Edolo (Brescia) - Sono numerosi gli agricoltori e i sindaci giunti a Milano per protestare davanti al
Palazzo della
Regione contro la diffusione incontrollata dei
cinghiali. Sono giunti in centinaia da
Valle Camonica e
Valtellina, e al fianco degli agricoltori guidati dal presidente della Coldiretti Lombardia
Gianfranco Comincioli, anche sindaci e rappresentanti delle istituzioni. Presente il
sindaco di
Edolo,
Luca Masneri (nella foto) salito sul palco per presentare la difficile situazione in cui si trovano gli agricoltori della
Valle Camonica, che hanno subito numerose incursioni e danni, oltre al rischio per l'incolumità degli autisti.
Sono un migliaio gli agricoltori e gli allevatori giunti da tutta la regione, alcuni anche con i trattori, in piazza Duca d’Aosta a Milano, di fronte al
Pirellone per lanciare il loro grido d’allarme contro la
diffusione incontrollata dei
cinghiali. Esasperati da una situazione che non trova soluzione, per denunciare i continui attacchi dei selvatici a cominciare dai cinghiali, che con le loro incursioni distruggono i raccolti, rovinano le coltivazioni e minacciano gli animali allevati, senza contare gli incidenti stradali e le incursioni nei centri urbani.
GLI INTERVENTI
“Ogni anno è sempre peggio – spiega
Angelo Casali, agricoltore di
Berzo San Fermo (Bergamo) –
Sollevano le zolle di terra nei campi, distruggono la cotica erbosa e il foraggio o si riempie di terra o non cresce più. Ogni volta devo perdere tempo e soldi per ripristinare il terreno, ma dopo poco ritorna tutto come prima”.
“Le nostre aziende sono martoriate dai cinghiali – interviene Alberto Buffoli, imprenditore di Vobarno (Brescia) - Nella nostra zona è diventato ormai impossibile coltivare il mais, mentre i foraggi vengono contaminati dalla terra che i cinghiali alzano rivoltando la cotica erbosa. Non possiamo più andare avanti così, servono regole chiare”.
In piazza accanto agli agricoltori e agli allevatori anche i sindaci, che denunciano i problemi ambientali e di sicurezza pubblica.
“La situazione è molto grave - spiega
Luca Masneri, sindaco di Edolo -
La presenza senza controllo dei cinghiali causa problemi idrogeologici perché il terreno dismesso e la modifica dei corsi d’acqua sui pendii creano frane e smottamenti. Non è solo una questione agricola, ne va di mezzo la sicurezza dei cittadini anche a causa dell’aumento della fauna selvatica che invade strade e paesi. Bisogna affrontare in modo pragmatico la situazione con un efficace contenimento dei cinghiali, la corretta gestione della caccia, con azioni di sterilizzazione, oltre che rendere facilmente commercializzabile la carne”.
“L’arrivo di cinque o sei cinghiali tutti insieme può essere devastante e provocare danni ingentissimi – conferma
Gian Carlo Bongiolatti di
Berbenno (Sondrio) –
Il ribaltamento del cotico erboso rende il prato inservibile per un paio d’anni, in pratica non produce più nulla.