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Staffetta Cremisi della Pace: doppia cerimonia al Brennero, oggi in Trentino

Bolzano - Con una doppia cerimonia al Passo del Brennero, la prima in territorio austriaco e la seconda davanti al Cippo eretto in territorio italiano, si è ufficialmente aperta la Staffetta Cremisi della Pace - Centenario del Milite Ignoto ideata dalla sezione del Trentino Alto Adige dell’Associazione Nazionale Bersaglieri (ANB) come omaggio alla figura del giovane soldato non identificato che cento anni fa venne traslata dalla Basilica di Aquileia all’Altare della Patria a Roma con un viaggio in treno onorato e salutato da milioni di persone (nelle foto © Daniele Panato due momenti della cerimonia in Alto Adige)


CERIMONIA IN ALTO ADIGE - Davanti a quella che sino a pochi anni era un simbolo del confine tra Italia e Austria il presidente nazionale ANB generale Ottavio Renzi e il presidente del Comitato organizzatore Livio Guidolin hanno consegnato il simbolo della staffetta – una riproduzione della Campana dei Caduti di Rovereto - al vice presidente austriaco della Croce Nera Austriaca e presidente della Croce nera del Tirolo Gen. Johannes Kainzbauer. Quest’ultimo ha poi insignito Livio Guidolin della Croce Nera Livio Guidolin per gli ulteriori rapporti di pace creati in quest’occasione tra Trentino, Alto Adige e Trentino.


Qualche minuto dopo è stato proprio Kainzbauer, affiancato dal rappresentante della Croce Nera in Trentino Matteo Valentinotti, a restituire il testimone al generale Renzi davanti al Cippo italiano e alla cerimonia che ha dato il via ufficiale alla Staffetta Cremisi della Pace - Centenario del Milite Ignoto. Si è trattato di un momento altamente simbolico che pur guardando agli accadimenti di cento anni fa e a al lutto che ha coinvolto decine di milioni di persone – genitori, mogli, fratelli, sorelle e parenti – in tutt’Europa volge uno sguardo al futuro e alla richiesta di pace che coinvolge l’intera Europa. Concetti espressi nella cerimonia ospitata nella sala civica di Brennero dai presidenti dell’Associazione Nazionale Bersaglieri e della Croce Nera austriaca. “La cerimonia di oggi è rivolta al grandissimo numero di soldati e civili morti per la guerra e rimasti ignoti. La pace non è un fatto automatico - è stato il monito di Renzi e Kainzbauer - ma va costruita giorno per giorno nelle famiglie, nelle Comunità e nei vari Paesi. La cerimonia di oggi ci ricorda come ogni giorno si debba lottare per la Pace e della necessità di tenere unita l’Europa”.


“Proprio con questi sentimenti – ha chiarito Guidolin - è nata la Staffetta Cremisi per la Pace che oggi guarda a cento anni fa per onorare chi ha sacrificato la propria vita per la Patria ma anche come occasione per ribadire ai giovani come la pace sia un valore irrinunciabile”.


Concetti ribaditi anche dal sindaco di Brennero Martin Albert, dall’assessore comunale Stefania De Bettin e dal presidente dell’Associazione nazionale bersaglieri di Bolzano Franco Leasi. Proprio ad Albert è stata consegnata la targa a ricordo del passaggio della Staffetta Cremisi.


Accompagnati dalle note della Fanfara dei Bersaglieri di Scandiano (Reggio Emilia) la delegazione di bersaglieri e delle altre Associazioni d’Arma, preceduta dalla staffetta con il simbolo creato dal’ artista trentino Mastro7, ha quindi raggiunto l’Ossario di Colle Isarco dove a ricevere il testimone è stato Piero Tognacci nipote de bersagliere Sante Tognacci, nato a Maiolo (in provincia di Rimini) e deceduto a Bressanone nel 1918. La sua salma venne inizialmente venne tumulata come quella di soldato ignoto e solo recentemente è avvenuto il suo riconoscimento. Di qui la cerimonia e anche la consegna dei gagliardetti tra i presidenti Gabriele Strozzi e Livio Guidolin, quale simbolico gemellaggio tra le sezioni ANB dell’Emilia Romagna e del Trentino Alto Adige. È seguita una ulteriore cerimonia alla Chiesetta dell’Immacolata Concezione prima del trasferimento al Cimitero di San Giacomo a Bolzano. Qui è stato reso omaggio in due differenti momenti ai soldati caduti nella Grande Guerra di Russia, Ucraina, Germania, dell’ex Impero Austro-ungarico e di Italia, presente anche Hans Duffer, presidente SSK. Come al Passo del Brennero la fanfara di Scandiano ha suonato l’Inno di Mameli.


È poi iniziata la parte di emozionante della giornata. Prima con la deposizione di una corona d’alloro al Monumento dedicato ai bersaglieri a Ponte Giallo e poi con la scopertura, da parte del sindaco Renzo Caramaschi e del presidente Ottavio Renzi, di una targa posta dal Comune di Bolzano a fianco del monumento. Poi la sfilata per le vie del centro storico (con passaggio e omaggio, tra gli altri, al monumento del carabiniere Salvo D’Acquisto) resa frizzante dalle melodie della fanfara dei bersaglieri di Scandiano che ha anticipo l’arrivo del folto numero di staffettisti in rappresentanza delle varie Associazioni d’Arma.

Varie le soste musicali e anche le accelerazioni nelle strette vie del centro con la fanfara che ha suonato vari motivi (Flic floc, Il Reggimento di Papà, la Ricciolina, Il Colonnello, Piume baciatemi) tra il piacevole stupore dei passanti, tra i quali moltissimi turisti tedeschi, rimasti affascinati dalla sfilata, in alcuni momenti a passo di corsa e in altri a passo cadenzato, e dalla forza musicale degli strumenti a fiato. All’ultima esibizione in piazza Walther è seguita la cerimonia ufficiale nella Piazza del Municipio dove la staffetta è stata accolta dal Sindaco Renzo Caramaschi, dal Commissario del Governo Vito Cusumano e dal Questore Orazio D'Anna, con Renzi, Guidolin, Leasi e Primo Schoensberg.


A chiudere la cerimonia è stata la deposizione di una doppia corona nella Cripta del Municipio da parte della Autorità. All’uscita tanti applausi, nuovamente le melodie della fanfara di Scandiano e una toccante esibizione del Coro. Poi il rompete le righe.


CERIMONIA IN TRENTINO - Oggi il trasferimento in Trentino. Stamani la cerimonia sul Doss Trento (ore 9) a cura dell’Associazione Nazionale degli Alpini con successivi passaggi in Piazza Dante, alla Fossa dei Martiri al Castello del Buonconsiglio, in Piazza Duomo e cerimonia conclusiva in Piazza della Portela (ore 11). Il passaggio in città sarà allietato dalla fanfara dei Bersaglieri di Jesolo.


Nel pomeriggio la due giorni in Trentino Alto Adige si chiuderà a Rovereto con la Cerimonia sul Colle di Miravalle (ore 16) al termine della quale la Campana dei Caduti farà sentire eccezionalmente i propri rintocchi con la presenza straordinaria anche della Tromba dell’Armistizio (cimelio storico custodito nel Museo Italiano della Guerra) il cui suono annunciò al quartier generale Italiano l’arrivo della delegazione austriaca in Vallagarina per aprire le trattative del cessate il fuoco che poi portarono qualche giorno dopo a definire i dettagli dell’Armistizio nella Villa Guerrieri Gonzaga a Borghetto di Avio, sempre in Trentino, poi ufficialmente firmato a Villa Giusti a Padova. La tappa di Rovereto inizierà alle 14.30 al Museo della Guerra con passaggi successivi, allietati dalla Fanfara dei Bersaglieri di Jesolo, davanti a palazzo Pretorio e a Castel Dante. Sino alla conclusione alla Campana dei Caduti.


La Staffetta Cremisi della Pace (16 - 28 ottobre) è frutto di una sinergia tra ANB Trentino Alto Adige e le analoghe realtà di Veneto e Friuli Venezia Giulia. Lo scopo è di unire idealmente tutti i luoghi simbolo del fronte di guerra nel Nord Est e in particolare gli Ossari e i Sacrari dai quali vennero prelevate un secolo fa le salme degli undici soldati, caduti in battaglia e mai identificati, tra i quali venne scelto il Milite Ignoto oggi tumulato a Roma.


L’evento gode del patrocinio del Ministero della Difesa, della Campana dei Caduti, del Museo della Guerra di Rovereto, della Regione Trentino - Alto Adige/Sudtirol, dei Comuni di Bolzano, Trento e Rovereto e il supporto di Cassa Centrale, di Itas e della Federazione Italiana Sport Orientamento (Fiso) che ha curato le cartine delle varie tappe.


Come spiegano Livio Guidolin (Presidente della sezione ANB Trentino Alto Adige) e Toni Genovese (Presidente sezione ANB Buccella di Trento) la Staffetta Cremisi della Pace vuol essere una significativa operazione di memoria collettiva in ricordo di chi ha perso la vita per l’Italia e anche un omaggio a chi in questi mesi si è sacrificato durante la Pandemia del Covid a favore di centinaia di migliaia di concittadini. La Staffetta Cremisi della Pace sarà così l’evento finale delle Celebrazioni legate al Centenario della Grande Guerra simbolicamente identificata con l’annessione all’Italia delle due città di Trento e Trieste.


La Staffetta Cremisi della Pace si trasferirà poi in Veneto e Friuli Venezia Giulia. Si concluderà il 28 ottobre ad Aquileia, ripetendo di fatto il percorso delle undici salme di soldati non identificati traslate cento anni fa nella Basilica e tra le quali la signora Maria Bergamas (madre di Antonio Bergamas, volontario irredentista di Gradisca d’Isonzo caduto in guerra e mai identificato) nella giornata del 28 ottobre 1921 scelse quella poi trasferita a Roma e oggi identificata come Milite Ignoto: provenivano da Rovereto, dalle Dolomiti, dal Monte Grappa, dal Montello, dal Basso Piave, dal Cadore, da Gorizia, dal Basso Isonzo, dal Monte San Michele e da Castagnevizza del Carso. Proprio le tappe della Staffetta Cremisi per la Pace.
La salma del Milite Ignoto venne posta su uno speciale Convoglio ferroviario (con carro Funebre e sedici carrozze) scortato da alcuni reduci decorati con la Medaglia d’Oro al Valor Militare e onorato da milioni di persone durante il suo lentissimo trasferimento verso Roma.


Primo iscritto è il bersagliere ciclista Francesco Moser che nel suo Museo a Villa Warth, a nord di Trento, assieme alle biciclette dei record dell’Ora e delle vittorie nei Campionati del Mondo, custodisce anche la sua storica Carriola. Proprio in sella alla bicicletta Francesco Moser guiderà oggi pomeriggio l’ultima frazione della staffetta alla Campana dei Caduti.


IN VENETO - Da domani la Staffetta Cremisi per la pace si trasferirà in Veneto e Friuli Venezia Giulia. Queste le tappe. Mercoledì 20 ottobre ore 10 Ponte di Bassano del Grappa; ore 15 Sacrario Militare di Cima Monte Grappa; Giovedì 21 ottobre ore 9.30 Chiesetta Madonna della Salute a Gallio, ore 11.30 Sacrario Militare di Asiago (Vicenza); Venerdì 22 ottobre ore 8.30 Sacrario Militare del Pasubio, ore 12.30 Sacrario Militare SS. Trinità a Schio, ore 15 Monumento di Monte Berico a Vicenza; Sabato 23 ottobre ore 8.30 Sacrario Militare di Nervesa della Battaglia (Treviso), ore 11 Piazza del Popolo a Vittorio Veneto; Domenica 24 ottobre ore 8 Sacrario Militare di Fagarè della Battaglia (Treviso), ore 10.30 Piazza IV Novembre a Conegliano (Treviso), ore 15 Piazzale Ellero dei Mille a Pordenone.


IN FRIULI VENEZIA GIULIA - Lunedì 25 ottobre ore 8 Palazzo Comunale Pordenone, ore 10.30 Monte San Michele (Gorizia), ore 12 Ara Pacis Mundi a Medea (Gorizia), ore 15 Piazza Libertà ad Udine; Martedì 26 ottobre ore 8 Palazzo Comunale a Udine, ore 10.30 Ossario di Timau (Udine), ore 14.30 Duino, ore 17 Piazza Unità d’Italia a Trieste; Mercoledì 27 ottobre ore 7 Palazzo Comunale a Trieste, ore 9 Parco della Rimembranza a Gorizia, ore 14 Sacrario Monumentale di Redipuglia, ore 16 Monumento ai Caduti a Monfalcone; Giovedì 28 ottobre ore 7 Palazzo Comunale a Monfalcone, ore 9 Cimitero degli Eroi e Basilica ad Aquileia (Udine).

Ultimo aggiornamento: 19/10/2021 11:26:48
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