimette sempre i nostri debiti nei suoi confronti e perché ha fiducia nel fatto che il bene che possiamo fare è più grande del male che abbiamo procurato. Chiedere scusa è un esercizio che si allena fin da piccoli: è educare a disinnescare dinamiche di vendetta per costruire logiche di pace. Lo sforzo che faremo al Grest sarà quello di “stare nel conflitto” aiutando i ragazzi a cercare strade di riconciliazione e di pace. Al centro dovremo porre parole come “Ciao, grazie, scusa, per favore”. Se le condizioni lo permetteranno, possiamo anche prevedere di vivere il sacramento della Riconciliazione. 4. Il raduno Nelle feste ebraiche è lo shofar a chiamare il popolo a raccolta. Anche nella nostra vita è certamente capitato di trovarci in mezzo a tantissima gente. Ogni raduno ha una chiamata, una convocazione. Vivere il Giubileo, ma anche partecipare al Grest, corrisponde all’aver risposto allo stesso invito per fare la medesima cosa. Non è esattamente la logica dell’omologazione ma della capacità di unirsi per celebrare insieme quello in cui si crede. Al Grest impariamo l’arte della comunità, dello stare insieme: un’occasione per scoprirci diversi ma radunati tutti nel nome di Qualcuno. 5. Il rito È rito quel che si ripete e – nel ripetersi – infonde stabilità alla vita infondendole senso. I riti, pur rinnovandosi allo stesso modo nel tempo, interrompono la routine e la monotonia della vita imprimendole uno stile diverso. Il rito non porta con sè un tornaconto utilitaristico, eppure è proprio il rito ciò che dona preziosità alla vita. Il bacio della mamma prima di uscire di casa, per esempio, è rito prezioso che offre alla giornata un senso diverso e che, altrimenti, non avrebbe. Il rito crea un’appartenenza comune, fa sentire a casa e di casa, permette di appartenere a qualcosa e a Qualcuno. Anche al Grest cerchiamo di dare valore ai riti che viviamo: la preghiera condivisa, semplice, partecipata; l’inno cantato insieme, l’urlo della nostra squadra… 6. La festa Anche la festa connota l’esperienza umana. Anche il popolo di Israele viveva i propri momenti di festa. E perché si fa festa? Perché è accaduto qualcosa di bello e importante che ha arricchito la nostra vita e sentiamo una tale gioia nel cuore che è impossibile non condividerla. Al Grest possiamo imparare a far festa con stile: non è festa ciò che degenera nella volgarità, nella violenza o nel vandalismo. Mettere al centro il festeggiato o il motivo per cui si festeggia, renderlo veramente felice, è ciò che imprime uno stile al nostro stare insieme. È la festa dell’amicizia vera, della condivisione fraterna, della gratuità. Puoi trovare i materiali e gli approfondimenti del Grest sul sito del Centro Oratori Bresciani (www.oratori.brescia.it). *Testo tratto da “Il Gabbiano”, numero del 27.03.2025 Virgolettato di don Giovanni Milesi, direttore per l’Ufficio per gli Oratori, i Giovani e le Vocazioni della Diocesi: “Ogni anno presentare il Grest è come invitare e dare il via a una bellissima festa. L’intenso lavoro di progettazione dei mesi scorsi della redazione regionale, incontra la viva curiosità dei responsabili e dei coordinatori parrocchiali. Le idee, le proposte, la scenografia, gli obiettivi educativi… tutto si anima e prende vita nei pensieri e nell’immaginazione per poter poi diventare una concreta e gioiosa proposta educativa per i ragazzi. Questo è TocToc, il Gest presentato per l’estate 2025. Già il titolo incuriosisce: chi bussa alla porta? Chi andrà ad aprire? Che cosa avverrà durante questo incontro sulla soglia? Non ci resta che aprire il sussidio, scoprire il progetto, preparare gli animatori e le attività… per dare voce alla gioia di chi sa che Dio è con noi tutti i giorni. Ma anche la vita degli oratori è quotidiana: non si ferma al Grest! C’è un’ordinarietà – spesso nascosta - che contraddistingue la nostra azione: è quella che prende forma nei cammini catechistici e pastorali, nel tempo libero vissuto ogni giorno in oratorio… E poi c’è l’ordinarietà dell’estate: quando il Grest, ma anche i campiscuola permettono ai ragazzi di condividere esperienze di fraternità, amicizia, silenzio e preghiera. Di guardarsi dentro e guardare a Dio, per scoprire e allargare l’orizzonte sul proprio cammino”.

Numeri e partecipazione: Sono 340 gli oratori attivi nella Diocesi di Brescia. Di questi, circa 180 ospitano il Grest. Il progetto educativo e pastorale racchiuso nell’esperienza del Gruppo Estivo – che vanta nel complesso 600 settimane di attività - coinvolge circa 32.000 bambini (di cui il 13% stranieri) e 11.000 animatori sull’intero territorio diocesano. Questo sforzo, che ha certamente importanti ricadute sul piano educativo e sociale, è possibile grazie alla presenza di numerosi presbiteri bresciani (parroci e curati) che si impegnano direttamente nel Grest, alle 27 Guide deputate dalle comunità parrocchiali di occuparsi del coordinamento della vita degli oratori del loro territorio, dei giovani coordinatori ed educatori incaricati di questo compito. In buona parte degli oratori gli animatori sono coinvolti e accompagnati in un serio percorso di formazione educativa e in una fase di realizzazione del progetto che ha inizio nel mese di marzo e termina con l’avvio dell’esperienza. Sono numerosi i professionisti (psicologi, pedagogisti, educatori…) coinvolti a più livelli e in diverse realtà al fine di garantire ai giovani animatori una formazione di qualità.

Una proposta formativa: Torna il consueto corso dedicato ai responsabili e ai coordinatori del Grest. Si tratta di un percorso formativo di tre incontri che intende rafforzare l’intenzionalità educativa e pastorale, le prassi, le competenze e gli strumenti a disposizione di coloro che svolgono il servizio di responsabili e coordinatori all’interno del Grest. I tre incontri si svolgeranno nelle date di martedì 1, giovedì 3 e martedì 8 aprile 2025 dalle ore 20.30 a Casa Foresti. L’iscrizione è obbligatoria. Per saperne di più: https://oratori.brescia.it/corso-per-responsabili-e-coordinatori-grest-2025/
Ultimo aggiornamento: 30/03/2025 13:09:56
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