Rovereto (Trento) - La
giunta comunale di
Rovereto ha concesso l’autorizzazione alla variante del piano di lottizzazione che prevede la ristrutturazione degli edifici della storica azienda di
Borgo Sacco. La variante di intervento riguarda in particolare la palazzina che ospita gli uffici amministrativi e la direzione in via all’Adige, ad esclusione della parte dello stabilimento dedicata alla produzione. Il progetto contempla una sostanziale riorganizzazione degli edifici con interventi sia improntati a una maggiore funzionalità delle strutture produttive, sia volti a un rammodernamento architettonico della palazzina con la realizzazione di ambienti di lavoro più funzionali e confortevoli. Il tutto senza perdere di vista il lato estetico e paesaggistico, sottolineando anzi lo stretto rapporto che lega da sempre l’azienda al contesto urbano in cui è inserita.

Sotto il primo punto di vista gli
interventi più significativi riguardano un ampliamento contenuto delle volumetrie e lo spostamento dal fronte nord al fronte ovest dell’ingresso principale. E questo per distinguere l’accesso al comparto strettamente produttivo da quello dello stabile che ospita gli uffici, che in questo modo acquista una connotazione più specificamente urbana a scapito di quella industriale.
Ma, come anticipato, in fase di progettazione particolare attenzione è stata dedicata all’aspetto estetico e alle esigenze di abbellimento urbanistico e paesaggistico. Un segnale questo anche dell’attenzione della proprietà verso il territorio e la comunità di
Borgo Sacco in cui da oltre settant’anni l’azienda è insediata e di cui costituisce ormai un elemento caratterizzante.
Sotto questo profilo gli interventi più di rilievo sono due: il restyling della copertura esterna della palazzina secondo precisi criteri stilistici e architettonici che richiamano la mission dell’azienda e il contesto in cui è inserita, e la riqualificazione dello spazio compreso fra via all’Adige e il fronte nord dell’edificio, con la realizzazione di un giardino aperto al pubblico in luogo degli attuali parcheggi.
“L'incarico affidatomi dalla famiglia Manica doveva ripensare la palazzina attraverso una facciata che riuscisse a raccontare la storia industriale della Manica spa, azienda legata all’agroalimentare di natura biologica dal momento che il verderame rientra nei prodotti certificati bio – spiega il progettista Riccardo Bandera, architetto domiciliato a Venezia ma nato e cresciuto a Borgo Sacco - Il nostro proposito è stato quello di ripensare in chiave architettonica e paesaggistica i settant’anni di storia dell’azienda e lo abbiamo fatto attraverso un rivestimento della facciata che prende spunto dalla cristallizzazione del solfato di rame. Tecnicamente si tratta di brise soleil, un involucro che protegge l’edificio in maniera geometrica”.
Un riferimento esplicito quindi al lato imprenditoriale ma anche un aggancio al mondo della viticultura e della vite nel quale la Manica opera e nel quale è da sempre inserita. “Oltre all’eliminazione dei parcheggi sul fronte nord e la creazione al loro posto di giardini, l’ingresso alla palazzina degli uffici sarà da via all'Adige, e questo per dare un’idea di trasparenza e di maggiore accessibilità. In vista inoltre di un più stretto legame tra azienda e contesto urbano, il masterplan in prospettiva prevede anche una hall passante che mette in comunicazione il lato nord con l’interno dello stabilimento, dove si trova anche il museo dell’azienda”, ha concluso Bandera.