Informativa

Noi e terze parti selezionate utilizziamo cookie o tecnologie simili per finalità tecniche e, con il tuo consenso, anche per le finalità di esperienza, misurazione e marketing (con annunci personalizzati) come specificato nella cookie policy. Il rifiuto del consenso può rendere non disponibili le relative funzioni.
Usa il pulsante “Accetta” per acconsentire. Usa il pulsante “Rifiuta” per continuare senza accettare.

-

Trento, aggressione in piazza Santa Maria Maggiore

Dura condanna da parte dell’Associazione pubblici esercizi sui recenti fatti del capoluogo

Trento - Dura condanna da parte dell’Associazione pubblici esercizi e Confesercenti sui recenti fatti del capoluogo

. «La sicurezza non è un lusso - dichiara la presidente Fabia Roman - ma una priorità da garantire a cittadini e imprese. Più controlli e misure concrete per invertire l’escalation di violenza e criminalità».

Nuovo episodio di violenza in Piazza Santa Maria Maggiore a Trento: due individui hanno rovesciato un banchetto di apicoltura e creato scompiglio in un bar vicino, seminando paura tra operatori e cittadini. L’episodio, denunciato alle autorità competenti, rappresenta l’ennesimo segnale di una situazione di crescente insicurezza che da tempo preoccupa gli esercenti del centro cittadino.

Fabia Roman, presidente dell’Associazione Pubblici Esercizi, esprime tutta la sua preoccupazione: «Non possiamo più tollerare che gli esercenti pubblici e gli operatori economici vivano con il timore di subire aggressioni o atti vandalici. La sicurezza non è solo un diritto, ma una condizione imprescindibile per garantire un contesto lavorativo sereno e attrattivo per cittadini e turisti. Ci sono intere aree della città di Trento e anche di altri centri della provincia in cui gli esercenti vivono e lavorano con grande preoccupazione: molti di noi hanno già provveduto ad installare sistema di videosorveglianza e altri accorgimenti ma di fronte a certi episodi ci sentiamo impotenti e costantemente in pericolo. Siamo particolarmente sensibili a questo tema anche perché oltre la metà di chi fa questo mestiere, siano titolari o collaboratori, sono donne e sono quindi più esposte a questo tipo di violenza insensata».

Confcommercio Trentino e l’Associazione Pubblici Esercizi ribadiscono il proprio impegno nel farsi portavoce delle istanze degli operatori economici e nel promuovere iniziative concrete per la sicurezza urbana: "Abbiamo più volte sollecitato un rafforzamento della vigilanza e misure di contrasto a questi episodi, anche attraverso progetti come ‘Sicurezza Vera’ e il potenziamento del servizio di vigilanza privata - prosegue Roman - La collaborazione con le forze dell’ordine è fondamentale, ma occorre un impegno costante per prevenire situazioni che, ormai con troppa frequenza, mettono a rischio il lavoro e la serenità degli esercenti. Come Associazione chiediamo alle istituzioni locali di intensificare gli sforzi per garantire una maggiore presenza di controlli e azioni concrete per la tutela di chi ogni giorno lavora per offrire servizi e accoglienza in città. La sicurezza non può essere un lusso, ma una priorità condivisa da tutti gli attori coinvolti".


La posizione delle Confesercenti del Trentino con il presidente Mauro Paissan
“Non è accettabile non sentirsi al sicuro nelle proprie case e nelle proprie aziende, né tantomeno camminando nelle proprie città e nei propri paesi. La rassegnazione all’impunità per chi delinque non è la strada giusta e non è altresì accettabile.”
Cosa possiamo fare noi?
Cosa devono fare e continuare a fare cittadini e imprese: impegnarsi nel segnalare e denunciare ogni episodio. Questa è una parte di collaborazione che non possiamo far mancare alle forze dell’ordine e alle istituzioni preposte all’ordine e alla sicurezza pubblica.
È un impegno che dobbiamo mantenere in modo proattivo, senza lasciarci tentare dal “lasciar perdere perché tanto non cambia nulla”.

Ritengo che su questo aspetto le associazioni di categoria debbano mantenere alta l’attenzione e aumentare l’opera di sensibilizzazione verso i propri associati: denunciare ogni singolo episodio e informare le forze dell’ordine rimane fondamentale. Le istituzioni possono lavorare e incidere sulla base di fatti noti e numeri ufficiali, e noi abbiamo la co-responsabilità di far emergere il più possibile i problemi reali.

Cosa ci aspettiamo?

Il maggior numero di forze operative sul campo, perché siano un deterrente e possano intervenire tempestivamente quando necessario.

Maggiore utilizzo di videosorveglianza può aiutare? Le forze dell’ordine ci ricordano l’importanza di disporre di questi strumenti nelle indagini. Bene, se è così, mettiamo le imprese nelle condizioni di accedere all’implementazione di questi strumenti in modo tecnicamente sicuro, burocraticamente celere ed economicamente conveniente. Non possiamo sempre scaricare totalmente su cittadini e imprese il peso delle soluzioni.

Rispetto al passato sembra esserci un segnale più forte e tempestivo di presenza e di risposta a chi commette atti illeciti o delinque. Mi sembra di vedere qualche segnale incoraggiante: allontanamenti ed espulsioni avvengono con velocità e maggior frequenza rispetto al passato. Questo lo dobbiamo prima di tutto all’impegno del Prefetto Giuseppe Petronzi, un uomo con grande esperienza in territori ancora più complessi e problematici del nostro, e alle forze dell’ordine che, consapevoli di una preoccupazione marcata e diffusa fra la gente trentina, hanno impresso un’accelerazione strutturale in termini di risposta a questi problemi ed episodi sempre più frequenti e ricorrenti nella nostra comunità.

Questo a me risulta abbastanza evidente. Certo è che dobbiamo lasciare il tempo necessario per fare “il giro di boa”. Come è noto, la maggior parte dei problemi (quelli più eclatanti per intenderci) sono riconducibili ad alcuni gruppi di persone (tanti, ma non certamente un esercito), sufficienti però a creare questo clima di tensione, preoccupazione, instabilità e allarme. Se continueremo come in questi ultimi mesi con l’individuazione, il fermo e l’allontanamento dei soggetti maggiormente problematici, sono convinto che la situazione possa migliorare in modo significativo. Manteniamo alta l’attenzione e chiediamo alle forze dell’ordine di continuare con massimo rigore e fermezza un lavoro sistematico e quotidiano in questa direzione. A chi delinque deve arrivare un segnale chiaro: non si rimane impuniti e non si rimane sul nostro territorio!

Una soluzione al 100% non esiste; non credo esista nessuna città o territorio immune totalmente da fenomeni di microcriminalità e questo è un dato oggettivo che dobbiamo considerare e purtroppo ricordare.

Penso, in conclusione, che serva “serrare i ranghi” e convergere tutti in modo coordinato (ognuno per la propria parte, possibilità e competenza); dobbiamo da una parte mantenere la fiducia nei confronti delle forze dell’ordine e delle istituzioni, dall’altra però richiedere a loro sempre maggior rigore, attenzione e fermezza nella “risposta a chi delinque”. Serve, come in tutte le cose più complesse, sicuramente ancora un po’ di tempo; il tempo necessario per invertire questa rotta e dare il tempo alle azioni messe in campo da istituzioni e forze dell’ordine di portare i risultati che noi tutti auspichiamo e chiediamo con forza.

I prossimi mesi potranno confermarci se questo segnale di discontinuità rispetto al passato che ho visto e percepito da alcuni, seppur recenti, segnali sia in effetti concretamente la direzione più giusta e sufficiente per restituire quella tranquillità, quell’equilibrio e serenità che su questa tematica, e questo è comprensibile e condivisibile perché in molti sono davvero esausti, si sono persi fra molti cittadini e certamente molti imprenditori ed imprenditrici, piccoli e grandi.

Ultimo aggiornamento: 28/02/2025 19:29:40
POTREBBE INTERESSARTI
ULTIME NOTIZIE