Trento - Via libera alla manovra di bilancio della
Provincia di
Trento. Il
Consiglio provinciale di
Trento ha approvato oggi i disegni di legge 45, 46 e 47 che assieme formano la
Finanziaria: la collegata è stata votata approvata con 19 voti favorevoli e 13 astensioni, la stabilità con 20 sì e 13 no, mentre il bilancio di previsione ha avuto il via libera con 21 sì e 13 voti contrari.
Sì alla collegata, ddl 45
La mattinata in Consiglio è iniziata con l’esame della collegata al bilancio, ddl 45. Dopo la rapida approvazione dei primi cinque articoli (l’1 e il 4 con gli emendamenti del presidente Maurizio Fugatti), si è passati all’articolo 6, relativo alla possibilità per le Asuc più grandi di ridurre il quorum necessario per l’elezione del comitato. Sull’articolo è stato approvato un emendamento di Vanessa Masè della Civica che prevede che all’amministrazione dei beni comunali di uso civico può prevedere un ente esponenziale della collettività secondo le Norme in materia di domini collettivi. Respinto l’emendamento soppressivo dell’articolo di Michela Calzà (Pd), è stato votato invece all’unanimità quello dell’assessore Mario Tonina.
Approvato l’articolo 7, sull’articolo 8, di modifica della legge provinciale sul commercio del 2010, la proponente Michela Calzà ha presentato il suo emendamento soppressivo, respinto. Come si è avuto modo di ribadire, ha detto, introdurre i nuovi marchi può incorrere in un ulteriore aggravio per le imprese e comportare ulteriore burocrazia. Bisogna per Calzà intervenire sulla sburocratizzazione e un marchio non può aiutare nella concorrenza online. Approvati invece l’emendamento di Fugatti e l’articolo.
Sull’articolo 9, di modifica della legge provinciale sull’artigianato del 2002, respinto l’emendamento di Michela Calzà. La proposta, ha spiegato prima del voto la consigliera dem, è abrogativa perché non è chiaro come i contributi proposti a sostegno degli artigiani possano essere usati per promuovere feste.
L’articolo 12 della collegata riguarda gli interventi a favore dell’economia e contiene la disposizione che lega la concessione dei contributi alle aziende se i fornitori di manodopera applicano ai loro dipendenti i contratti di lavoro collettivi. Nell’articolo si afferma che la Giunta, d’intesa con i sindacati maggiormente rappresentativi e le rappresentanze dei datori di lavoro, può richiedere alle aziende che ricevono i contributi una dichiarazione che attesti il rispetto dei contratti da parte dei subappaltatori. Su questo articolo al comma 4 Walter Kaswalder (Patt) ha presentato all’Aula un emendamento che allarga alle case di cura accreditate il riconoscimento delle spese sostenute nell’arco dei trenta mesi precedenti la presentazione della domanda di contributo. Non si sa il parere della Giunta, ma sarebbe intelligente poter introdurre il fotovoltaico per le strutture, ha dichiarato in Aula il consigliere del Patt. L’emendamento è stato respinto (1 sì, 30 no e 1 astenuto). I consiglieri del Pd, Alessio Manica e Michela Calzà, hanno presentato un emendamento per abrogare il comma 4 di questo articolo perché esclude gli investimenti per la transizione ecologica, la tutela dell’ambiente e l’economia circolare. L’emendamento è stato respinto con 19 no e 12 sì.
Approvato l’articolo 13, si è passati quindi all’articolo 14 che riguarda la gestione delle cave e comprende anche la creazione di una società in house, attraverso Trentino Sviluppo e con la partecipazione dei comuni della zona del porfido e interessati da altre attività estrattive. A questo articolo, con un emendamento, Lucia Maestri del Pd ha aggiunto un articolo, il 14 bis, sull’apprendistato per le attività stagionali per i giovani studenti che la Pat dovrà promuovere tra gli imprenditori che, secondo l’emendamento Maestri, dovranno accollarsi gli oneri di questi contratti. L’emendamento è stato respinto. Respinto anche l’emendamento di Alessio Manica.
All’articolo 16, che proroga le politiche straordinarie per la casa la scadenza dei contratti di locazione Itea fino al 31 dicembre 2025, emendamento di Paolo Zanella (Pd) che “congela” gli aumenti degli affitti Itea per un anno. Un tema che è stato tema di trattativa, bocciato, ha detto il consigliere, motivando che il costo sarebbe di 3 milioni. Ci si augura che così non sia perché sarebbe un costo a carico delle famiglie, ha detto. L’emendamento è stato respinto. Con un altro emendamento Zanella, sempre respinto, introduceva una modifica della parte del regolamento Itea che riguarda le assemblee degli inquilini comprendendo l’obbligo, da parte dei tecnici della Spa, in assemblee preliminari, di spiegare i contenuti delle scelte che si devono votare. Sempre riguardo al regolamento Itea emendamento aggiuntivo del presidente Fugatti (approvato) che permette il diritto di voto in assemblea agli inquilini e a un loro rappresentante per ciò che riguarda i servizi a rimborso, comprese le spese di riscaldamento e di condizionamento.
L’Aula ha quindi approvato all’unanimità l’articolo 17. Sull’articolo 18 emendamento aggiuntivo di Zanella (approvato all’unanimità) che, ha dichiarato il consigliere del Pd, va a correggere una stortura di legge sul rilascio del tagliando per gli autoveicoli per le persone con disabilità. Ora la procedura veniva semplificata con una richiesta di documentazione che valeva anche per il rinnovo, ma non c’era scritto. Si sana quindi una stortura nella norma e si estende la possibilità anche per le persone cieche, ha aggiunto.
Approvati in rapida successione gli articoli fino al 24, sull’articolo 25 di modifica della legge sulle foreste Masè si è detta costretta a ritirare l’emendamento sull’utilizzo delle strade: chi critica la politica degli slogan, ha detto la consigliera della Civica, ha fatto uno slogan definendola “la caccia al cervo in macchina”, non era così. I cacciatori, ha aggiunto, presiedono la montagna, quando non ci saranno più loro la montagna sarà morta e se ne pagheranno le conseguenze. Roberto Paccher (Lega) si è detto indignato dalla speculazione fatta sull’argomento da qualche consigliere: non ci si vede niente di male, le strade sono state costruite per essere usate. Non si condivide, ha aggiunto, la battaglia che va a discriminare i cacciatori che sono custodi del territorio e meritano rispetto. Una ripicca insulsa nei confronti di una categoria, per Paccher, nata dalla scarsa conoscenza della materia perché una preda pesa oltre 1,5 quintali. L’emendamento è stato ritirato per un compromesso, ma si è dimostrato di non conoscere la materia, ha concluso.
All’articolo 26 con un emendamento firmato da Paccher e Stefania Segnana della Lega, da Claudio Cia del Misto, Kaswalder del Patt e Masè della Civica viene introdotto un articolo aggiuntivo che riguarda il mondo della pesca e prevede che nelle more del decreto del Ministero della transizione ecologica che intende bloccare la semina della trota fario, perché non autoctona, in Trentino si possa immettere la specie senza studio di rischio e in deroga alla carta ittica in vigore. La semina, secondo l’emendamento, non dovrà superare quella del 2021 e non sarà possibile nei tratti dove viene immessa la trota marmorata. Paccher ha spiegato che si interviene su un nodo permettendo l’immissione delle trote fario, un tema di cui si è molto dibattuto, l’emendamento è frutto di uno spiraglio che si è aperto rispetto alla normativa nazionale. Masè ha ricordato di aver sottoscritto l’emendamento con grande gioia: si torneranno ad avere le trote fario nei corsi d’acqua e si tornerà a poter coltivare i corsi d’acqua. Lo Stato ha messo in difficoltà negli scorsi anni, sono stati anni duri per le associazioni dei pescatori, ha aggiunto: oggi l’emendamento sarà salutato con grande favore. Roberto Stanchina (Campobase) ha anticipato di appoggiare l’emendamento: ha raccontato di essere stato contattato da tanti pescatori a cui ha suggerito di far presentare l’emendamento dalla maggioranza perché sia approvato e non bocciato. Mirko Bisesti ha risposto a Stanchina dicendo che non è come indicato dal consigliere di Campobase. Bisesti ha parlato di una battaglia che va avanti da anni: il consigliere Cavada nella scorsa legislatura si era adoperato con gli assessori Zanotelli e Failoni per ciò. Anche Michela Calzà ha confermato il proprio sostegno alla proposta. L’emendamento è stato approvato all’unanimità.
Votato il mantenimento dell’articolo 27 (c’era un emendamento soppressivo di Lucia Coppola di AVS), sono stati approvati gli articoli 28, 29, 30, 31, 32 e 33. Votato quindi il ddl 45. Approvata la collegata con 19 sì 13 astenuti.
Sì alla legge di stabilità, ddl 46
Dopo una breve sospensione, si è passati quindi alla trattazione del ddl 46, di stabilità.
Sull’articolo 1, che riguarda l’Irap, Paolo Zanella ha presentato tre emendamenti. Il primo (sottoscritto anche dai capigruppo delle minoranza) con il quale si aumenta l’imposta di 1,22 percentuali e senza le agevolazioni previste ai datori di lavoro che non applicano i contratti collettivi e gli accordi territoriali. L’emendamento è stato respinto. Altro emendamento, sempre a prima firma Zanella, prevede una riduzione Irap dello 0,5% alle aziende che incrementano il personale a tempo indeterminato e che aumentano del 10% gli investimenti in ricerca e sviluppo. Sempre il consigliere Pd ha presentato un emendamento con il quale si prevede di aumentare l’aliquota Irap e di togliere le agevolazioni alle imprese che abbiano violato le norme di sicurezza sul lavoro. Anche questi emendamenti sono stati respinti.
L’articolo 2, che fissa il tetto dell’esenzione dell’addizionale Irpef, al reddito annuale di 27 mila euro per chi non ha figli e a 30 mila per chi invece li ha. Inoltre, per chi guadagna meno di 50 mila euro è prevista una detrazione di 246 euro per ogni figlio a carico. Paolo Zanella ha ricordato il proprio emendamento che prevede la deduzione fino a 30.000 per tutti, non solo per chi ha figli: si parla di redditi che non sono uno stipendio che permette una vita che ha i costi del Trentino. La scelta politica della maggioranza per risparmiare 6 milioni di euro è andare contro il ceto medio-basso, ha affermato. Mirko Bisesti ha parlato di un differenziale che deriva dal periodo 2008-2018 in cui l’Alto Adige cresceva molto di più del Trentino: un trend che ora si è riusciti a cambiare. Si stanno per Bisesti con fatica il Trentino sta cercando di recuperare e ne beneficia il Trentino, ma il differenziale c’è anche per una responsabilità politica. L’emendamento è stato respinto con 20 no e 13 sì. Approvato l’articolo.
L’articolo 4 proroga gli sgravi Imis. Emendamento dell’opposizione (prima firma Zanella) che prevede la riduzione dell’aliquota almeno dello 0,2% per chi affitta gli immobili a famiglie e lavoratori e, per contro, fino all’ 1,6% per gli affitti turistici. Un emendamento, ha ricordato il primo firmatario, che si ripropone ogni volta auspicando un confronto col Cal su cui evidentemente non c’è volontà politica. Sarebbe una delle leve possibili che non c’è la volontà di applicare, ha continuato. Roberto Paccher ha parlato di un’impronta sovietica disarmante: sull’Irap si diceva che chi non assume deve avere un appesantimento fiscale. Serve un po’ di rispetto per le partite Ive, ha aggiunto. Una visione comunista che vuole colpire chi ha una casa e l’affitta, ha continuato Paccher, ha anticipato il proprio voto contrario e parlato dell’ostinazione di Zanella nel portare avanti una visione comunista. Zanella, su fatto personale, ha detto che se fare politica di equità fiscale significa essere comunisti lo saremo. Il tema è fare politiche di equità fiscale, ha aggiunto. Se le assunzioni c’erano erano previsti ulteriori sgravi, ha precisato. Sulle case e gli affitti: l’iniziativa economica privata è per fortuna libera, ma si prevedeva una leva per i Comuni, sgravi per l’affitto ai residenti. Una politica di equità, ha aggiunto. Christian Girardi (FdI) ha parlato di una crociata sugli affitti brevi: possono avere problematiche in alcuni territori trentini, ma su altri rappresentano un’opportunità.