La motivazione pare sia legata a indicazioni pervenute dal Garante nazionale della privacy e che sono state applicate to cure all’interno dell’organizzazione sanitaria trentina senza valutare le importanti ricadute sull’intero sistema assistenziale.
É evidente che la privacy di qualsiasi cittadino deve essere salvaguardata ma é altrettanto indispensabile che la stessa salvaguardia venga assicurata alla salute di ogni cittadino. Non accedere alla funzione “storico utenti ” determinerà una regressione nel processo di presa in carico del paziente. Quest’ultimo sarà costretto a presentarsi alle visite programmate con la documentazione cartacea , che sarà ovviamente sempre incompleta .
Nel caso della telemedicina, tanto menzionata in questo periodo da parte dell’Assessore Segnana per evitare accessi di un fetta di utenti al nosocomio, sarà azzoppata già in partenza dato che l’utente non potrà consegnare la documentazione e il clinico non avrà accesso allo storico del paziente fondamentale per una diagnosi corretta, per il monitoraggio clinico e l’evoluzione della malattia. Altra situazione critica potrà presentarsi per esempio negli accessi di pronto soccorso per i quali negli eventi emergenti ed urgenti il paziente non avrà a disposizione la parte documentale relativa alla sua condizione di salute e il medico non potrà mai verificare se l’evento che ha determinato l’accesso urgente possa essere legato ad una pregressa situazione. Anche la crescita professionale dei sanitari sarà limitata in quanto non avranno a disposizione documentazione per il monitoraggio del decorso clinico e della patologia.
Per tutto quanto sopra esposto
Si interroga il Presidente della Provincia e l’Assessore competente per conoscere:
1. se é a conoscenza della decisione presa all’interno del sistema APSS circa il ridimensionamento nell’utilizzo del SIO.
A norma di regolamento si chiede risposta scritta", i consiglieri provinciali PATT, Paola Demagri, Michele Dallapiccola e Ugo Rossi.