Roma - Poste Italiane ha riunito a Roma i sindaci dei piccoli Comuni d’Italia per annunciare l’introduzione di nuovi servizi dedicati alle realtà locali con meno di 5.000 abitanti e rinnovare, a distanza di un anno dal loro primo incontro, il dialogo diretto e permanente sulle esigenze specifiche del territorio.
Dimostrazione tangibile di come l’azienda sia la rete più capillare d’Italia per collegare il territorio alle istituzioni e ai servizi centrali del Paese.
All’incontro, svolto alla presenza del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, il Ministro della Cultura Dario Franceschini, il Ministro dell’Innovazione Paola Pisano, il Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale Giuseppe Provenzano e il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, e promosso in collaborazione con ANCI e UNCEM, hanno partecipato oltre 4.000 Sindaci, ai quali il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha fatto pervenire un messaggio di saluto.
“Poste Italiane - ha detto l’AD Matteo Del Fante - ha realizzato gli impegni assunti nel 2018 con i piccoli Comuni grazie alla dedizione delle persone che lavorano in azienda e alla proficua collaborazione instaurata con il territorio e con le istituzioni locali. Siamo consapevoli dell’importanza strategica della presenza capillare di Poste e della nostra capacità di collegare i territori alle istituzioni e ai servizi erogati centralmente: la nostra azienda accorcia le distanze, agevola le relazioni, direi che è una sorta di intermediario tra le diverse aree del Paese. E’ giunto ora il momento di compiere una nuova tappa, arricchendo le iniziative realizzate e confidando nel fatto che i progressi conseguiti costituiscono una testimonianza della comune capacità di lavorare al servizio dell’Italia, favorendone lo sviluppo, la coesione sociale e territoriale”.
Del Fante ha illustrato gli obiettivi del nuovo piano di Poste Italiane per i piccoli Comuni, che comprende tra l’altro: l’avvio di programmi di educazione finanziaria e digitale; POS gratuiti ai Comuni per i servizi di pagamento digitale; l’uso di mezzi “green” per il recapito della posta; l’installazione di locker nei Comuni privi di ufficio postale, per semplificare le operazioni di consegna dei pacchi e il pagamento dei bollettini; l’installazione di cassette postali smart a tecnologia digitale; l’attivazione di servizi di informazione per i cittadini; la realizzazione di nuovi eventi filatelici per meglio valorizzare le tradizioni e le realtà del territorio.
All’indomani del primo incontro con i “Sindaci d’Italia”, risalente al 26 novembre 2018, Poste Italiane ha realizzato tutti gli obiettivi a suo tempo presentati. Oltre a mantenere la promessa di non chiudere alcun ufficio postale, infatti, nel corso dell’ultimo anno sono stati realizzati 900 incontri con amministratori locali, coordinati dal nuovo ufficio istituito a Roma con il compito di mantenere aperto e costante il dialogo tra Poste e le comunità sul territorio; sono stati installati 614 ATM Postamat; attivati servizi a domicilio e presso esercizi convenzionati nei Comuni privi di ufficio postale; collegati 5.688 spot WI-FI negli uffici postali di 5.051 Comuni; eliminate 574 barriere architettoniche in 549 Comuni; potenziati 219 uffici postali in 211 centri turistici; installate 3.751 nuove cassette postali e 3.793 impianti di video sorveglianza; attivati 119 servizi di tesoreria; donati 13 immobili ai Comuni per attività di interesse collettivo; realizzati 15 murales per migliorare il decoro urbano degli uffici postali periferici.
L’incontro di oggi segna una nuova tappa nel dialogo e nel confronto avviati l’anno scorso e avvicina ancora di più Poste Italiane al territorio e alle sue comunità, lungo un percorso fatto di impegni reali, investimenti, nuovi servizi e opportunità concrete, al servizio della crescita economica e sociale del Paese.
TRENTINO PRESENTE
I Sindaci dell’ANCI sono tornati a Roma per la II edizione dell’evento “Insieme ai piccoli Comuni continuiamo a pensare in grande”, organizzato da Poste Italiane per i piccoli Comuni. E al Centro Congressi “La Nuvola” dell’Eur, c'era anche una delegazione di Sindaci trentini, con il Presidente del Consorzio dei Comuni Trentini Paride Gianmoena, e il Direttore Marco Riccadonna.
“Abbiamo avuto rassicurazioni – ha detto Gianmoena – ma adesso il dialogo deve essere costante per avere una visione comune su cosa significa vivere e lavorare nei piccoli Comuni”.
Oggi la Presidente di Poste, Maria Bianca Farina e l’Amministratore Delegato dell’azienda, Matteo Del Fante, hanno richiamato a raccolta i primi cittadini dei Comuni con meno di 5.000 abitanti e hanno fatto il punto sull’andamento di quegli impegni.
L’azienda ha riaffermato la volontà “di non chiudere uffici nelle aree meno densamente abitate e in particolare nei Comuni con meno di 5000 abitanti” ribadendo che nessuna azione verrà intrapresa “senza una completa e preventiva condivisione con le competenti autorità comunali”.
Se nel 2018 gli impegni erano stati 10, nel 2019 arrivano a 14. Tra questi, come detto, la conferma che nessun ufficio nei Comuni sotto i 5mila abitanti verrà chiuso; Cassa Depositi e Prestiti e Poste Italiane hanno siglato una partnership per l’erogazione del servizio di Tesoreria ai piccoli Comuni; verrà implementato il servizio di sorveglianza negli uffici; nei piccoli Comuni senza servizi postali l’attività sarà garantita con il portalettere a domicilio; previsto il wifi gratuito negli uffici.
L’incontro si è aperto con un messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dove ha affermato: “E’ importante evitare isolamenti e abbandoni, è necessario prestare cura alla pluralità dei territori con uno sforzo convergente di istituzioni, imprese e società civile”.
Parole che riportano al 2018 quando i Sindaci, avevano portato a casa un pacchetto di promesse: basta chiusure degli uffici postali, nuovi servizi e tecnologie, ristrutturazioni e investimenti in sicurezza.
Oggi il Presidente dei Comuni d’Italia, Antonio Decaro, ha riconosciuto che Poste ha mantenuto le promesse e gli uffici non sono stati chiusi, ma ha sottolineato, anche, che l’ufficio postale non eroga solo servizi, ma riveste il ruolo di presidio che facilita la vita dei piccoli Comuni, rappresentando, inoltre, un presidio dello Stato. Decaro ha chiesto, anche, che la dignità di un Sindaco dovrebbe essere riconosciuta con un’indennità minima di 1500 euro.
Una richiesta che il Ministro all’Economia Roberto Gualtieri ha condiviso, quando ha affermato che i piccoli Comuni sono laboratori straordinari di socialità e innovazione in un periodo che sta vedendo l’Italia impegnata sulla strada della stabilità e della crescita con una manovra che vuole rilanciare gli investimenti nei Comuni con un fondo di 3miliardi e mezzo per gli Enti locali. All’incontro ha partecipato anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che sta seguendo con molta attenzione la proposta legislativa “liberiamo i Sindaci”. Conte si è detto, inoltre, assolutamente sensibile al fatto che chi si assume precise responsabilità debba avere una corresponsione economica seppur minima. Conte, constatando che nei piccoli Comuni italiani vivono 10 milioni di persone, ha fatto una sintetica analisi sulle potenzialità di territori che rischiano lo spopolamento e come il Governo debba migliorare le infrastrutture riducendo le fratture territoriali. “Non ci deve essere differenza – ha detto – tra i piccoli e grandi centri. Lo Stato non deve più fare cassa a danno dei Comuni e noi dobbiamo lavorare per rendere connessa tutta la penisola. E in questo contesto Poste italiane – ha concluso Conte – è un presidio importante: un grande contributo alla coesione delle piccole comunità”.
L’anno scorso la convention era servita a Poste Italiane per presentare il piano di sviluppo dei servizi per i centri fino a 5 mila abitanti. E proprio su questo numero è stata particolare l'attenzione di Gianmoena, visto che in Trentino, al 1° gennaio di quest'anno, i Comuni che non raggiungono i 5mila abitanti sono 145 su 166. Inoltre, anche la città di Trento temeva un giro di vite sugli sportelli e sugli orari. A tali timori Poste ha precisato che, per le aree urbane ad alta densità abitativa, si tratta di una rimodulazione che implementa i servizi migliorando l’articolazione territoriale. Nei mesi scorsi si è proceduto a 25 stabilizzazione di portalettere, mentre altri 33 saranno stabilizzati entro fine anno.
Una situazione sulla quale c’è anche l’attenzione della Provincia, tenuto conto della convenzione vincolante con Poste, che prevede di tenere aperti tutti gli uffici e gli sportelli nei Comuni a bassa densità abitativa. Una convenzione che è precedente all’iniziativa “Poste nei Piccoli Comuni”.
In questo contesto Gianmoena ha avuto un colloquio con Livio Rado, responsabile Filiale di Trento Poste con il quale è stato fatto il punto della situazione.
In Trentino ci sono 190 uffici postali, mentre sono 34 i piccoli Comuni che non hanno uffici postali. A questi, nell’ambito del progetto dei Piccoli Comuni, è stato proposto di aprire lo sportello Postamat a spese di Poste Spa. Sui timori di riduzione delle aperture, Poste ha precisato che non ci sarà rimodulazione di orario.
Gianmoena ha precisato ancora che l’apertura del servizio Postamat va concordato con i sindaci, espressione della comunità locale, i quali hanno la consapevolezza che per mantenere la popolazione nelle valli servono servizi. E in tal senso stanno ragionando anche con la Cooperazione Trentina per l’implementazione e la valorizzazione dei presidi di multi servizi nei territori periferici.