Brescia - “Rigenerare le città significa pensare al futuro, ma viviamo nell’incompatibilità di voler guardare avanti facendo riferimento al passato. Rendere le città sostenibili e più a misura d'uomo, lavorare al rinnovamento dei territori, senza impattare su chi vi abita, e ridurre il consumo di suolo delineano l’orizzonte al quale tendere, un orizzonte che non si può raggiungere facendo affidamento a una base normativa ormai obsoleta”. Questa la riflessione consegnata dall’ingegner Massimo Angelo Deldossi in chiusura del convegno “Rigenerazione urbana, una sfida tra territori”, promosso dall’Ordine degli Ingegneri insieme alla Provincia di Brescia. Deldossi, intervenuto in veste di presidente della Fondazione Campus Edilizia Brescia Ets, ha sottolineato l’urgenza di disporre di un impianto normativo adeguato alle esigenze della società attuale, che non si presti a letture interpretative divergenti, spesso in conflitto, come accaduto ad esempio a Milano con le leggi regionali e i piani regolatori comunali.
Una posizione portata avanti a livello locale e nazionale anche dall’Associazione dei costruttori, di cui Deldossi ricopre rispettivamente i ruoli di presidente, di Ance Brescia, e vicepresidente di Ance, per mettere fine all’incertezza normativa al fine di favorire un ammodernamento dell’intero sistema regolatorio delle Costruzioni.
“Bisogna trovare soluzioni efficaci a lungo termine alle sfide che chiamano in causa la rigenerazione urbana, arrivando al più presto all’approvazione di una normativa aggiornata, uniforme e applicabile su tutto il territorio nazionale, e alla revisione del Testo Unico Edilizia fornendo regole chiare e funzionali per il miglioramento della vita nelle città” prosegue Deldossi. “La rigenerazione urbana è la chiave per dare concreta applicazione alla direttiva europea sulle Case Green, far fronte ai diversificati fabbisogni abitativi, mettere in sicurezza il patrimonio edilizio esistente e preservare il consumo di suolo, temi che, come Fondazione Campus Edilizia Brescia, poniamo al centro dei ragionamenti e delle prospettive di sviluppo della nostra provincia. Tutte urgenze che si scontrano attualmente con le diverse stratificazioni normative – dalla Legge urbanistica del 1942 al DM 1444/1968 ma anche al Dpr 380/2001 – che si pongono in conflitto interpretativo con le disposizioni in materia urbanistica delle Regioni, che dagli anni Settanta si sono dotate di leggi innovative ma troppo frequentemente in contrasto con le normative statali”.