Trento –
“Innovare significa far crescere competenze pregiate. Nel mondo di oggi tutto è copiabile, e lo è in tempi rapidi: l’innovazione di prodotto come quella di processo. L’unica cosa non copiabile è l’organizzazione, ovvero le persone e i loro saperi, inseriti in una struttura organizzativa coordinata ed efficace”. Questa per
Ornella Pippa, presidente di Manageritalia Trentino-Alto Adige, è la ricetta di ogni impresa di successo.
E l’unico modo per creare “competenze pregiate” - quelle competenze necessarie per far fronte alla fine dell’era dell’abbondanza e all’inizio di quella della sostenibilità e per lasciarci alle spalle il tempo del “possesso” (l’auto, il CD etc.) ed entrare in quello dell’”accesso” (il carsharing, i servizi musicali online, etc) - è quello di continuare ad apprendere.
“Evolvere, cambiare, innovare - ha detto Antonio Bove, CEO di Eureka, azienda impegnata nella promozione dell’efficienza energetica - significare imparare a fare le cose in modo diverso, e imparare a farle bene, per soddisfare le diverse aspettative dei clienti”.
In un contesto economico sempre più dinamico e sfidante, l’apprendimento rappresenta la leva fondamentale per garantire crescita, competitività e sostenibilità alle imprese: “Senza apprendimento non c’è innovazione e un’azienda che non innova è come un treno su un binario morto”, ha osservato il presidente della Camera di Commercio di Trento, Andrea De Zordo in apertura del convegno. Erica Santini, docente di Management presso l’Università di Trento e Alberto Robiati, direttore di Forwardto, specializzato in strategic foresight e innovazione, hanno posto l’accento sulla necessità che l’orientamento al futuro e all’apprendimento diventino parte integrante della cultura aziendale. Ha concluso i lavori Bruno Degasperi, direttore di Accademia d’Impresa, l’azienda speciale della Camera di Commercio dedicata all’aggiornamento delle competenze manageriali, che ha richiamato l’attenzione sui doveri di una formazione moderna e responsabile, in primis quello di “saper distinguere ciò che è destinato a durare da ciò che è destinato a passare per costruire una nuova autorevolezza educativa”, in grado di guidare i dirigenti d’azienda verso le sfide del domani.