Trento - I lavori in Consiglio provinciale sono ripresi questa mattina dalla trattazione delle proposte di mozione, a partire da quella di Daniele Biada (FdI), che l’Aula aveva iniziato a trattare ieri, di ringraziamento alle forze dell’ordine per il loro impegno a favore dei cittadini (emendata e approvata). Non essendo ancora trascorse le 48 ore dal deposito previste dal regolamento, è slittato il punto previsto successivamente all’ordine del giorno, quello della deliberazione dell’Aula sulla richiesta di procedura d’urgenza per il ddl 52 di Mirko Bisesti (Lega) di modifica dell’articolo 14 della legge elettorale provinciale del 2003. La mattinata è proseguita quindi con la trattazione delle mozioni di Michele Malfer (Campobase) di sostegno ai discendenti trentini in relazione alle inondazioni in Brasile (emendata e approvata all’unanimità), di Filippo Degasperi (Onda) sul ripristino del sentiero Sat 219 della val Caretta (emendata e approvata all’unanimità). Ancora, è stata approvata all’unanimità la mozione di Francesca Parolari (Pd) di promozione della Carta Europea della Disabilità. Iniziata la trattazione del testo di Daniele Biada per la realizzazione degli svincoli tra la statale 421 e la 45 bis: i lavori sono quindi stati sospesi su richiesta di Giulia Zanotelli per un confronto su una proposta emendativa. Si riprenderà da qui questo pomeriggio alle 14.30.
Daniele Biada, Christian Girardi, Carlo Daldoss (FdI)
Un grazie alle forze dell’ordine per l’impegno a favore dei cittadini: emendata e approvata
I consiglieri di Fratelli d’Italia esprimono un sentito ringraziamento alle Forze dell'Ordine per il costante impegno nella tutela della sicurezza dei cittadini e dell'ordine pubblico, anche in riferimento alle quotidiane aggressioni e ai rischi a cui essi sono esposti nell’assolvimento del loro dovere. La mozione impegna il Presidente del Consiglio a trasmettere una copia del documento, contenente il formale ringraziamento, alle istituzioni competenti del territorio provinciale, come
segno concreto di vicinanza e solidarietà.
Oggi si è ripreso dalle repliche e dalle dichiarazioni di voto. Il consigliere Daniele Biada ha ricordato che la mozione deriva da eventi importanti specifici quali i fatti del carabiniere intervenuto a Rimini per fermare degli accoltellamenti e le manifestazioni violente organizzate da manifestanti per la morte di Rémi. Una mozione che rispecchia un documento analogo presentato anche a livello regionale, con l’obiettivo di tutelare le forze dell’ordine. Si è detto disponibile a emendare il testo togliendo la parola “stranieri” e sostituendola con “cittadini”: nessuno vuole mettere bandierine, ha precisato: non approvandola si perderebbe un’occasione per essere vicini e solidali alle forze dell’ordine. Ha ricordato di essere stato a visitare le forze dell’ordine e a portare loro solidarietà e citato i tanti provvedimenti votati in passato per sostenere e valorizzare il lavoro delle forze dell’ordine, non si vede quale difficoltà ci sia a sostenere questa mozione, per ognuno comunque la scelta è libera.
Claudio Cia (Misto) si è detto allergico a votare documenti confezionati fuori provincia e distribuiti a pioggia sul territorio, ma ha colto la buona intenzione della proposta, quella di dare un segnale forte di sostegno al lavoro delle forze dell’ordine. Difficile però votare la mozione senza togliere il riferimento agli “insulti dai gruppi di stranieri a Capodanno a Milano”. Se non viene tolto questo esempio ha detto di non poter votare la proposta perché i delinquenti non hanno né colore, né nazione, sono solo delinquenti.
Paola Demagri (Casa Autonomia) ha aggiunto la vicinanza alla polizia penitenziaria, che subisce aggressioni con una certa frequenza e la carenza di personale nelle carceri. Pare di aver colto che non c’è la possibilità di rivedere l’emendamento, ha aggiunto, quindi ha annunciato l’astensione al voto motivata con l’impossibilità di elencare tutte le altre categorie, come anche quella del personale sanitario.
Andrea de Bertolini (Pd) ha anticipato astensione riprendendo le motivazioni riportate ieri dal collega di partito Alessio Manica. Un dato noto agli operatori di giustizia è il fatto che le forze di polizia soffrono della condizione di sottorganico, ha aggiunto, un problema che si è cronicizzato e che non si risolve in pochi mesi, ma se si vuole rappresentare solidarietà a determinate categorie di lavoratori serve un punto di caduta in termini di concretezza sulle tematiche che affliggono i lavoratori. Il documento da questo punto di vista non soddisfa quest’esigenza, ha ricordato, non contiene misure che possano sollevare i lavoratori dalle condizioni di stress dalle quali sono afflitti. Spiace per il riferimento agli stranieri come fosse un errore di penna quasi freudiano che però marca e contraddistingue il documento in maniera discriminatoria. La magistratura farà il suo corso, ma non si può ridurre il mondo di violenza come proveniente dagli stranieri.
Christian Girardi (FdI) ha ricordato il proprio voto favorevole e cercato di fare chiarezza: le forze dell’ordine sono al lavoro tutti i giorni per garantire la sicurezza e non lavorano in sicurezza. Nessuna volontà di piantare bandierine politiche o di alzare i toni: le ipotesi messe in premessa erano degli esempi di episodi. Nessuna volontà di retorica di distinguere tra chi non rispetta le forze dell’ordine. Il momento storico mostra evidente che l’operato delle forze dell’ordine è stato messo sotto la lente di ingrandimento di certi media e di una certa politica per dire che c’è un sistema non funziona. Un fatto grave per cui si vuole dare oggi solidarietà. Nessun problema rispetto all’astensione, l’importante è però dire che chi mette in pericolo la propria vita per garantire la sicurezza in Trentino non può avere meno tutele dei delinquentelli. Biada ha ricordato la propria disponibilità a emendare togliendo la parola “stranieri”, si trattava di un esempio che vedeva in quel caso stranieri, ma il tema è generale, non è riferito agli stranieri, ha detto.
Dopo una breve sospensione volta alla presentazione di un emendamento da parte di Fratelli d’Italia nel senso annunciato, è intervenuta Lucia Coppola (AVS). La consigliera si è detta convinta che all’interno delle forze di polizia ci siano persone democratiche e che si attengono a ciò che devono e possono fare, ma purtroppo ha detto che non sempre succede. Negli interventi sentiti, ha rilevato, si colpevolizza solo e unicamente chi partecipa alle manifestazioni sulle quali c’è sempre l’ambiguità del dire per esempio che non sono state autorizzate, ma la legge non prevede l’autorizzazione, ma un preavviso al questore. Si creano occasioni di scontro impari che hanno al loro interno anche degli abusi. Ha parlato dell’esempio delle ragazze di Brescia. Sono casi purtroppo che non succedono raramente, ha aggiunto e ha ricordato la manifestazione del 23 febbraio 2024 a Pisa e Firenze. I cortei che si fanno, ha dichiarato la consigliera, nella grandissima parte dei casi non sono violenti, tanto che il dossier del Ministero dell’Interno che dice che in Italia si sono svolte 6.631 manifestazioni di piazza di cui solo 643 con criticità, il 3,6% del totale. Ha sottolineato che mentre c’è un osservatorio dell’Associazione amici della polizia che dà conto degli attacchi che hanno provocato lesioni in chi svolge le importanti funzioni di ordine pubblico, non esiste invece nessun osservatorio che si occupa di promuovere il dibattito sulla repressione quando diventa eccessiva, realtà che ci sono invece in altre parti d’Europa, come in Francia. Le segnalazioni di abusi purtroppo sono tante, ha aggiunto citando i fatti del G8 di Genova del 2001: nessuno è stato rimosso e in tanti hanno avuto avanzamenti di carriera. Ci vogliono molto equilibrio e attenzione a non far trasparire il bene da una parte e il male dall’altra: ha annunciato con questa motivazione il proprio voto di astensione.
Quindi è stato votato il testo emendato come annunciato: approvato con 18 sì e 13 astenuti.
Michele Malfer (Campobase)
Inondazioni in Brasile, si aiutino i discendenti trentini: emendata e approvata all’unanimità
La mozione presentata dal consigliere di Campobase e sottoscritta anche dai consiglieri di Avs, Casa Autonomia e Pd, impegna la Giunta a fornire un sostegno concreto ai discendenti degli emigrati trentini colpiti dalle inondazioni che hanno devastato il Rio Grande do Sul, in Brasile. La proposta, emendata, ha visto la soppressione dei primi tre punti degli impegni (sono datati e di fatto già intercettati, ha spiegato il consigliere Malfer) e impegna la Giunta a mettere a disposizione la Protezione civile trentina affinché attivi percorsi di collaborazione con le autorità locali e le organizzazioni internazionali per garantire che l'assistenza venga distribuita in modo efficace e raggiunga realmente chi ne ha bisogno e ad aiutare le autorità locali anche nel costruire programmi di ricostruzione a lungo termine che non solo ripristinino le condizioni pre-inondazione, ma migliorino anche la resilienza delle infrastrutture locali contro future catastrofi naturali.
Lucia Coppola ha espresso empatia e vicinanza con Rio Grande do Sul e ricordato la propria visita sul posto: ha raccontato di aver notato come sia presente nelle storie individuali e non solo politiche la storia delle migrazioni. Ha ricordato gli incontri avuti con la popolazione locale durante i quali è emersa la necessità di far permanere questi legami, per le persone di continuare a riconoscere nel Trentino le loro radici, a partire dalla parlata dialettale, un dialetto più resiliente e antico rispetto a quello che si parla oggi in Trentino. Un segnale di un’appartenenza culturale. Per queste ragioni e per la devastazione provocata dalle alluvioni della scorsa primavera ha annunciato un voto favorevole.
Come Malfer, Lucia Maestri (Pd) ha parlato del ruolo dei consultóri. Dispiace, ha detto, che noi che siamo persone corrette, non abbiamo pensato alla trattazione di urgenza per questa mozione che, sì, ne avrebbe avuto bisogno. Si ha la sensazione che qualcuno ritenga l’emigrazione un fatto ormai datato, ma il punto è che i trentini nel mondo stanno a significare la storia di ciò che siamo stati, di un popolo di migranti che ha saputo ricostruire una vita in un altro Paese e a inserirvisi promuovendo sviluppo. Grazie ai circoli trentini di Rio Grande do Sul si ha avuto come provincia l’opportunità di partecipare all’attività di decostruzione delle favelas e di costruzione di case per le persone che abitavano le favelas. Progetti che sono stati travolti dalle acque, che hanno reso orgogliosa la comunità trentina. Il rapporto dei consiglieri provinciali con i circoli deve essere sempre più di vicinanza e sollecitazione a far vivere i valori di questa terra dove i trentini sono andati a vivere e lavorare. Sarebbe bene che parlando di emigrazione e immigrazione che ci si ricordassimo chi eravamo, ha concluso, e provassimo a trattare chi viene qui con gli stessi riguardi con cui noi siamo stati trattati lì.
L’assessore Mattia Gottardi ha espresso parere favorevole della Giunta visto l’emendamento. Ha ricordato che a ridosso dell’evento traumatico la Provincia si è mossa senza attendere atti politici a sostegno. La mozione è stata revisionata in considerazione del fatto che in parte gli impegni sono stati superati dal tempo. L’assessore ha citato le esperienze brasiliane quali quelle di Nuova Trento che hanno visto costruire una nuova città da zero e mantenere ricchi legami con il nostro territorio. C’è talvolta un legame con il territorio che fa sentire i trentini nel mondo ancora più trentini di noi, ha detto. Per dare un numero, ha aggiunto, a fronte di 560 mila trentini in Trentino, i discendenti trentini sono oltre 2 milioni e mezzo. Sulla mozione: un modo di dare un segnale, importante per il Consiglio ricordare le nostre comunità all’estero sempre, non solo in caso di eventi di questo rilievo.
Malfer ha ringraziato i colleghi e l’assessore per il clima con cui è stata affrontata la questione: può essere un segnale politico anche per i consultóri che in questo 150esimo anniversario dell’emigrazione trentina viene rafforzata l’attenzione ai trentini nel mondo. Un modo di rinsaldare questo legame che è molto forte. Walter Kaswalder (Patt) ha sottolineato la volontà degli organi istituzionali in Brasile di ricostruire in loco una protezione civile come quella Trentino e ha chiesto all’assessore di esplorare la possibilità di ospitare qualche esponente per far capire e comprendere come costruirla con il volontariato anche in quella zona
Il voto: la proposta è stata approvata all’unanimità.
Votata la mozione, Alessio Manica (Pd) è intervenuto sull’ordine dei lavori, chiedendo al presidente Soini quando si faranno le due informative e chiedendo garanzia che siano svolte entro domani. Ha inoltre chiesto chiarimenti sull’attesa di 48 ore dal deposito per il voto sulla richiesta di procedura di urgenza: il riferimento è l’articolo 64 comma 6? Il presidente Claudio Soini ha ricordato per le comunicazioni di aver chiesto la presenza degli assessori e ha notato l’assenza oggi dell’assessore Spinelli: si vedrà di mantenere quanto detto nella Capigruppo. Sulla procedura d’urgenza, ha affermato che trattandosi di una questione procedurale scatta l’articolo 74. La richiesta, ha ricordato, era stata inserita al punto 6.1, ma non sono trascorse le 48 ore, che saranno trascorse domani indicativamente dopo mezzogiorno.
Filippo Degasperi (Onda)
Ripristinare la percorribilità del sentiero Sat 219 in Val Caretta: emendata e approvata all’unanimità
La mozione del consigliere Filippo Degasperi (Onda) e di tutti i colleghi di minoranza chiede alla Giunta di adottare le iniziative necessarie per ripristinare la percorribilità dell’ex sentiero Sat 219 della Val Caretta, coinvolgendo i comuni interessati, le comunità degli Altipiani e dell’Alta Valsugana, la Sat e l’associazione attiva da tempo sul tema. Il sentiero, di grande valore storico e paesaggistico, è attualmente classificato come percorribile solo da escursionisti esperti e necessità di attrezzatura da ferrata a causa di frane risalenti agli anni '60. Il recupero del percorso permetterebbe di valorizzare l’area turisticamente, rendendolo accessibile a un pubblico più ampio.
Lucia Coppola ha ricordato i propri atti volti al ripristino della medesima strada: doveroso il ripristino dalla frana almeno per il transito a piedi. Ha parlato di una strada importante dal punto di vista storico che può tornare a essere un collegamento significativo. Una strada che viene comunque percorsa nonostante i divieti e i pericoli, è una strada appetibile, godibile, con meravigliosi panorami, con un punto di partenza e di arrivo interessanti, una strada di cui ci si deve prendere cura.
Vanessa Masè (La Civica) ha detto che l’emendamento rende possibile l’accoglimento della proposta: il ripristino potrebbe garantire uno sviluppo turistico interessante.
Roberto Stanchina (Campobase) ha auspicato, come Degasperi nel presentare la mozione, che si possa trovare una soluzione che vada oltre alla ferrata per la percorribilità maggiore di questo sentiero. Ha ricordato l’utilizzo della strada dell’aristocrazia asburgica, la storia della strada. Una zona molto bella dal punto di vista sentieristico, ha aggiunto, su cui la Sat sta facendo un lavoro egregio di manutenzione. In questo senso ha ringraziato chi si occupa di tenere pulita la sentieristica trentina.
Walter Kaswalder ha ringraziato Degasperi per aver tenuto duro sul tema dalla scorsa legislatura: si tratta di un percorso molto bello e sistemarlo è importante anche dal pdv turistico. Ha ricordato anche l’approvazione di una mozione per l’allungamento del percorso anche fino a Pietralba (con una mozione regionale). Mancava la zona che da Folgaria verso Carbonare si collega con il lago di Caldonazzo: il sentiero è il completamento del percorso, ha spiegato ricordando che il percorso sarà anche turistico e non solo religioso. Ha auspicato un intervento in tempi brevi.
Per Paolo Zanella (Pd) bene che si sia arrivati almeno al ripristino della viabilità, seppur con ferrata. Ha descritto un percorso attrezzato come limitativo e ricordato, come Degasperi, che l’iniziativa iniziale è stata bocciata per i costi. Ha citato la convenzione tra i Comuni dell’Altipiano dei laghi per il ripristino della percorribilità intera della strada: il fatto che ciò sia stato fermato rimane qualcosa di irrisolto. Ha auspicato che il ripristino futuro del tragitto sarà completo, perché ha a che fare molto con un modello turistico diverso.
L’assessore Roberto Failoni ha ringraziato per l’emendamento. Fa piacere, ha affermato, che si chieda di più. Quello di oggi è un segnale, ha detto: fare gli interventi proposti sarebbe interessante, ma sotto l’aspetto ambientale forse troppo impattante, ma intanto si parte da qua. Da 6 anni, ha aggiunto, il capitolo in assestamento è finanziato al 100% per poter rispondere alle domande che erano all’interno del Dipartimento. Ha espresso parere positivo al testo emendato.
Francesca Parolari (Pd)
Disabilità: si promuova l’adesione alla Carta Europea: approvata all’unanimità
La mozione presentata dalla consigliera Francesca Parolari (Pd) richiede un maggiore impegno nella diffusione e nell’adesione al progetto della Carta Europea della Disabilità (CED) - Disability Card, uno strumento che consente alle persone con disabilità di accedere gratuitamente o a tariffe agevolate a beni e servizi nei settori dei trasporti, della cultura e del tempo libero, sia in Italia che in altri Paesi dell’Unione Europea. Attualmente, in Trentino, solo pochi Comuni e musei hanno stipulato convenzioni per il riconoscimento della carta. Per questo, i consiglieri dem chiedono alla Giunta di promuovere la conoscenza delle opportunità offerte dalla Disability Card, sollecitando in particolare i Comuni, gli enti culturali, la Federazione Trentina della Cooperazione e le categorie economiche a stipulare convenzioni con il Dipartimento per le politiche in favore delle persone con disabilità. Inoltre, si ritiene opportuno informare i servizi socio-assistenziali affinché diffondano la conoscenza dello strumento presso tutti i soggetti che offrono servizi alle persone con disabilità e, attraverso questi, direttamente agli interessati e alle loro famiglie.
Chiara Maule (Campobase) ha espresso accordo con la proposta: ciò che propone Parolari è un’opportunità in più spesso poco conosciuta e che si aggiunge a quelle che sono già presenti. A volte si fa capire nei servizi e nelle famiglie quante siano queste opportunità, ha precisato. Bene dunque la possibilità di comunicazione. Ha sottolineato che la possibilità di visitare luoghi culturali ha in genere grande riscontro da parte delle persone che possono fruire dell’opportunità.
Stefania Segnana (Lega) ha ricordato come il tema sia stato affrontato nella scorsa legislatura e l’attenzione prestatavi dal ministro Locatelli. L’Italia, ha affermato, è tra gli otto stati in Europa che portano avanti il tema, nel 2023 l’Italia era tra i più avanzati della promozione della Disability Card. Segnana ha ricordato gli incontri per la promozione dello strumento fatti in passato al Cal e con le associazioni anche grazie all’impegno della Umse Disabilità. Ha quindi espresso appoggio alla proposta: continuare a informare e sollecitare i Comuni che non hanno ancora preso in carico ciò che era già stato annunciato nelle sedute tramite il Cal è importante. Ha ricordato il passaggio in Terza commissione sui Peba: si erano evidenziate le difficoltà che i Comuni hanno nel portare avanti certe questioni per questioni organizzative.
Importante quindi sollecitare i Comuni per pubblicizzare l’uso della card.
Paola Demagri ha detto che ogni passo avanti fatto sulla disabilità lo sia verso l’inclusività. L’obiettivo è che tutti possano vivere esperienze al meglio. Ha ricordato che la parola disabilità dà maggiore dignità alla condizione della persona e ricordato il passaggio fondamentale e culturale nel cambio della terminologia utilizzata da “handicap” a “disabilità”. Bene anche quest’operazione culturale che è anche di comunicazione e informazione.
L’assessore Mario Tonina ha espresso parere della Giunta positivo e parlato del lavoro fatto sul tema. Ha citato come in Terza commissione si sia restituito l’operato sullo sbarrieramento: è stata garantita una continuità al lavoro impostato la scorsa legislatura e su questi temi anche l’Aula si deve vedere impegnata e lavorare in una direzione per dare giuste risposte a questi temi. Ha ricordato la nota con cui è stata chiesta ai Comuni un’attenzione sulla card, l’importanza del contrassegno unificato europeo, della marcatura degli stalli promossa da Astrid, della nuova terminologia, del lavoro per il superamento delle barriere linguistiche, del progetto “Trentino per tutti”. Su temi come questi oltre che il parere favorevole si ribadisce il lavoro in corso, ha detto l’assessore indicando la mozione di Parolari come un ulteriore rafforzamento dell’attività in corso. Al 7 febbraio, ha aggiunto Tonina, il numero di convenzioni sottoscritte con il Dipartimento sono 65 di cui 6 in provincia di Trento, un territorio che rappresenta l’1% della popolazione italiana che ha il 10% delle convenzioni sottoscritte in totale. Certo, ci si aspetta un ulteriore incremento, anche a seguito della recente comunicazione, ha affermato ricordando che è in corso di valutazione con il Servizio mobilità pubblica l’introduzione della possibilità di utilizzo della Disability Card sul trasporto pubblico anche per persone residenti fuori provincia. Ha ricordato come nel bando per iniziative progettuali a favore dei musei per la rimozione delle barriere del 2024 sia stato inserito come requisito obbligatorio per la partecipazione la stipula di una convenzione con il Dipartimento per garantire l’accesso ai servizi tramite Disability Card.
Lucia Coppola ha detto di ritenere la mozione molto meritoria. Ha invitato a superare una visione della disabilità solo come cura della persona: si passa con la mozione a un livello superiore, considerando che chi ha una disabilità ha necessità anche di contatti sociali e di cultura. Stimolare i Comuni e le Comunità di valle perché aderiscano alla carta per la disabilità è importante, ha aggiunto auspicando un salto di qualità promosso anche dalla mozione.
Daniele Biada ha riportato il parere favorevole di FdI: molto c’è ancora da fare e la conoscenza non è mai abbastanza quando si parla di disabilità. Ha espresso vicinanza a chi ha una disabilità e ricordato l’operato dell’assessorato di Segnana in merito. Se ci si impegna a coinvolgere i Comuni anche dopo le elezioni si avranno sindaci con qualche stimolo in più, ha detto. Importante, ha concluso, proseguire con la sensibilizzazione.
Antonella Brunet (Lista Fugatti) ha ringraziato Parolari, Tonina, Segnana per aver accettato un odg proposto. Non c’è mai abbastanza comunicazione su questi temi, ha affermato e annunciato voto positivo.
Parolari ha ringraziato tutti e riconosciuto che il lavoro che si sta facendo è importante nel senso di favorire l’inclusione. Che non significa omologare, ma mettere tutti allo stesso punto di partenza per poi poter offrire a tutti le stesse opportunità.
Il presidente Claudio Soini ha ricordato la piattaforma Cude: tra i Comuni trentini non sono molti quelli abilitati nel Portale dell’automobilista, iscrivendosi alla piattaforma c’è la possibilità di una comunicazione automatica per i disabili.
Daniele Biada (FdI)
Realizzazione degli svincoli tra la SS 421 e la SS 45 Bis
I consiglieri di Fratelli d’Italia tramite la loro mozione impegnano l’esecutivo ad inserire negli strumenti di programmazione settoriale provinciale, compatibilmente con la disponibilità di bilancio, l’intervento di realizzazione degli svincoli tra la SS 421 e la SS 45 Bis Variante Riva (Circonvallazione Ovest).
Michela Calzà (Pd) ha parlato di un tema molto noto e ricordato l’evoluzione della discussione in Consiglio comunale a Riva sulla proposta. Una mozione in questo senso, ha detto, era stata proposta in Consiglio comunale a Riva da FdI e ricalcava la richiesta di introdurre gli svincoli: intervenne una proposta di emendamento che arricchiva il dispositivo introducendo la necessità di trovare una soluzione per permettere l’inversione per tutti i quattro i sensi di marcia. Dopo l’approvazione della mozione, ha ricordato, era seguita una richiesta ufficiale della sindaca alla Provincia per chiedere una delega alla progettazione, a cui pare non sia seguita una risposta. Ancora: l’amministrazione comunale aveva quindi inserito l’opera nella parte del bilancio con scadenza 2026, oltre il mandato attuale. A supporto della richiesta le opposizioni in Consiglio hanno ripresentato una nuova mozione nel 2023 a sollecito della sindaca e della maggioranza di farsi parte attiva presso la Provincia, una mozione mai arrivata in discussione. Oggi la tematica è riproposta dal gruppo di FdI in Consiglio provinciale per evidenziare la necessità di provvedere e confermando le istanze del Consiglio comunale di Riva che aveva proposto anche una soluzione per migliorare il traffico con le inversioni, ha rilevato Calzà che ha descritto la proposta come molto utile. I lavori sono stati sospesi su richiesta dell’assessore Giulia Zanotelli in vista di un confronto su una proposta emendativa.
Arco, Egna, imprese familiari: altre tre mozioni
Approvate all’unanimità tre mozioni: sì a potenziare il Centro di procreazione medicalmente assistita di Arco, di Antonella Brunet (Lista Fugatti); sì a rendere più visibili le indicazioni delle Valli di Fiemme e Fassa all’uscita A22 “Egna-Ora-Termeno” in occasione delle Olimpiadi e di altri eventi di particolare richiamo, proposta da Luca Guglielmi (Fassa); sì a chiedere ulteriori agevolazioni per le imprese familiari previste dalla legge provinciale 6 del 2023, di Vanessa Masè (La Civica). Respinta la mozione sulle strutture a sostegno per i malati psichici e le loro famiglie, proposta da Lucia Coppola (Avs) Proseguirà domani la mozione che analizza i dati del perché medici e infermieri lasciano la sanità pubblica trentina demandando all’Azienda sanitaria l’analisi del fenomeno di Claudio Cia (Misto). Domani si riprende dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.00.
APPROVATA ALL'UNANIMITÀ - Potenziare il Centro PMA di Arco e sensibilizzare sulla fertilità - Antonella Brunet (Lista Fugatti)
La mozione presentata dalla consigliera Antonella Brunet (Lista Fugatti) affronta il preoccupante fenomeno del calo delle nascite. Oltre alle difficoltà socio-economiche che disincentivano la genitorialità, un numero crescente di coppie si trova nell'impossibilità biologica di avere figli a causa del progressivo calo della fertilità. Sempre più coppie ricorrono alla procreazione medicalmente assistita, un servizio gestito in Trentino presso l’Ospedale di Arco. La mozione impegna l’esecutivo a rafforzare le politiche di sensibilizzazione sulla procreazione consapevole, promuovendo una maggiore informazione sui fattori che incidono sulla fertilità, sugli stili di vita utili a preservarla e sui servizi disponibili sul territorio, come consultori, percorsi nascita e procreazione medicalmente assistita. Inoltre, Brunet chiede di adottare misure organizzative e gestionali per potenziare il Centro provinciale per la procreazione medicalmente assistita di Arco, migliorando l’accesso alle cure e riducendo i tempi di attesa per le coppie. Brunet in aula, nel ricordare l’età media sempre più alta, di 31,6 anni, per la prima gravidanza, ha evidenziato che “il centro di Arco pur rappresentando un’ eccellenza a livello nazionale ha però necessità di essere ulteriormente potenziato di modo da favorire l’accesso alle cure da parte delle coppie: solo nel 2023 ha trattato ben 580 coppie, ossia il doppio rispetto al 2015”. Ad intervenire la consigliera Demagri: “Serve attenzione all’evoluzione del servizio, l’accesso maggiore e la richiesta al servizio dipende dall’età media sempre più alta. Servono altre azioni per sostenere le giovani coppie ad avere figli prima dalla casa al lavoro dignitoso”. Di qui l’appello alla Giunta di intraprendere azioni più incisive per il sostegno alla natalità. A seguire l’intervento di Valduga di carattere generale sulla denatalità e l'infertilità dovuta all’età sempre maggiore di uomini e donne. “I bonus di sostegno alle famiglie sono un palliativo - ha detto Valduga - non la soluzione. I servizi possono essere efficaci a generare nuova vita, ma dobbiamo mettere le giovani coppie nella condizione di sentirsi sicuri a scommettere sul futuro”. Valduga ha ricordato anche il servizio di crioprocreazione per coloro che sono soggetti a cure invasive e il rapporto che corre tra il centro oncologico e il centro PMA di Arco. Specificando la condivisione al dispositivo, Valduga ha però fatto presente la genericità della mozione: “nella richiesta ci impegniamo a fare ciò che bisogna fare”. Brunet ha quindi ribadito i dettagli della mozione, convincendo Valduga e i consiglieri di Campobase. A seguire de Bertolini, anticipando il parere favorevole del gruppo, ha osservato che pur nel testo “effimero” “ragioniamo sulla libertà di coloro che hanno scelto di aspettare per una gravidanza” facendo un’analogia sulla libertà al fine vita e ricordando la normativa approvata in Toscana. Il consigliere Guglielmi ha subito preso le distanze dalla richiesta su una eventuale legge sul fine vita come accaduto in Toscana “voto la vita e non su una morte scelta da altri”. Così anche Angeli nel dare parere favorevole alla mozione ha ribadito: “Dobbiamo tutelare e garantire la vita. Sulla mozione è arrivato il parere favorevole della Giunta con l’intervento dell’assessore Tonina.
31 sì. RESPINTA
Più sostegno e strutture per i malati psichici e le loro famiglie - Lucia Coppola (Avs)
In riferimento alle insufficienti forme di sostegno alle famiglie colpite dal dramma della malattia mentale, la consigliera Lucia Coppola (Avs) impegna la Giunta a verificare la possibilità di creare in provincia delle strutture dove le persone che hanno disturbi comportamentali gravi o dichiarate socialmente pericolose, possano essere, oltre che contenute, rieducate e seguite. Si chiede di implementare le misure di sostegno a favore delle persone portatrici di problemi psichici, favorendo un coinvolgimento delle famiglie per stabilire assieme ai medici come meglio intervenire. Infine, si sollecitano gli Organi statali competenti ad incrementare i posti disponibili presso la Rems di Pergine Valsugana ed eventualmente istituirne di nuove sul territorio trentino. Ad intervenire de Bertolini per una modifica su alcuni passaggi in ottica propositiva che va a rimodulare il dispositivo nel suo carattere sostanziale. “Non c’è come primo fattore l’urgenza di posti ulteriori nella Rems – ha detto il consigliere - Serve mettere a terra politiche che sostengono la libertà di questi individui con disturbi di carattere psichiatrico. Servono sostegno per evitare ricadute antisociali”. Da qui la richiesta di invertire l’ordine delle richieste della mozione. A prendere la parola l’assessore Tonina dando parere negativo della Giunta. In merito al contenuto, Tonina ha evidenziato che al fine di favorire alla presa in carico dei servizi territoriali è in fase di recepimento la regolamentazione agli accessi e dimissioni dal Rems; ulteriori risorse per l’ambito della salute mentale sono in fase di valutazione; solo l’aumento dei posti letto risulterebbe un rimedio temporaneo. Il consigliere Valduga ha voluto esprimersi favorevolmente pur considerando generici alcuni aspetti. La consigliera Demagri si è invece soffermata sulla “poco incisività, da parte dell’assessore Tonina, in ciò che deve essere l’attenzione alla prevenzione. Mi sarei aspettata l’aggiunta di un punto che guardasse in tal senso”, ha detto la consigliera nell’evidenziare la carenza di personale e le difficoltà dei familiari. Ancora, il consigliere Zanella ha richiamato ciò che viene fatto all’estero sulla salute mentale; ha sottolineato il disagio giovanile in aumento anche in Trentino e la carenze delle risorse. Il consigliere Cia nel rimarcare il disagio psichiatrico e le risorse carenti ha posto un ragionamento: “Non possiamo dire che la Provincia di Trento non investe nella sanità, forse il problema è l’uso che facciamo di queste risorse. Se fosse da rivedere la classifica delle priorità?”.
Sì 7, no 18, astenuti 6
Potenziare la cartellonistica all’uscita della stazione autostradale A22 “Egna-Ora-Termeno” per offrire indicazioni ben visibili per le valli di Fiemme e Fassa - Luca Guglielmi (Fassa)
La proposta di mozione del consigliere ladino, emendata, impegna la Giunta, anche in previsione delle prossime Olimpiadi 2026 che vedranno i due territori protagonisti dell’evento, a farsi promotrice con Autostrada del Brennero Spa affinché sia potenziata la cartellonistica all’uscita della stazione autostradale per offrire indicazioni ben visibili per le valli di Fiemme e Fassa e sollecitare Autobrennero affinché in occasione di eventi di particolare richiamo sia attuata ogni ulteriore forma di comunicazione per trasmettere una piena conoscenza dei percorsi per raggiungere le località interessate dagli eventi. La proposta è stata richiamata in modo favorevole da Bosin, Brunet, Demagri. L’accento è stato posto sul tema generale del trasporto pubblico richiamato un’attenzione simile anche per altre zone.
Imprese familiari, ulteriori agevolazioni - Vanessa Masè (La Civica)
La mozione della consigliera della Civica evidenzia come le imprese familiari costituiscano il 42% del totale e producano il 41% del pil e un terzo degli investimenti. Purtroppo meno di un quinto sopravvive fino alla terza generazione: se il 30% sono aziende di prima generazione, il 41% di seconda, il 21% di terza e solo il 4% raggiunge la quarta. La consigliera indaga le cause del fenomeno a partire dall’inizio del secolo e, con il testo, impegna la Giunta a verificare la possibilità di introdurre all’interno delle linee di intervento previste dalla legge provinciale 6 del 2023 agevolazioni volte a sostenere le aziende trentine. Masè: “E’ una mozione che non si guarda tanto all’oggi ma al domani. Serve creare condizioni che progressivamente vanno a radicare occupazione, e crescita”. Così la consigliera Calzà: “Il tema è sicuramente cogente e suscita una preoccupazione trasversale, economica e sociale. Servono servizi consolidati che le grandi aziende riescono a sostenere in autonomia. Va ampliata la rete, si deve guardare alle Pmi anche sostenendole all’internalizzazione. Servono servizi di affiancamento all'altezza”. Calzà ha posto l’accento sul terziario avanzato, sulla formazione, sulle tecnologie, la IA, la digitalizzazione. Apprezzamento di Demagri per i dati puntali riportati nella mozione di Masè con una riflessione sulle peculiarità delle imprese di famiglia “patrimonio di prodotto, indotto, storia. Università e ricerca – ha aggiunto - possono preparare dei percorsi ad hoc per i giovani che si dovranno preparare a prendere le redini di queste imprese”. Masè prima della votazione è tornata sul ruolo che ha – e avrà - l’intelligenza artificiale all’interno delle aziende: “la IA deve essere studiata e misurata ad hoc sulle nostre realtà”. Nelle dichiarazioni voto, Angeli e Parolari hanno apprezzato lo spessore del tema della mozione.
Medici e infermieri che lasciano la sanità pubblica trentina: analizzare i dati demandando all’Azienda sanitaria l’analisi del fenomeno - Claudio Cia (Misto)
La mozione, emendata, del consigliere del gruppo Misto riporta i dati forniti dall’Azienda sanitaria provinciale in risposta a formali richieste di accesso agli atti e impegna la Giunta provinciale a promuovere un’indagine sul fenomeno delle dimissioni di infermieri e medici dall’Apss in Trentino demandando all’Azienda sanitaria l’analisi del fenomeno con conseguente implementazione degli interventi e delle azioni correttive. Il testo inizialmente presentato chiedeva un’analisi affidata a un ente terzo. La mozione impegna inoltre l’esecutivo a garantire la piena attuazione dell’emendamento approvato il 27 luglio 2023 nell’ambito dell’assestamento del bilancio di previsione della Provincia per gli esercizi finanziari 2023-2025, che ha modificato la legge provinciale 16 del 2010 istituendo la figura del Direttore assistenziale nel Consiglio di direzione dell’Apss di Trento. Nel presentare la mozione, Cia si è soffermato sui dati del personale. “Le tabelle dell'azienda sanitaria sono imbarazzanti. Se scappano cosi tanti operatori c’è da correre ai ripari e nessuno lo ha fatto”. Il consigliere ha quindi proposto che si faccia un’indagine affidata a un ente terzo “non per cercare i colpevoli, ma le cause, il malessere”. Ad intervenire la consigliera Angeli riscontrando che sarebbe stata utile un’indagine affidata a un ente terzo: “E’ tardi, ma non è mai troppo tardi per capire i motivi del fenomeno” ha quindi detto Angeli. Il consigliere Zanella: “le condizioni per licenziarsi ci sono tutte. Capire le motivazioni del perché i lavoratori se ne vanno e anche dove vanno si configura importante non solo per il personale medico ma anche infermieristico”. Così Valduga: “c’è un’operazione organizzativa da fare ma serve anche un adeguato riconoscimento delle competenze richieste”. Degasperi è quindi andato a ritroso nel tempo: “Non è la prima volta che i numeri arrivano in aula, ma è la prima volta che sento termini che inquadrano la situazione con gravità anche dalla maggioranza. Per anni si è parlato di uscite fisiologiche”.
Ancora Degasperi ha fotografato il fenomeno delle dimissioni citando: “il ritorno della baronia”, “le pagelle dei giudizi di ginecologia”, “nessun tipo di sanzioni”, “nessun tipo di chiarimenti”. “I numeri erano noti, tante vicende erano note – ha proseguito Degasperi – Si poteva fare molto già dal 2019. La questione di ginecologia era già emersa in quarta Commissione. Siamo qui dopo 6 anni a fare il riepilogo e il conteggio. Le responsabilità sono chiarissime, se le vogliamo cercare. Finalmente anche dal centrodestra qualcuno dice che la gestione è stata gravissima.
Tante vicende drammatiche si sarebbero potute evitare non tanto andando in tribunale, ma alzando il telefono”. Ancora Cia che, nelle repliche, ha voluto rispondere a Degasperi. “Gli assessori hanno come riferimento i dirigenti con ruolo fiduciario. La colpa non è della politica. In quarta commissione, nel 2019, il dirigente era venuto a dire che non c’erano problemi”.
L’assessore Tonina ha quindi voluto evidenziare che serve “il necessario impegno per conoscere la situazione. Cinque anni fa le urgenze erano altre, sono stati gli anni del Covid. Il Trentino con la sua Autonomia oggi può intervenire e migliorare”. Sul tema dell’emendamento l’assessore ha poi specificato: “In questo momento ritengo più importante che queste responsabilità se le assuma l’azienda sanitaria. Ci stiamo già lavorando”. Resta scettico nel merito il consigliere Zanella “i numeri parlano chiaro e i campanelli d'allarme vanno colti dal basso, non solo ascoltando i vertici”.