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Venerdì, 13 marzo 2015
Torneo Città di Arco: la Juventus vince 3-1 ed è già in semifinale, pari tra Inter e Lazio. I RISULTATI
Arco - La seconda giornata, al Torneo Città di Arco – Beppe Viola, ci consegna una squadra già matematicamente qualificata alla semifinale nel Girone A, e una molto vicina a questo risultato nel Girone B, mentre nel C e nel D sarà l’ultimo turno di domani a dirimere la questione.
La formazione che ha già ipotecato la permanenza ad Arco, nel Girone A, almeno fino a sabato è la Juventus, che dopo il successo di ieri ai danni del Napoli oggi si è ripetuta superando l’Atalanta per 3-1. Con un vantaggio di tre punti sui campani e il successo nello scontro diretto, i giochi sono chiusi. La partita di Mori ha proposto un primo tempo sostanzialmente equilibrato, con poche occasioni da rete annotate sul taccuino. A sbloccarla ci ha pensato il solito Kean al 14’, che ha sfruttato la propria grande accelerazione per anticipare i difensori bergamaschi, stoppando di petto un cross proveniente dalla destra e depositando la sfera in rete. Al 20’ l’Atalanta si è fatta viva colpendo la traversa su punizione, poi sugli sviluppi dell’azione il portiere bianconero Dani si è superato dopo essersi rialzato con prontezza.
Nella ripresa dopo 9 minuti è arrivato il raddoppio di Manicone su rigore, fischiato dall’arbitro per una trattenuta in area, realizzato con un tocco alla sinistra di Mazzini. I nerazzurri hanno tenuto in mano a lungo il pallino del gioco, ma non si sono mai resi pericolosi, così al 15’ Ciamela si prendeva la soddisfazione di andare a segno un minuto dopo aver fatto il proprio ingesso in campo, concludendo una bella azione manovrata. Prima della fine arriva anche la rete della bandiera dell’Atalanta: al 23’ Capone sfrutta un rimpallo fra difensori bianconeri e di sinistro supera Dani. La Juve approda dunque in semifinale, ma sabato dovrà fare a meno di ben quattro giocatori del calibro di Kean, Scapin, Zanandrea e Bianchi, convocati dalle nazionali giovanili.
A Bolognano il Napoli ha superato per 3-0 un Arco tonico, che non ha mai mostrato timori reverenziali. Basti pensare che la prima rete partenopea è arrivata solo allo scadere d el primo tempo in virtù di un presunto colpo di testa di Mentana, il quale invece pare aver accompagnato la palla in porta con un braccio. Nella ripresa gli ospiti hanno inserito giocatori di peso e hanno fatto valere la propria superiorità, segnando al 1’ con Esposito, autore di una azione personale, e poi con Russo al 33’, bravissimo a calciare “a giro” dal limite dell’area verso il sette alla sinistra del portiere.
Nel Girone B, detto dell’equilibrata sfida vista in via Pomerio fra Inter e Lazio, il balzo in avanti lo ha compiuto il Nordsjaelland, che ha superato per 2-0 il Torino nel piccolo campo di Isera. Si è trattato di una sfida molto dura, ricca di contrasti, in uno dei quali un giocatore danese ci ha anche rimesso due denti. A sbloccare il risultato, al 37’, ci ha pensato Harlev, risolvendo una mischia a due passi dalla porta granata. Il Torino è ricorso a molti lanci lunghi, ma raramente si è affacciato nell’area danese, anche perché a centrocampo Victor Nelsson ha dominato. Il raddoppio, al 10’ del secondo tempo, lo ha realizzato il piccolo e veloce Johansson, lesto a intercettare un retropassaggio verso il portiere e a depositare in rete dopo aver saltato due uomini. Ora al Nordsjaelland basterà non perdere l’incontro di domani contro la Lazio per essere certo di appro dare in semifinale. Con un k.o., invece, tornerebbero in corsa sia la Lazio sia l’Inter, con la seconda avvantaggiata in caso di arrivo a pari merito grazie ai rigori di oggi.
INTER-LAZIO
Inter e Lazio, a meno di un incrocio abbastanza improbabile di risultati favorevoli, hanno detto addio ad ogni velleità di successo finale annullandosi in un pareggio che non serve a nessuno. Ma è la Lazio, che aveva in pugno la vittoria, fino a pochi istanti dal termine, ad avere maggiori motivi per recriminare. Il calcio di punizione che ha dato il via, quasi allo scadere, all’azione del pareggio nerazzurro, era infatti inutile ed evitabilissimo.
Vago, dalla trequarti sinistra, si incaricava di mettere in area un pallone velenoso che dava origine ad una mischia furibonda. Il pallone schizzava su gambe e stinchi, come in un flipper impazzito, finché Antonini trovava spazio e coordinazione per infilare in rete con una precisa puntata.
Per la cronaca, questo è stato il primo tiro in porta dell’Inter in tutta la ripresa, complice forse anche una fastidiosa Ora che rendeva improbabile ogni lancio e comunque ogni altra azione che n on fosse con palla a terra.
Fino a quel momento la Lazio, pur avendo trovato il gol in maniera rocambolesca, aveva tutto sommato meritato il vantaggio con un gioco molto attento in fase difensiva (è la squadra meno battuta di tutti e tre i gironi del campionato nazionale allievi professionisti) anche se abbastanza prevedibile in attacco, dove il solo Nolano, sia pure a corrente alternata, è stato in grado di proporre soluzioni un po’ meno banali e scontate.
La Lazio partiva meglio e all’8’ potrebbe passare se l’inzuccata di Cardelli, su perfetto cross di Cardoselli, non si fosse stampata sul palo. L’Inter pareggia il conto dei pali al 13’: Donnarumma lancia in verticale Bakayoko che anticipa il portiere in uscita ma vede la propria girata stamparsi sul palo. Il tempo si chiude con un paio di proiezioni di Bakayoko, rintuzzate da altrettante uscite di Borrelli e con una punizione di Opoku, c he il portiere laziale parava in bagher.
Nella ripresa, al 10’, arriva improvviso il gol della Lazio: sulla lunga punizione di Carbone dalla destra si avventa il centrale nerazzurro Gravillon, che, nel tentativo di anticipare gli attaccanti laziali, devia in spaccata nella propria porta. Poi, tra cambi e perdite di tempo, la partita non ha più niente da raccontare, fino all’episodio finale che obbliga i giovani di Franceschini a recitare il mea culpa e, quel che è peggio, a far ritorno con ogni probabilità verso casa.
Per la cronaca, i calci rigore finali, hanno sancito la platonica vittoria dell’Inter, che ha colto quattro centri contro i tre dei biancazzurri. Ora l'Inter per qualificarsi deve sperare che domani la Lazio superi il Nordsjaelland e deve ovviamente superare il Torino.
GIRONE C
Nel Girone C la situazione appare più complicata. L’incontro più importante era quello di Avio fra Chievo e Parma, le due formazioni che avevano vinto nella prima giornata. È terminato in parità, quindi sono stati battuti i calci di rigore, che potrebbero risultare decisivi qualora domani le due formazioni dovessero trovarsi ancora appaiate domani sera: il 3-4 è frutto di due errori dei veronesi. Prima di arrivarci le due squadre si sono date battaglia senza risparmiarsi. Al 22’ il Parma è andato in vantaggio con una rete di “rapina” realizzata da Pierini, bravo a rubare palla a due difensori del Chievo, ma undici minuti dopo i ragazzi di Fioretto hanno pareggiato con un bel colpo di testa del difensore Oprut. Nel secondo tempo i ducali hanno spinto di più, colpendo anche una traversa, ma il risultato non si è più sbloccato.
Nell’altro incontro il Milan ha superato per 2-0 la Rappresentativa di Lnd senza brillare. A Cavedine la prima rete è stata realizzata da Zhikov, in sospetta posizione di fuorigioco, al 21’, dopo che un rimpallo in area aveva portato la palla dalle sue parti. Nel secondo tempo, al 17’, ecco il raddoppio, frutto di un probabile tocco nella propria porta di un difensore su cross in area da sinistra di Sibani.
Nel Girone D la Fiorentina ha offerto una prova di forza contro il Sassuolo, che pure nella prima giornata aveva mostrato ottime cose. La differenza fra i due team è apparsa evidente fin dall’inizio, tanto che la prima frazione si è giocata quasi esclusivamente nella metà campo neroverde. L’uno due firmato dal bomber Akammadu al 31’ e al 34’ ha subito incanalato i match sui binari migliori per i viola: il primo gol lo ha realizzato anticipando il portiere in uscita dopo aver raccolto un passaggio da sinistra, il secondo dopo essere stato liberato da Trovato, capace di saltare in uomo in mezzo al campo e avviare l’azione in velocità. Nella ripesa Gori si è preso la soddisfazione si realizzare la terza rete (al 23’), concludendo a pochi metri dalla porta dopo una mischia.
Sofferto il successo del Verona ai danni della Rappresentativa trentina , un incontro rimasto in equilibrio fino all’ultimo minuto, quando la selezione di casa, per cercare il pareggio sugli sviluppi dell’ultimo corner, ha spostato tutta la squadra in area avversaria subendo in contropiede il 2-0 firmato di testa da Belkheir. La prima rete l’aveva realizzata Pinton allo scadere del primo tempo, appoggiando di piatto in rete un crossa da sinistra in occasione dell’unico vero passaggio a vuoto della difesa trentina.
In virtù di questi risultati lo scontro diretto di domani fra Fiorentina e Verona deciderà il nome della qualificata alle semifinali. Si giocherà ad Arco in via Pomerio.
Ultimo aggiornamento:
13/03/2015 20:57:24